Stipendi dei parlamentari, Italia in testa ai Paesi Ue
Le buste paga di deputati e senatori italiani sono più pesanti di quelle dei colleghi europei. A dimostrarlo diversi studi che mettono a confronto il Bel Paese con il resto d’Europa
di MONICA RUBINOROMA - Quanto ci costa la "casta"? A noi italiani sicuramente di più rispetto ai cittadini degli altri paesi europei. I parlamentari di casa nostra, infatti, hanno gli stipendi più alti d’Europa. Un dato confermato da diversi studi condotti negli ultimi anni, dalla relazione della commissione Giovannini, presieduta dall’allora presidente dell’Istat, al dossier Ocse-Eurostat, a uno studio più recente dell’Economist basato su dati del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Più in dettaglio, un onorevole italiano guadagna in media sei volte e mezzo più di un elettore e porta a casa uno stipendio lordo mensile che, tra indennità parlamentare, diaria e rimborso di trasporto, supera i 16mila euro: il 60% in più rispetto alle media Ue. E anche i vitalizi fanno la differenza: da noi sono il triplo che altrove.Altri dati in sterline arrivano dalla Independent parliamentary standards authority (Ipsa), in un confronto che prende in considerazione anche Paesi extrauropei: gli italiani guidano la classifica con un salario di 120.546 sterline, seguiti da Australia (117.805), Stati Uniti (114.660), Canada (100.166) e Norvegia (87.964). Nella seconda parte della classifica ci sono invece Irlanda (79.556), Germania (78.979), Nuova Zelanda (74.154), Svezia (69.017). Infine gli ultimi tre sono Regno Unito (66.396), Francia (56.815) e Spagna (28.969). Su questi dodici paesi la media è di 82.918 euro. L’Italia la supera del 45%.
Il ddl sul dimezzamento degli stipendi dei parlamentari proposto dal M5s, del quale oggi comincia la discussione nell’Aula di Montecitorio, riaccende dunque i riflettori sull’annoso tema del taglio dei costi della politica. Vediamo allora quanto guadagnano i politici italiani rispetto ai loro colleghi europei (inclusi i britannici) sulla base dei dati dello studio comparato della commissione Giovannini. Ad eccezione dell’Italia, negli altri casi prendiamo in considerazione solo i deputati, o meglio i membri della “"camera bassa".
ITALIA
La Camera ha 630 deputati. L'indennità parlamentare è di 11.703,64 euro lordi, che diventano 5.486,58 al netto di ritenute fiscali e previdenziali. Il rimborso spese per il soggiorno è di 4.003 euro. A questa somma vengono detratte 206 euro per ogni giorno di assenza quando si svolgono votazioni elettroniche. I deputati viaggiano gratis in autostrada, treno (prima classe), nave e aereo sul territorio nazionale. Per i trasferimenti in aeroporto c'è un rimborso: da 1.107 a 1.331 euro al mese. In più, 4.190 euro per il rapporto eletto-elettore, utilizzabile per lo stipendio dei collaboratori. 258 per le telefonate. 2.500 (per legislatura) di spese informatiche. Assegno di fine mandato: 46.814 euro per una legislatura, 140.443 per tre. Il vitalizio: 2.486 euro al mese dai 65 anni con un mandato, 4.973 euro dai 60 anni con due, 7.460 euro con tre.
Il Senato ha 315 senatori, che ricevono importi simili a quelli dei deputati. Un senatore ogni mese riceve 11.555 euro di indennità, 3.500 di diaria, 1.650 euro per i trasporti e 4.180 euro per le spese di rappresentanza.
FRANCIA
L'Assemblée nationale ha 577 deputati. L'indennità lorda è di 7.100 euro, 5.677 tolte le ritenute previdenziali, ma il netto varia in base all'imposta sul reddito. Alcuni parlamentari hanno a disposizione uffici doppi dove dormire, altri alloggiano in un residence a tariffa agevolata. Possono avere un prestito di 76mila euro al 2 per cento per comprare un appartamento. Libera circolazione ferroviaria, ma solo 40 viaggi aerei pagati fra il collegio e Parigi, e 6 fuori collegio. 6.400 euro al mese per spese relative al mandato. E 9.138 euro per la retribuzione di non più di cinque collaboratori, pagati dal deputato o direttamente dall'assemblea. Non hanno un assegno di fine mandato ma un sussidio di reinserimento, se disoccupati, per al massimo tre anni. Vitalizio di 1.200 euro per un mandato a partire dai 60 anni ora (e da 62 nel 2018), 2.400 per due.
GERMANIA
Il Bundestag ha 620 parlamentari. Indennità lorda di 7.668 euro, il netto varia in base all'imposta sul reddito. Non ci sono ritenute previdenziali. Contributo mensile di 3.984 euro per l'esercizio del mandato, con trattenute da 50 a 100 euro per i giorni di assenza (20 euro per malattia, nessuna trattenuta per maternità o figli malati). Libera circolazione ferroviaria, rimborso dei viaggi aerei nazionali nell'esercizio delle funzioni e con giustificativi di spesa. Tutti hanno un ufficio arredato nei palazzi del Bundestag, e la possibilità di spendere 1.000 euro al mese per gestirlo. Ogni deputato può assumere collaboratori a carico del Parlamento per un massimo di 14.712 euro. Nessun assegno di fine mandato ma un'indennità provvisoria per 18 mesi. Vitalizio a 67 anni, 961 euro lordi per 5 anni, 1.917 per dieci.
GRAN BRETAGNA
L'House of Commons ha 650 membri. L'indennità mensile lorda è di 6.350 euro, il netto varia, così come il contributo previdenziale. Come diaria si può richiedere un rimborso massimo mensile di 1.922 euro, di cui 1.680 per rimborso locazione. Chi preferisce l'albergo può spendere fino a 150 euro a notte. Sono rimborsati gli spostamenti in taxi e metropolitana (taxi solo dopo le 23) e i viaggi per l'esercizio delle funzioni solo in classe economica. 1.232 euro di rimborso per l'ufficio nel collegio, 1.004 euro per le spese. I collaboratori li paga un'agenzia per conto del Parlamento, fino a un massimo di 10.500 euro al mese. Al termine del mandato possono chiedere un rimborso di 47mila euro per spese connesse al completamento delle funzioni. Il vitalizio, dai 65 anni, varia in base ai contributi versati: 530 euro lordi per un mandato con il minimo, 794 euro con il massimo.
PAESI BASSI
LA Tweede Kamer (o Camera Bassa) è composta da 150 deputati. L’indennità mensile lorda è di 8.503 euro, la diaria prevede un massimo mensile di 1.636. Libera circolazione sui treni in prima classe. Se il parlamentare sceglie l’auto gli vengono rimborsati 37 centesimi al Km se non esistono mezzi pubblici alternativi. Se invece esistono, il rimborso sarà solo di 9 centesimi di euro al Km. Per le spese di segreteria e rappresentanza ha diritto ad altri 203 euro mensili.
BELGIO
La Camera dei rappresentanti conta 150 membri. L’indennità parlamentare mensile lorda è pari a 7.374 ma non è prevista nessuna diaria. Libera circolazione su treni, aerei, navi e in autostrada. Per le spese di rappresentanza è previsto un rimborso di 1.892 euro, che comprende però anche le spese telefoniche e la dotazione informatica. I collaboratori dei deputati sono dipendenti della Camera.
AUSTRIA
Il Consiglio nazionale austriaco ha 183 membri. L’indennità mensile è di 8.160 euro, più 489 euro di spese di rappresentanza che comprendono anche la diaria, le spese per i viaggi e per il telefono. I collaboratori sono dipendenti della Camera e guadagnano al massimo 2.387 lordi.
SPAGNA
Lo Congreso de los diputatos è composto da 350 membri. Gli onorevoli spagnoli sono all’ultimo posto nella classifica europea con un’indennità mensile lorda di 2.813 euro. L’indennità di residenza è di 1.832 euro per gli eletti fuori Madrid, 870 euro per gli eletti di Madrid. I rimborsi spese per i viaggi sono pari a 150 euro al giorno per l’estero e 120 euro per gli spostamenti interni.
PARLAMENTO EUROPEO
Il Parlamento europeo ha 736 deputati. L'indennità netta è di 6.200 euro, l'indennità di soggiorno di 304 euro ogni presenza. Documentandoli, i deputati possono farsi rimborsare i viaggi effettuati per raggiungere le sedi parlamentari. Ci sono anche indennità fisse basate su distanza e durata del viaggio. E 354 euro al mese di rimborso per viaggi al di fuori dello Stato di elezione per motivi diversi dalle riunioni ufficiali. Ci sono 4.299 euro mensili di rimborso spese generali (ufficio, telefono,
Da questo blog: Rita Coltellese *** Scrivere: Proposta di Legge di iniziativa popolare: NotizieRita Coltellese *** Scrivere: Legge di iniziativa popolareSono 4 anni che questa proposta di Legge di iniziativa popolare attende di essere almeno letta dalla Commissione Affari Istituzionali, come si evince dal post del 2012 di cui il primo link sopra riportato.