La mia prima casa di sposa aveva un grande terrazzo che girava tutto intorno al piccolo appartamento in affitto, composto di due camere, cucina e bagno.
A dire il vero su quel terrazzo il giardiniere era mio marito, non avendo io molto tempo fra una nascita e l'altra.
Per lui era un'evasione, un hobby, quando tornava dal lavoro.
Coltivava delle rose bellissime in cassette abbastanza grandi. Ricordo in particolare una rosa giallo tenue, che aveva un profumo meraviglioso.
Il terrazzo: sono visibili alcuni vasi e...un fiorellino di bambina spaventata da un'ape che svolazzava là intorno..
Quando cambiammo casa, un'altra in affitto, avemmo uno spazio interno più grande ma solo due piccoli balconi, in parte in muratura, dunque che potevano ospitare solo pochi vasi e piccoli.
Fu una grossa perdita, anche economica, dover lasciare lì le cassette grandi che ospitavano le bellissime rose. Essendo la palazzina di proprietà di una Società Immobiliare che la destinava soltanto all'affitto, non potemmo conoscere gli affittuari che sarebbero subentrati a noi, e nemmeno quando la Società avrebbe rilocato l'immobile: dunque non potemmo trattare con nessuno il lascito forzoso delle nostre cassette con le rose..
Rincospermum o falso gelsomino
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Una mattina, aprendo una delle portefinestra che dava sul balcone, trovammo la bellissima pianta rampicante che era tutta diventata bianco latte: foglie e rami compresi.
L'enigma fu presto svelato: bestie umane dai piani superiori avevano versato dell'acido muriatico per lavare i loro balconi..
Queste ed altre manifestazioni di bestialità quasi quotidiane ci convinsero a scegliere una casa unifamiliare con un giardino e, per ovvie ragioni economiche, non poteva essere in città, prerogativa da ricchi, dunque ci spostammo appena fuori da essa.
Il giardino fu il primo dei tre che abbiamo creato nella nostra vita:
Camelie e abete |
La bougainvillea superstite e le mie amiche storiche |
Da pochi anni sto costruendo il terzo giardino, sempre al mare, dove la qualità delle piante è ancora diversa:
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