Terremoto, Coldiretti: la produzione del latte è crollata del 30%, positivo l’aiuto di 400 euro a mucca
Per effetto del terremoto la produzione di latte negli allevamenti della zone è crollata del 30%, mentre sono aumentati i costi di gestione delle stalle
Per effetto delle 22700 scosse che stressano gli animali dal 24 agosto la produzione di latte negli allevamenti delle aree terremotate è crollata del 30% mentre sono aumentati i costi di gestione delle stalle distrutte, inagibili o lesionate e quelli per la consegna del latte a causa delle strade dissestate ma crescono anche i rischi per mandrie e greggi senza più ricoveri di essere preda di animali selvatici e lupi o degli sciacalli.E' quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che prevede la copertura del mancato reddito delle imprese di allevamento con un aiuto per gli animali allevati dalle pecore ai bovini per i quali è fissato un aiuto di 400 euro a capo con l’aumento degli stanziamenti da 1 a 10 milioni per gli allevatori colpiti, nonché anticipi sui contributi europei per far fronte alle esigenze di liquidità mentre verranno raddoppiate le 200 stalle mobili ed i 70 moduli abitativi previsti dai bandi regionali in dirittura di arrivo.
Dalla quasi scomparsa del lupo, che ha portato alla sua protezione, all'effetto eccessivo, come per i cinghiali che comportano devastazione per le colture e anche pericolo per l'uomo, di lupi che sbranano pecore e, nel caso delle zone devastate dal terremoto, possono costituire anche un pericolo nuovo per l'uomo.
Ho notizia, per avere qualche parente in quei luoghi, di assalti alle pecore in qualche casolare isolato nella zona intorno ad Amatrice. Lo spopolamento coattivo dovuto al sisma comporta l'avvicinarsi dei lupi che solitamente se ne stanno lontani dall'uomo.
Una persona riferisce di aver ottenuto ospitalità generosa in una seconda casa un poco fuori da Amatrice, ma il servizio navetta non può essere assicurato per ogni singola sistemazione, dunque questa donna raggiunge Amatrice a piedi, dove deve recarsi per svolgere il suo lavoro. Avendo appreso di incursioni dei lupi nelle campagne, ha paura a percorrere la strada solitaria a piedi ed ha rinunciato alla casa tornando sotto una delle tende ancora lasciate per queste necessità.
I disagi, nonostante il dispiegamento di forze generoso ed efficiente, ci sono nella vita quotidiana di ciascuno, date le mille piccole cose che debbono svolgersi ogni giorno.
Questo racconto mi ha impressionato e ritengo che il governo dovrebbe provvedere a contenere l'eccesso di "protezione" per animali pericolosi per l'uomo.
Per i cinghiali, che si sono moltiplicati eccessivamente in molte zone di Italia, è stata concessa la caccia, sia pure regolamentata, ma quel tipo di animale attira i cacciatori per la sua carne prelibata, lo stesso non si può dire del lupo.
Comunque, siamo tutti animali e tutti dobbiamo nutrirci, ma certo l'uomo deve preservare prima di tutto la sua specie!
Pecora uccisa e in parte mangiata dai lupi |