domenica 7 agosto 2016

Giustizia mai certa

DA: FANPAGE.it
Cade in una buca e fa causa al Comune di Roma: condannata a pagare 10mila euro

La donna, un'insegnante di 70 anni, si rompe IV e V metacarpo della mano destra. Fa causa per ottenere un risarcimento, ma viene condanna a pagare le spese legali.

Arriva da Roma una sentenza che fungerà da deterrente a chi voglia intentare cause contro il Comune: una signora di 70 anni aveva fatto causa contro l'ente capitolino dopo essere caduta in una buca stradale in via Pian di Scò 26, in zona Montesacro. L'incidente, avvenuto nel 2010, le aveva causato la frattura del IV e del V metacarpo della mano destra. La vittima della caduta è Franca Forlini, insegnante e Cavaliere della Reppublica che, dopo l'incidente, è stata portata al Pronto soccorso che aveva pronunciato una prognosi di trenta giorni. A questo punto la donna intenta causa al Comune per ottenere un risarcimento. La controversia si trascina dal 2010 fino a pochi giorni fa, quando la sentenza libera il Campidoglio da qualsiasi responsabilità sull'accaduto, ma – soprattutto – condanna la donna a pagare le spese legali del convenuto e della ditta responsabile per la manutenzione del fondo stradale.


La sentenza. Il risultato, secondo quanto riferito dalla Forlini, sarà un esborso di circa diecimila euro, somma di 3.995,07 euro dei legali e di "spese varie". "Io questi soldi non li ho – osserva la signora – in più ho uno sfratto in corso perché l'ente proprietario dell'appartamento ha deciso di vendere la casa". L'esito della sentenza sembra essere legato ad un'insufficiente documentazione a sostegno della tesi della signora. Franca Forlini ha infatti spiegato che: "Se non stai attenta a fotografare immediatamente lo stato dei luoghi ti può anche capitare, come è accaduto a me, che il giorno dopo la ditta che si occupava della manutenzione invii subito qualcuno a sistemare il marciapiede. I vigili poi sono venuti quattro giorni dopo a fare il verbale".

Mi debbo consolare, giacché quello che è accaduto a questa Insegnante, persino Cavaliere della Repubblica, accadde anche a me alcuni anni fa nel parcheggio di IKEA Anagnina: caddi e subii una frattura scomposta all'avambraccio per cui dovetti anche subire un'operazione. Dapprima mi rivolsi direttamente ad Ikea descrivendo l'accaduto e le cause presenti nel parcheggio, ed Ikea mi indirizzò alla Toro Assicurazioni suo Assicuratore. La Compagnia di Assicurazione mi fece contattare da un Perito il quale mi convocò sul posto dell'accaduto e scrisse che "l'insidia c'era". Quando andai a parlare con il liquidatore della Toro questi mi oppose a muso duro un totale diniego al risarcimento, che riguardava i giorni di lavoro persi e dunque le indennità di presenza, oltre a qualche piccola spesa extraospedaliera di farmacia. Una cifra modica, ma non volle giustificare in alcun modo perché la negava, visto che il loro Perito aveva scritto che "l'insidia c'era". Alla mia meraviglia oppose un lapidario: "Il perito può dire quello che vuole, ma decidiamo noi." Il perito lavorava in una Agenzia di cui la Toro si serviva e il mio commento fu: "Allora che lo pagate a fare per scrivere le perizie?"
Indignata mi rivolsi ad un avvocato che lavorava senza essere pagato, ma prendendo una percentuale sul risarcimento ottenuto. Dissi a lui e agli altri avvocati presenti nel suo studio che la loro percentuale era troppo bassa, mi sembra fosse il 20%, potevano prendersi l'80%, giacché per me a questo punto era solo una questione di giustizia. L'avvocato valutò il danno in euro 14.000 tramite i suoi Periti, tutti a suo carico, compreso un ingegnere, con cui volle ripetessi la medesima perizia che avevamo fatto con il Perito incaricato dalla Toro Assicurazioni, il quale stabilì la stessa identica cosa: che "l'insidia c'era".
Dopo la causa una giovane magistrato donna sentenziò che avevo torto io e mi condannò a pagare le spese di giudizio e l'avvocato della controparte per euro 2.600. L'avvocato della Toro Assicurazioni aveva lo studio non lontano da quello del mio, dalle parti di Piazzale Flaminio a Roma. Era un uomo anziano saggio e signorile e con lui lavoravano anche il figlio e la nuora. Mi disse schiettamente che non capiva neppure lui perché il magistrato avesse deciso così, anche se per lui naturalmente andava bene perché aveva vinto la causa, giacché sua moglie era caduta per una delle innumerevoli buche sull'asfalto delle vie di Roma ed era stata risarcita dal Comune di Roma. 
Rita Coltellese *** Scrivere: Assicurazioni misteriose... 

Rotola... l'Italia rotola... come "Il barattolo" di Gianni Meccia..

Da: TGCOM24


Piccardo (Ucoii) su Fb: "Anche la poligamia è un diritto civile, come le unioni omosex"

Il post del presidente dellʼUnione delle comunità islamiche italiane ha suscitato un forte dibattito in Rete

"Se è solo una questione di diritti civili, ebbene la poligamia è un diritto civile". Lo scrive sulla sua pagina Facebook, Hamza Roberto Piccardo, presidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche italiane, che correda la sua dichiarazione con una foto del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, assieme a due uomini uniti civilmente in Comune. Il post ha suscitato un forte dibattito in Rete.

L'ho scritto pochi post fa:

Rita Coltellese *** Scrivere: La Società Italiana cambiata a forza di propaganda

Stanno cambiando la nostra società con i suoi valori sopra le nostre teste: immissione indiscriminata di africani di ogni Paese, senza cordone sanitario come fatto negli USA all'immigrazione consentita... Non più confini, tasse sui soliti noti che pagano da generazioni per mantenere tutto questo mentre vedono i loro diritti sempre più erosi...
Ed ora questo...
E sul piano del diritto è anche logico...
Nella loro cultura la poligamia è normale...
Perché due uomini o due donne si e un uomo islamico con più mogli no?
Questo, unito, alle recenti dichiarazioni di un altro rappresentante del mondo islamico presente in Italia, che ha detto che gli islamici "sono qui per bonificare l'Italia e rieducarci", ci fa ben sperare per il futuro... Al massimo, pacificamente e con l'assenso della sinistra, ci faranno solo questo. Altrimenti: machete, bombe, camion, spari...

Dipende da noi... possiamo ancora votare...

L'Italia va a rovescio

Da: La Stampa


La Francia respinge in Italia 140 migranti

Schedati e caricati in due pullman: andranno in un centro di accoglienza in Sud Italia. Alcuni di loro ieri avevano nuotato fino a Mentone. Un migliaio restano a Ventimiglia
Il trattato di Dublino sembra che stabilisca che chi arriva clandestinamente dal mare sulle nostre coste deve essere identificato e rimanere in Italia.
Ma questi uomini di pelle nera che sono riusciti ad arrivare fino ai confini con la Francia non vogliono essere identificati perché vogliono proseguire verso altre destinazioni europee.
Dunque coloro che si sono buttati a mare ed hanno nuotato fino alle coste della Francia dovevano rimanere in Francia se non si erano fatti identificare in Italia. 
Se un uomo di pelle nera arriva a nuoto sulle spiagge francesi chi stabilisce che sia partito dagli scogli di Ventimiglia e non che si sia gettato in mare da una nave di passaggio o da altro natante?
Questo sul piano legale, naturalmente. Dunque la Francia a quale titolo lo rispedisce da noi?
Il trattato di Dublino esiste solo per l'Italia?
Gli italiani, almeno tutti quelli con cui parlo più tutti coloro i cui commenti vengono pubblicati sui giornali se non glieli censurano, non sono felici della scelta del Governo Renzi sull'immigrazione, né di doverla mantenere con le proprie tasse, visto che per i bisogni primari degli italiani i soldi non ci sono.
I giornali hanno pubblicato la ferale notizia della morte di un poliziotto di 50 anni per infarto mentre tentava di sedare i tafferugli a Ventimiglia... Il mondo in Italia sta andando a rovescio: nessun clamore per questo tutore dell'ordine della nostra disordinata società, gravata dalla presenza a nessun titolo di estranei senza alcun permesso, il quale, stremato dalla fatica e dalla tensione, è morto nell'adempimento del suo lavoro...
Se si fosse trattato di uno degli uomini di pelle nera accampati sugli scogli di Ventimiglia il clamore sarebbe stato massimo e lo scandalo altissimo. Sicuramente qualche ipocrita rappresentante delle nostre deludenti Istituzioni sarebbe andato ai suoi funerali: pagati dai contribuenti italiani naturalmente.