giovedì 21 aprile 2016

Sono contenta di non essere norvegese: il peggio non è mai morto!

Da: Il Giornale -  Gio, 21/04/2016 - 06:00

L'incredibile Norvegia dà ragione a Breivik: «Isolarlo è disumano»

Accolto il ricorso del detenuto, che pure ha a sua disposizione cucina, palestra e playstation
In Grecia - grazie ai diktat dell'Unione Europea - un intero popolo è stato ridotto in povertà. In Norvegia - grazie alle convenzioni europee - un mostro colpevole dell'uccisione di 77 persone - tra cui 69 ragazzini - può accusare il governo di detenerlo in condizioni disumane e vincere un risarcimento da 35mila euro. Sono i due volti dell'Europa. Sono i paradossi di un continente dove norma e buon senso viaggiano ormai su piani divergenti e dove un'insensata applicazione della legge diventa la sceneggiatura di una commedia dell'assurdo capace di confondere vittime ed assassini. Difficile trovare una definizione diversa per la sentenza con cui, ieri, una corte norvegese ha dato ragione - nel nome delle Convenzione Europea sui Diritti Umani - ad Anders Breivik, lo stragista che nell'estate del 2011 mise a segno un attentato contro il palazzo del governo di Oslo uccidendo otto persone e subito dopo si spostò sull'isola di Utøya massacrando 69 ragazzini riuniti per la festa giovanile del partito socialdemocratico. La sentenza a favore dello stragista, letta ieri dal presidente della corte Helen Andenaes Sekulic, ribadisce che «il divieto di trattamenti inumani o degradanti rappresenta un valore fondamentale della società democratica e va garantito sempre e comunque, anche nel caso di terroristi ed assassini».
Grazie all'esemplare verdetto Breivik si metterà in tasca 35mila euro di risarcimento e potrà pretendere di muoversi a proprio piacimento dentro il carcere di massima sicurezza in cui sconta una condanna a 21 anni. Per capire l'assurdità di un responso che trasforma in vittima un assassino bisogna partire dalla cella del carcere di Skien assegnata a Breivik. Più che una cella è un confortevole mini appartamento di tre locali, per complessivi 31 metri quadrati, in cui il prigioniero può scegliere se oziare nella zona notte, svagarsi nello studio con playstation e computer non collegati ad internet oppure curare il fisico nella mini palestra contigua. Il tutto ovviamente potendo contare su un bagno e una cucina indipendenti. Eppure nonostante queste condizioni, decisamente superiori a quelle in cui vivono molti onesti cittadini italiani od europei, Anders Breivik s'è potuto permettere di trascinare in tribunale un governo norvegese accusato di sottoporlo a trattamenti disumani e degradanti.
Grazie a Øystein Storrvik e Mona Danielsen, due avvocati pronti a tutto nel nome della notorietà, l'assassino è diventato il protagonista di un processo alle autorità in cui ha raccontato di venir tenuto segregato dagli altri detenuti, di esser costretto ad indossare le manette anche dentro la casa di pena e di non godere di sufficiente libertà di movimenti all'interno degli spazi carcerari. Per non parlare delle ore di sonno turbate dalle indisponenti visite delle guardie, dalle avvilenti posate di plastica con cui è costretto a sbocconcellare pasti di scarsa qualità e del divieto di comunicare con l'esterno ed intrattenere rapporti con la famiglia. Il surreale quadretto dipinto da Breivik e dai suoi legali ha però convinto i giudici ad emettere una sentenza che definisce «disumano» e «degradante» - in base all'articolo 3 della Convenzione Europea sui diritti umani - l' isolamento imposto a Breivik. In un sussulto di carità di patria i giudici hanno invece ritenuto «giustificati» i limiti imposti a Breivik nei rapporti con la famiglia e l'esterno del carcere. Il tutto per un totale di circa 151mila euro di spese processuali addebitate, grazie alle tasse, anche alle famiglie dei ragazzini uccisi.

Ogni tanto una buona notizia!!!

Da: Il Messaggero

Gran Bretagna, uccide il pedofilo che abusò di lei. Il giudice: «Niente carcere, e pago io le spese»

Un giudice si è offerto di pagare di persona le spese processuali per una ragazzina di 15 anni colpevole di aver accoltellato e ucciso il pedofilo che abusò di lei quando era solo una bambina. Inoltre, Jonathan Durham Hall ha anche evitato che l'adolescente finisse in carcere, condannandola a due anni in un centro di riabilitazione per minori: "Sarebbe una disgrazia imperdonabile mandare una sopravvissuta come te in prigione", ha detto l'uomo.

A motivare la decisione del giudice, la convinzione che la giustizia inglese fosse stata troppo tenera con il pedofilo che abusò della ragazza quando aveva solo otto anni: dopo essere stato arrestato, l'uomo ha scontato una pena di sei anni ed è tornato in libertà. Stessa convinzione che ha armato la mano della ragazzina: quando ha saputo che l'uomo che le aveva rovinato la vita era tornato in libertà non ha saputo resistere allo sdegno. Inoltre, il suo aguzzino si era anche fatto vivo per farle sapere che era tornato, così lei è andata a casa sua e non appena l'uomo ha aperto la porta gli ha piantato un coltello nella pancia dicendogli "Ho intenzione di ucciderti", poi lo ha finito tagliandogli la gola. 
Giovedì 21 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 13:50 

Amicizie su facebook

Come ho già scritto, effettuai l'iscrizione a facebook su input del capo del partito a cui ero iscritta: Antonio Di Pietro. All'epoca egli aveva un blog gestito da Casaleggio Associati. Addirittura incentivava a crearsi un Avatar... E già lì cominciai a sospettare che ci ritenesse delle marionette ... Io rifiuto anche il nick name nei commenti che mi capita di fare qualche volta sotto alcuni articoli di giornale! Non accetto di nascondermi dietro a niente: io sono io nel bene e nel male così come sono. Non è presunzione, è un equilibrio, l'accettazione di sé stessi. Se non si ha il coraggio delle proprie opinioni od azioni vuol dire che non si agisce con coerenza, che non si è in pace con sé stessi.
Maneggiare facebook per me non era facile e pensai di cancellarmi, peraltro senza riuscirci per incapacità a gestire il mezzo informatico.
Poi, per inerzia, lasciai il profilo e, a poco a poco imparai a farne un utilizzo circoscritto e per certi versi utile.
Imparai a pubblicizzarvi alcuni post di questo blog che ritenevo dovessero arrivare a più persone possibili.
Recentemente ho iniziato a scambiare messaggi con miei parenti usando la chat. Ho scoperto che si risparmia tempo e ci si può parlare a costo zero.
Ma facebook va usato con cautela. Mi è capitato di scoprire, ad esempio, che esistono dei profili fasulli. Ho l'amicizia con una deputata che ho votato e sul suo profilo, tempo fa, era comparso fra i suoi amici facebook un finto "amico" finto profilo di un noto cantante. Prendendolo per buono l'avevo annoverato fra i miei amici facebook, fiduciosa del fatto che la deputata lo aveva accettato fra i suoi.. Dopo poco ho notato che faceva dei commenti assurdi e anche volgari. Ho fatto una piccola ricerca ed ho scoperto che non era "quel cantante", ma ne usava il nome. Ho segnalato l'anomalia alla deputata dopo averlo cancellato di corsa e dopo poco l'ha cancellato anche lei dagli Amici.
Non sempre chi ci chiede "amicizia" su facebook, pur provenendo da un profilo di persone sicure che già li hanno accettati fra gli amici, danno garanzie di sicurezza.
Quindi: cautela!

Corsi di grande interesse

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From: 361Roma
Sent: Wednesday, April 20, 2016 7:38 PM
Subject: [Nuovo articolo] 1432


L’Associazione 361° organizza, in convenzione con “Sapienza” Università di Roma e il Cri.Me.Lab, i seguenti  Corsi di Formazione:   • TECNICA DELL’INVESTIGAZIONE CRIMINALE Docenti: Gen. Luciano Garofano, Magg. Biagio Fabrizio Carillo, Col. Flebus, Dott. Mario Pianesi. • CRIMINOLOGIA MINORILE Docenti: Prof.ssa Gemma Marotta, Dott. Roberto Thomas I corsi si terranno nella sede dell’associazione in via […]
361roma.org | aprile 20, 2016 alle 5:38 pm | Categorie: Uncategorized | URL: http://wp.me/p1qiNp-n6