mercoledì 19 luglio 2017

Un giorno nel futuro... sul Plateau Rosa

Da: agi.it  18 luglio 2017
ESTERO

E 75 anni dopo il ghiacciaio restituì i corpi dei coniugi Domoulin

di Francesco Palmieri  
L’ignoto comune svizzero di Chandolin, Canton Vallese, sarebbe stato l’angolo di paradiso con cui milioni di persone avrebbero scambiato il proprio posto a Ferragosto del 1942. Quel giorno, nel Mediterraneo centrale galleggiavano centinaia di cadaveri della battaglia aeronavale per Malta. Sul fronte orientale avanzavano i sovietici.
La mattina del 15 agosto, mentre il maresciallo Montgomery s’insediava in Africa al comando dell’VIII Armata, nel villaggio di Chandolin – dove la guerra era una notizia – il ciabattino Marcelin Domoulin, 40 anni, e la moglie Francine, maestra di 37, s’avviavano al massiccio dei Diablerets per mungere le vacche nell’alpeggio. Solo quando annottò, e il buio non restituì la coppia ai sette figli che aspettavano a casa, Chandolin si accomunò al resto del mondo nella ricerca dei dispersi, che risultata vana si trasformò nel lutto senza corpi e nella dispersione di cinque maschi e due femmine da allora in poi classificati orfani.
Sono trascorsi 75 anni prima che la montagna restituisse i signori Domoulin alle cronache e al ricordo di troppo sparuti superstiti. E’ rimasta la figlia più piccola Marceline, quattro anni quel giorno, settantanove adesso. I corpi, conservati benissimo alle basse temperature, sono stati ritrovati per caso sul ghiacciaio Tsanfleuron a 2.615 metri, con la loro sacca, un libro, una bottiglia, vestiti ancora di tutto punto per l’escursione estiva. Come agognando il riconoscimento, avevano addosso i documenti di identità.
I coniugi scomparsi 75 anni fa nel Ghiacciaio in Svizzera



Da: Il Corriere della Sera 8 luglio 2014 

Alpinista scomparso 32

anni fa, ritrovato tra i

ghiacci del Bianco

L’aspirante guida alpina di Chamonix aveva 23 anni quando era stato sorpreso dalla tempesta in quota. Il corpo ritrovato da un gruppo di alpinisti sul ghiacciaio del Telefre




Si chiamava Patrice Hyvert, aveva 23 anni e voleva fare la guida alpina. Nessuno per 32 anni aveva più saputo nulla di lui, inghiottito dalla neve e dal ghiaccio sul versante francese del Massiccio del Monte Bianco. Fino a giovedì scorso, quando il suo corpo è stato restituito dalla montagna e recuperato dai soccorritori francesi. A trovarlo è stato il Peloton d’haute montagne di Chamonix: gli alpinisti-soccorritori erano impegnati lungo la via sul ghiacciaio del Telefre quando non lontano da un rifugio, a 2.697 metri, hanno intravisto il corpo del giovane alpinista, subito identificato grazie agli abiti e ai documenti.
Il maltempo improvviso
Patrice era scomparso il primo marzo del 1982, quando aveva affrontato in solitaria il Nant-blanc (4.122 metri) con l’intenzione di sciare lungo il canalone del Couturier. Ma qualcosa era andato storto. Un’improvvisa e inaspettata nevicata aveva bloccato la giovane aspirante guida in quota. Un altro alpinista bloccato sempre nella stessa zona era stato salvato grazie ai soccorsi in elicottero. Ma Patrice non era stato individuato, poi il maltempo aveva fatto il resto, i soccorsi non avevano potuto proseguire. Gli ultimi ad averlo visto vivo erano stati alcuni amici che lo avevano accompagnato alla partenza e lo avevano seguito coi binocoli fino in cima. Poi il silenzio. Solo quattro giorni dopo l’elicottero aveva potuto sollevarsi ancora in volo e sorvolare la zona, altri soccorritori si erano mossi a piedi, ma del ragazzo più nessuna traccia, quasi certamente caduto in un crepaccio diventato invisibile con la neve fresca. Il mistero è durato per oltre trenta anni, ora l’esame dei resti forse potrà dare qualche risposta sulle ultime ore di Patrice. Dal 1950 sono scomparse circa 130 persone sul Massiccio del Monte Bianco e con il disgelo ogni anno la montagna restituisce i corpi.

Da: La Repubblica (Archivio)


Un tredicenne di Torino, Guido Coen Castellino, 
sparito il 22 marzo 1986 mentre stava sciando 
con la famiglia su una pista del Plateau Rosa...

Il mare a volte restituisce i corpi 
umani che ha inghiottito, a volte 
lo fa anche la montagna. La 
differenza sta nel fatto che il ghiaccio
conserva i corpi e gli oggetti e i 
ritrovamenti sono, per questo, più
turbanti e commoventi.
Una storia mi colpì, uno dei primi casi di cui si occupò
la trasmissione "Chi l'ha visto" al suo esordio: la 
sparizione del piccolo Guido Coen sul  Plateau Rosa.
Quel giorno il tredicenne Guido  ci teneva molto a
sciare con il papà. Ma in cima alla pista il fratellino
più piccolo, 8 anni circa, fu preso da mal di pancia,
forse per il freddo. Al padre non bastò che ci fosse
la madre accanto al figlio più piccolo e si preoccupò
di rimanere con la moglie e accanto al figlio minore
aspettando la fine del mal di pancia, dicendo 
a Guido, che lo aspettava per scendere insieme, "Vai
tu, io scendo dopo."
Deluso il ragazzo iniziò la discesa da solo.
Quando il padre scese non lo trovò: né a fine pista, 
né mai più. Neppure al disgelo: lo cercò a lungo
sperando di ritrovarne almeno il corpo...
Nacquero leggende, supposizioni... Che fosse finito
in Svizzera scendendo e sbagliando pista...
Ma il ragazzo non fu mai ritrovato.
Chi mai poteva aver trattenuto o rapito un
ragazzo sveglio di 13 anni?
Forse.. in futuro.. da un crepaccio verrà fuori
il corpo mai invecchiato di Guido.. che quel giorno
voleva sciare con il suo papà il quale, per tutta la sua
vita l'ha cercato invano, pentito e devastato dal senso 
di colpa per non aver fatto la discesa con lui quel
giorno, lui che ci teneva tanto.. 

TRIBUNALE DI TORINO (GU Parte Seconda n.59 del 23
Richiesta di dichiarazione di morte presunta
2ª pubblicazione Dalla G.U. n. 54
Presso il Tribunale di Torino, con ricorso 19 marzo 
2009, e' stata chiesta la dichiarazione di morte 
presunta di 
Guido Giovanni Coen Castellino, 
nato a Torino il 29 dicembre 1972, 
scomparso il 22 marzo 1986 in Breuil, Cervinia 
di Valtournenche (AO).
Chiunque abbia notizie dello scomparso e' invitato 
a farle pervenire al Tribunale di Torino entro 6 mesi.
Avv. Sergio Icardi
 
C-096548bis (A pagamento).

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