Fra le tante notizie dolorose mi ha colpito quanto accaduto al figlio di un chirurgo romano in vacanza ad Ostuni.
Il ragazzo, sedicenne, sabato 6 agosto è uscito dall'alloggio presso il Villaggio Valtur, dove stava con suo padre ed il fratellino, per andare a festeggiare sulla spiaggia l'ultimo giorno di vacanza: l'indomani infatti era prevista la partenza per il ritorno a casa. Era con amici delle vacanze e alle h. 23:00 il padre l'ha sentito per l'ultima volta al cellulare. Alle 4 delle prime ora di domenica 7 agosto egli era agonizzante davanti alla sbarra d'ingresso del villaggio Valtur.
Saltiamo le ipotesi delle prime ore: aggressione selvaggia, investimento di un pirata della strada... E arriviamo a quanto accertato dalla brava Polizia del Commissariato di zona e successivamente ufficialmente dichiarato dal Procuratore di Brindisi: il ragazzo, non abituato all'alcool, si era sentito male e giaceva in terra, quando è sopraggiunto un animatore del villaggio Valtur che l'ha investito riducendolo in fin di vita.
Il giovane ha una imponente emorragia cerebrale, lesioni al viso e al collo, ecchimosi su tutto il corpo.
Ora sembra migliorare e l'emorragia cerebrale, che può uccidere, sembra essersi arrestata.
Quello che mi colpisce è l'abitudine che i giovani hanno di festeggiare momenti di allegria ingerendo alcool che, insieme alle droghe, può provocare loro conseguenze gravissime.
Ma restiamo sull'alcool: due casi recenti mi hanno colpito prima di questo del sedicenne, quello di Domenico in gita scolastica all'Expo, anche lui si era sentito male in seguito all'ingestione di alcool, a cui non era abituato, ed è finito non si sa come morto in fondo ad un chiostrino di un albergo, e il caso del diciannovenne statunitense obnubilato dall'alcool fino a finire preda di ladri e balordi morendo poi nel Tevere; questo caso del sedicenne ha evidenziato che il ragazzo aveva un tasso alcoolico nel sangue alto, per questo egli si è sentito male e, sembra, gli amici che erano con lui sono corsi a chiamare aiuto nel mentre è arrivata l'auto condotta dall'animatore il quale, non si capisce come visto che nelle auto ci sono i fari, non l'ha visto steso a terra e l'ha preso riducendolo in fin di vita.
L'articolo su "La Repubblica" di ieri mi ha fatto sorridere, nonostante la drammaticità della vicenda perché l'articolista, Sonia Gioia, scrive: "... è stato travolto dall'auto di un animatore del villaggio, formalmente indagato per lesioni colpose gravissime anche se, secondo l'accusa "ha investito involontariamente la vittima" chiamando i soccorsi". Involontariamente! Ma certo Sonia Gioia! E vorrei vedere che fosse stato volontariamente! Sarebbe tentato omicidio, non crede?