Molte persone mi dicono che "non c'è più nulla da vedere", "non guardo più la televisione".
Io riesco a seguire solo "Chi l'ha visto?" essendo una trasmissione di Servizio alle persone che, dopo aver fatto denuncia di scomparsa di un loro caro, non sanno più dove sbattere la testa. Spesso si scopre che dietro certe scomparse si celano invece delitti e, in questi casi, i cronisti della trasmissione danno anche una mano alle Forze dell'Ordine con le loro inchieste ben fatte e documentate.
Altra trasmissione gradevole per la naturalezza e la semplicità del porsi di Sveva Sagramola e per gli argomenti trattati è Geo&Geo.
Sarà un caso? Sono entrambe di RAI 3, che non è più la Terza Rete del mitico Guglielmi ma si salva con queste due trasmissioni.
Delle private a volte seguo la Gruber in Otto e mezzo, ma non sempre, dipende dagli ospiti e dagli argomenti trattati.
Quello che infastidisce della TV è avvertire il tentativo di indottrinare i telespettatori, invece di dare loro una equilibrata informazione anche all'interno di un dibattito fra ospiti in studio che si confrontano con le loro idee.
Stamane sono riuscita a seguire Agorà fino a quando la conduttrice non ha indotto Orfini, che fino a quel momento aveva fatto un'ottima figura, a dare una mano all'attrice Asia Argento nella sua tardivissima confessione di aver avuto rapporti sessuali a lungo e ripetuti con l'uomo potente Weinstein. Orfini è arrivato a dire che "le vittime hanno sempre ragione" annoverando fra queste l'Argento, data l'impostazione data dalla conduttrice alla domanda.
Questa omologazione, generalizzazione di tutto messo nel frullatore televisivo fino a trarne un frappè della morale e dell'etica è rivoltante ed inaccettabile.
Matteo Orfini: Presidente del PD |
Il qualunquismo poi della Bortone, ma non solo, sulla "solidarietà" femminile che dovrebbe esserci nei riguardi della povera "stuprata" Asia Argento è da respingere assolutamente sul piano morale.
Nessuno ha tolto alla figlia di un regista di successo e della nota attrice Daria Nicolodi la possibilità di respingere le pesanti "avances" del repellente Weinstein. Ella le ha accettate instaurando una vera relazione. Che lui fosse un porco che ci provava con tutte non toglie nulla alla sua scelta volontaria di piegarsi per non rinunciare all'interesse che gliene è derivato di lavorare. E' una forma di prostituzione non uno stupro. Tu mi dai una cosa e io te ne do un'altra.
Dunque Orfini poteva dimostrare un po' di coraggio e meno ipocrita opportunismo e fare dei distinguo, invece forse ha temuto di inimicarsi tante donne che si sono prostituite per lavorare, oppure le stupide femministe che non distinguono uno stupro vero da altro genere di scelte, più o meno imposte, e ha finito in bruttezza invece che in bellezza.
Votano pure le donne che non si sono mai prostituite, Orfini, che sono riuscite a lavorare lo stesso rinunciando a strade più comode e facili, per loro è stata più dura, ma hanno conservato la dignità di sé stesse con la loro integrità.
Votano pure le donne che sono state violentate veramente, Orfini, cioè prendendo botte e cazzotti, e l'essere confuse con quelle che lei ha definito "vittime" non fa loro piacere.
La TV la smetta di fare frappè.
Serena Bortone: giornalista e conduttrice televisiva |
1 commento:
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