Da un'eccessiva partigianeria non può mai uscire una buona Legge.
In un dibattito radiofonico su una rete RAI ho sentito i pareri più svariati e... assurdi: uno sosteneva, convinto, come esempio di tortura lasciare per un'ora in piedi un fermato. Un povero poliziotto, rappresentante di un sindacato di polizia, cercava di spiegare che questa eventualità può anche verificarsi perché non c'è posto nelle Camere di Prima Sicurezza istituite presso i Commissariati di P.S. e le Stazioni dei Carabinieri.
Sembra che il reato di tortura riguarderà, quali eventuali autori, non soltanto i poveri poliziotti e carabinieri, ma qualsiasi persona imponga limitazioni e disagi ad un'altra persona (vittima di tortura) incorrerà in simile reato.
Tornando allora sull'esempio portato dal soggetto che parlava in radio, già si capisce che la partigianeria, la voglia di dare addosso ai tutori dell'ordine, conduce su un sentiero grottesco che rende ridicolo tale esempio. Mi spiego: appena il reato sarà in vigore ci saranno frotte di denunce da parte di cittadini italiani sottoposti a tortura presso i più disparati sportelli e servizi pubblici, dove vecchi, malati e anche sani sono tenuti ore ed ore in fila in piedi in attesa del Servizio di cui hanno bisogno. Può essere l'Ufficio Postale, e allora si denuncerà il Direttore di Filiale, può essere la ASL, e allora si denuncerà il Direttore Sanitario, può essere un treno di pendolari sovraffollato come un carro bestiame, e allora si denuncerà il Direttore di Compartimento delle Ferrovie dello Stato.... Guardate che sto estremizzando il concetto per dimostrarne la debolezza! Non si capisce infatti perché il povero tutore dell'ordine deve essere denunciato se tiene in piedi un fermato in camera di sicurezza per un'ora (con i mezzi minimi che lo Stato gli dà) e il Direttore delle Poste che tiene in piedi il vecchietto che deve prendere la pensione per molto più di un'ora invece no! Non è forse tortura quella? Se ai Commissariati e alle Stazioni dei Carabinieri non vengono dati sufficienti mezzi, e questa non può essere una giustificazione se tengono in piedi il fermato in flagranza di reato (unico caso in cui può essere messo in Camera di Sicurezza), lo stesso vale per l'Ufficio Postale che non ha sedili sufficienti per gli utenti in attesa!
Insomma siamo alla follia anche qui.
E' giusto che un tutore delle Forze dell'Ordine non abusi del potere che gli viene dato per mantenerlo, ma cerchiamo di ricordarci che le vittime dei reati debbono essere garantite, altrimenti la china sarà inarrestabile.
Lo stesso rappresentante sindacale della Polizia di Stato, che cercava di giustificare (per me è assurdo che dovesse farlo!) il fatto che l'autore di un reato, fermato in flagranza, potrebbe anche stare in piedi per un'ora per insufficienza di posti all'interno del Commissariato, proponeva che si inserisse nella costruenda Legge del reato di Tortura la figura di un medico ASL sempre presente nei casi di fermo e di un magistrato idem, per garantire che il fermato non fosse sottoposto a tortura.
A mio avviso la garanzia di queste figure sarebbe più che giusta ma, come la ratio vera e sottaciuta del sindacalista intende, garantirebbe soprattutto i poliziotti e/o i carabinieri da accuse e calunnie inventate dai fermati che, come tutte le persone in difetto, tendono ad attaccare chi scopre le loro malefatte e, il sindacalista lo ha ricordato, a commettere atti di autolesionismo.
5 luglio 2017Oggi l'hanno approvato.
Se volete leggere l'intero post che scrissi il 26 giugno 2015 questo è il link:
Rita Coltellese *** Scrivere: Reato di tortura
L'Italia continua a rotolare giù per la china e gli Italiani stanno a guardare.
Il secolo scorso rotolò giù per la china del governo fascista, complice e correo il Re.
Oggi per reazione propongono tutte leggi che favoriscono i delinquenti, la prostituzione, il lassismo morale di ogni ordine e specie...
Aspetto una reazione della gente che sia in equilibrio, senza più evocare il fantasma del fascismo, morto e sepolto e giudicato dalla Storia, e senza follie di immagini di una società lassa e degradata, con Forze dell'Ordine rese impotenti, come vuole il pensiero del disordine che si dice di "sinistra".
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TORTURA, POLIZIA IN GABBIA NELL’INDIFFERENZA DI DIPARTIMENTO E MINISTERO.
DOMANI IL SAP SCENDE IN PIAZZA DEL VIMINALE
5 luglio 2017
Domani 6 luglio 2017, a partire dalle ore 9.00, il Sindacato Autonomo di Polizia,
manifesta in Piazza del Viminale
«Questa sul reato di tortura non è assolutamente una legge finalizzata a reprimere questa
tipologia di comportamenti, si tratta al contrario, di un vero e proprio manifesto ideologico
contro le Forze di Polizia, alimentato e promosso da chi, con il partito dell’Antipolizia
ci va a braccetto».
Non usa mezzi termini Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) che,
domani mattina, a partire dalle ore 9.00 fino alle 14.00, sarà presente in Piazza del Viminale a Roma,
per animare l’opinione pubblica su questo pasticcio legislativo che mira a compromettere la sicurezza
e l’operatività delle Forze di Polizia, ammanettandole e disarmandole, paradosso tutto italiano.
La scelta di svolgere questa attività di informazione e volantinaggio in Piazza del Viminale, nasce
proprio dall’esigenza di sensibilizzare sull’argomento il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e
il Ministero dell’Interno che, ad oggi, non ha preso alcuna posizione in merito.
«E’ inaccettabile questo silenzio da parte del Viminale» tuona Gianni Tonelli che, da anni con il Sap,
si è fatto promotore di questa lotta contro una buona parte della maggioranza che, pur di legiferare
contro le Forze dell’Ordine, tende la mano alla criminalità. Infatti, introdurre il reato di tortura nelle
sue varianti, come ad esempio la cosiddetta “tortura psicologica”, mette l’operatore di Polizia i
n serie difficoltà, in quanto lo stesso sarebbe imputabile anche solo per aver intimato l’arresto.
In questo modo le Forze dell’Ordine vengono disarmate e i fenomeni criminosi
conquistano un’ampia fetta d’azione. Il tutto nel più assordante silenzio e totale indifferenza
del Ministero dell’Interno.
«Questa è una legge che mette sotto tortura la brava gente
e aumenta il livore del partito dell’Antipolizia – dice ancora
Tonelli – grazie a questo progetto di legge saremo gettati
nelle mani dei delinquenti e, a rimetterci, non sarà solo
il Poliziotto, ma tutta la brava gente che si rivolge ai miei
colleghi in situazioni di pericolo. Con questa legge, in loro
soccorso troveranno un poliziotto con le mani legate.
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