LICENZIAMENTO PROF. STEFANO RHO, FLC-CGIL DI BERGAMO: “PUNIZIONE SPROPORZIONATA PER UN ERRORE FORMALE”. “Certificato penale diverso a seconda di chi lo richiede. Da inizio anno 20 casi in provincia di Bergamo”
L'incredibile vicenda di Stefano Rho, docente licenziato per "dichiarazione falsa" rilasciata in un'autocertificazione al Ministero dell'Istruzione in cui non veniva riportato il fatto di essere stato "destinatario di un decreto penale passato in giudicato" (era stato sorpreso undici anni fa a urinare in un cespuglio) non è l'unica accaduta a Bergamo durante l'ultimo anno scolastico. A rivelarlo è la FLC-CGIL di Bergamo che, alla notizia del licenziamento del proprio iscritto prof. Rho, ha cercato di approfondire la questione.
"Sono già almeno 20 i casi di licenziamento per questo tipo di 'dichiarazione falsa' registrati in provincia di Bergamo dall'inizio di quest'anno scolastico" ha dichiarato oggi pomeriggio Elena Bernardini, segretario generale provinciale della FLC-CGIL di Bergamo. "Chi ha detto che nel pubblico impiego non si licenzia mai nessuno? La realtà è ben diversa".
Tutti coloro che vengono assunti a scuola, insegnanti o personale amministrativo, tecnico e ausiliario che siano, devono sottoscrivere un'autocertificazione in cui dichiarano di non aver mai riportato condanne penali. "Ci sono casi, ad esempio quello di una multa inferta dal giudice per un incidente stradale con feriti lievi, in cui accade che, quando l'interessato chiede al Tribunale il Certificato penale del Casellario giudiziario, gliene venga rilasciato uno dove non si fa cenno a condanne che godono del 'beneficio della non menzione'. Dunque nell'autodichiarazione al Ministero finisce per non risultare alcuna condanna in capo al lavoratore. Tuttavia, quando a richiedere il Certificato del Casellario giudiziario, in fase di verifica, è la Pubblica Amministrazione, queste condanne lievi compaiono. Ed ecco che l'incongruenza viene giudicata 'dichiarazione falsa'".
Già in diverse occasioni il sindacato aveva assistito i propri iscritti in casi simili presso l'ufficio legale dell'Ufficio Scolastico (ex Provveditorato). Il lavoratore, però, se la cavava con una multa o un provvedimento disciplinare: "Non era mai successo che si giungesse a misure così drastiche. Lo scorso anno è intervenuta in materia la Corte dei Conti, chiedendo di applicare rigidamente le regole. Da qualche mese, dunque, per 'dichiarazione falsa' scatta il licenziamento" continua Elena Bernardini.
"È inaccettabile la sproporzione tra la misura adottata e l'errore formale d'origine. Tra l'altro, si colpisce il lavoratore per questioni che non avrebbero per nulla inciso né sul diritto all'assunzione né sulle graduatorie, insomma penalizzando persone che hanno tutte le carte in regola per lavorare. Per questo facciamo appello a Giudici e Parlamentari: si interessino del caso del prof. Rho e di riflesso dei casi di tutti coloro sono stati colpiti così duramente per un'inesattezza procedurale" conclude Bernardini.
Ma se sul certificato penale c'è scritto NULLA e se so che non ho rubato, né ucciso, né truffato, come posso pensare che se dichiaro che non ho sentenze penali dichiaro il falso perché ho preso una multa tanti anni fa con risvolti penali?!
Spero che la CGIL con i suoi avvocati del lavoro trovi le strade legali per sanare questa ingiustizia che indigna tutta l'Italia.
L'Italia avvilita, umiliata da scandali quotidiani di cui non ottiene mai giustizia, mai nessuno paga e mai nessuno è responsabile: fiumi di denaro pubblico sperperati in opere costate 10 volte quanto previsto dal bando di assegnazione di appalto, lasciate non finite o inusate, al degrado...
Miliardi sprecati e poi non ci sono soldi per le cose essenziali e giuste per i cittadini.
Gli Italiani soffrono di questo scempio...
Poi i piccoli ladri, i piccoli profittatori, i piccoli malfattori, che giornalisti idioti definiscono "furbetti", un grazioso e minimizzante modo di definire i "ladri di stipendio", mentre c'è chi è senza lavoro e chi, come questo giovane professore figlio di Medici Idealisti, la crema della Società Italiana che si è fatta onore all'estero, viene trattato in un modo incomprensibile anche in un Paese rigido, figuriamoci in questa Repubblica dei timbratori che vanno a spasso e vengono reintegrati!!!
Tutti gli Italiani onesti, che magari hanno preso una multa o un'ammenda per cose che non dovrebbero nemmeno essere considerate penali, sentono un urlo innalzarsi dentro di sé di fronte al mare di Ingiustizia che sommerge l'Italia!