Dal mio Post del 14 agosto 2017
La ragione vera, fuori da ogni ipocrisia, è l'endemica mentalità anarchica di certi Italiani che vedono nelle Leggi e nelle Regole dei fastidiosi intoppi al loro volere, dunque fanno come gli pare, certi di farla franca, vista la colpevole cecità, spesso voluta, degli Amministratori Comunali e non solo, giacché in questo scempio dei territori sono coinvolte anche altre Istituzioni.
Scriveva un giornalista sul quotidiano "La Repubblica" di qualche tempo fa: "Giustificare l'abusivismo
edilizio con la carenza di alloggi è come discolpare chi per mancanza di soldi effettua una rapina.
L'abusivismo edilizio e in generale il mancato rispetto delle leggi creano una società che non avrà più né cittadini, né professionisti, né imprenditori, né politici capaci di confrontarsi in condizioni di rispetto delle leggi; perché quelli che avrà selezionato, abituati a non rispettare le regole, non avranno alcuna opportunità in contesti più sani.
- (BARTOLOMEO SCIANNIMANICA nel 2013)
Parole a cui non si può opporre nessun argomento a giustificazione di azioni illegali senza cedere all'accettazione della deroga alla legalità: quello che sta facendo il Movimento 5Stelle.
Scrivevo questo a proposito del sempre sorridente ed incosciente Luigi Di Maio che sta promettendo ai siciliani di passare sopra ai loro abusi edilizi purché figurino come prima casa.
Oggi, l'ennesimo terremoto ad Ischia mostra in tutta la sua drammaticità un territorio da sempre sismico in cui, nell'assenza colpevole di controlli da parte delle Amministrazioni dei territori, si è costruito in modo anarchico come se le regole non esistessero.
Il Giappone, Paese sismico che, quando in Italia si vivevano i fermenti del Risorgimento, era ancora immerso in un suo medioevo, ha imparato in fretta come si deve costruire e soprattutto rispetta le regole, cosa che a troppi italiani risulta difficile.
Ieri leggevo su "Il Messaggero" due notizie emblematiche dell'anarchia dilagante nel nostro Paese: uno avvenuto a Torvajanica, comune di Pomezia.
Un bimbo di due anni camminando sulla spiaggia ha avuto l'ustione di entrambi i piedini giacché qualche barbaro, presumibilmente la sera prima, aveva acceso un fuoco sulla spiaggia (proibito dalla legge), ricoprendolo poi con la sabbia nell'intento, da barbaro ignorante, di spegnerlo, in realtà mantenendo così le braci accese.
Ricordo mia nonna che, senza fiammiferi o altro, la mattina scostava la cenere con cui aveva ricoperto le braci del fuoco del caminetto la sera prima e, con qualche soffio e un po' di frasche, lo riattivava con subito la fiamma.
Nessun controllo di Vigili sulle nostre spiagge e libertà per l'anarchia di ogni incivile di fare ciò che gli pare, senza mai il pensiero dell'altro da sé.
Per ogni atto che non tiene conto delle Leggi e delle Regole ci sarà una conseguenza che qualcuno pagherà e quasi sempre è una persona innocente.
Questo è valido per tutto. Debbono metterselo ben in mente coloro che si prendono la responsabilità di amministrare i territori e coloro che se ne infischiano delle regole ritenendo chi li denuncia dei "boia", delle "spie" e, nel caso migliore, dei "rompiscatole".
L'altra notizia riguarda un tizio che all'età matura di 29 anni aveva trovato come imbecille passatempo dar fuoco alle auto in sosta a Roma: per fortuna esistono le telecamere, tanto invise ai fautori della "privacy", altrimenti non avrebbero mai scoperto che l'autore del passatempo era un cameriere incensurato.
Il lassismo di una Società, che ha rinunciato a sanzionare implacabilmente il non rispetto delle Leggi e delle Regole, porta anche a queste azioni vandaliche, un tempo appannaggio dei soli delinquenti abituali, oggi anche dei deboli di intelletto, incapaci di proprie regole comportamentali, per i quali l'unica regola è seguire l'impulso o il bisogno momentaneo.