Da un lato all'altro dell'Atlantico è scoppiato lo scandalo sessuale generalizzato della Società cosiddetta Occidentale, giacché se esploriamo i costumi africani, o indiani, o cinesi chissà cosa potremmo scoprire sull'argomento!
Per Società Occidentale si intende anche l'Australia, naturalmente, anche se è laggiù, fra l'Oceano Indiano e il Pacifico.
Ciò che unisce i popoli cosiddetti "occidentali" è la cultura, ritenuta da molti la più avanzata in fatto di Diritti Civili e dunque di rispetto della persona.
Detto questo dobbiamo ammettere, al di là della istituzionalizzata ipocrisia, che sotto sotto molti uomini di questa "civilissima" civiltà occidentale se possono allungano le mani sulle donne, soprattutto se queste si trovano in situazioni gerarchicamente inferiori a loro o nel bisogno di lavorare.
Questa genìa maschile proterva e volgare è sempre esistita e andrebbe bene se finalmente se ne parlasse sputtanandola, ma quando si alza un polverone si perdono i contorni della verità e non si distinguono più nettamente i confini di certe situazioni.
Quando la signora Asia Argento, ad esempio, parla di violenza sessuale da parte del maiale accertato Weinstein, si rimane perplessi poi ascoltando i particolari da lei raccontati sulla sua vicenda con il potente produttore di Hollywood. In una intervista rilasciata al quotidiano "Il Mattino", il cantante Morgan, padre della figlia di Asia Argento, ha dichiarato: "le persone che subiscono violenze non ottengono guadagni da questo, come un posto di lavoro,". Come non essere d'accordo?
La signora Argento ha subito sicuramente una violenza morale da parte del maiale che le ha proposto brutalmente il suo sesso, ma non l'ha rinchiusa nella camera d'albergo segregandola, né l'ha riempita di schiaffi aprendole le gambe a forza. Dunque non può parlare di violenza carnale senza apparire ipocrita, anche perché ella ha continuato nel tempo il suo rapporto con il maiale. Oggi, ripensandoci, sente la frustrazione di aver pagato quel pedaggio per poter lavorare e parla impropriamente di violenza sessuale.
Che lei e quelle come lei vadano a leggersi i particolari di una vera violenza sessuale subita da tante donne che non possono che sentirsi offese dall'essere equiparate a lei.
Di tutt'altra sincerità era meritevole Marylin Monroe che sui produttori dichiarò pubblicamente: "Tutte l'hanno fatto. Faceva quasi parte del mestiere. Loro volevano assaggiare la mercanzia e se dicevi di no ce ne erano almeno altre venticinque disposte a dire di sì. Non era un dramma".
Questo di Marylin Monroe è un esempio di coerenza: ha accettato il compromesso e, avendolo accettato sottomettendosi di sua volontà alle voglie di quegli sporcaccioni, non faceva la vittima, essendo ben cosciente che avrebbe potuto benissimo dire di NO, rinunciando alle sue ambizioni.
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Norma Jeane Mortenson Baker Monroe, in arte Marylin Monroe
Monroe è il cognome di suo nonno materno, Mortenson del secondo marito di sua madre, Baker del primo marito di sua madre che, secondo l'uso statunitense, la donna aveva conservato. |
Scatenatosi il "dalli all'untore" si sono fatte avanti tardive vittime di generici abusi sessuali, come ad esempio uno sconosciuto attore che decenni fa ebbe la sorte di subire delle avances da Kevin Spacey. Il quale, giustamente, non ricordava l'episodio, visto che è accaduto appena 30 anni fa e che nella circostanza era ubriaco, ma da persona intelligente quale è si è pubblicamente scusato sul suo sito facebook. Dato che lo ha solo molestato e non tentato di violentare, in questo caso si può parlare di pesanti avances, ma di null'altro, dunque bisogna fare ancora dei distinguo con generiche accuse di violenza.
Nonostante ciò il puritanesimo isterico ed ipocrita, tipico di certe fasce di popolazione degli USA, ha fatto sì che si passasse alle vie di fatto eliminando e cancellando professionalmente Spacey. Un fatto obbrobrioso. Data la stura al linciaggio si passa a ricordare sue feste gay su un panfilo qui in Italia.
Se vogliamo gettare la gogna su Spacey perché è omosessuale allora iniziamo da Leonardo Da Vinci e cancelliamo per questo tutti i suoi meriti intellettuali.
Egli fu indagato per questo e si capisce bene cosa faceva a Salaì, un ragazzino che viveva con lui.
Da: Wikipedia
L'unico documento storico sulla vita sessuale del giovane Leonardo è un'accusa di sodomia attiva intentatagli nel 1476, quando aveva cioè 24 anni ed era ancora lavorante presso la bottega di Andrea del Verrocchio[23]. Il 9 di aprile viene sporta una denuncia anonima, inserita nel "tamburo" - una specie di cassetta per le lettere attaccata al muro di Palazzo della Signoria - che accusa un orafo adolescente (17 anni) e dedito alla prostituzione maschile, un tal Jacopo Saltarelli (a volte indicato anche come modello di artisti) di essere "parte di cose assai miserabili compiute per compiacere le persone che ne fanno richiesta"; si faceva quindi il nome di quattro persone che avrebbero commesso atti di sesso anale col ragazzo: un sarto di nome Baccino, un certo Bartolomeo di Pasquino, Leonardo Tornabuoni - membro dell'aristocratica famiglia deiTornabuoni - ed il precoce artista di talento Leonardo da Vinci.
Il nome di Saltarelli era già noto alle autorità, perché un altro uomo era stato condannato per sodomia compiuta su di lui all'inizio di quello stesso anno
[25]; le accuse in questo caso furono però respinte in quanto non si prendevano in considerazione quelle avvenute per via anonima. La stessa accusa riappare, sempre in forma anonima, il 7 giugno, venendo ancora una volta respinta
[26]: il requisito legale per avviare il procedimento penale era difatti che fosse firmata. Tali accuse potevano sì esser fatte in segreto, ma non anonimamente. Si ipotizza anche che, poiché la famiglia di uno degli accusati, i Tornabuoni, era in stretti rapporti con
Lorenzo de Medici, fu esercitata una certa pressione affinché la cosa fosse presto archiviata
[27][28].
La sodomia era (almeno teoricamente) un gravissimo reato, che poteva addirittura condurre alla
pena di morte, ma la sua stessa gravità la rendeva altrettanto difficile da dimostrare; nella Firenze del tempo, la pena relativa veniva eseguita molto raramente e l'
omosessualità era sufficientemente diffusa e tollerata da rendere la parola Fiorenzen-fiorentina un termine gergale per indicare l'omosessuale in terra tedesca
[29]
L'elenco di personaggi che hanno fatto cose meravigliose nelle loro professioni e mestieri ma che nella vita intima non erano proprio delle persone meravigliose è lunghissimo! Se per questo dovessimo bandirle cancellando le loro opere.. resteremmo privi di molta Arte e molta Scienza..
Dunque attenti alla caccia alle streghe.
Che esistono volgari predatori i quali si approfittano di una apparente posizione di forza per sottomettere sessualmente persone è un dato di fatto. Ma esistono non soltanto nel mondo dello spettacolo dove girano molti soldi, esistono anche nei posti più miseri.
Un esempio è in un racconto recente fattomi da una dolce signora ormai ultracinquantenne: quando era più giovane ella faceva le pulizie in un forno insieme ad un'altra signora più anziana. Il datore di lavoro fece in modo che l'anziana restasse a casa e alla inconsapevole vittima che chiedeva dove fosse la sua collega e altri lavoranti del forno, il maiale, chiudendo la porta dietro di sé, disse che "dovevano trovare un accordo: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te..". Capita l'intenzione la poveretta infilò la porta e fuggì dalla trappola. Ovviamente non andò più a lavorare in quel posto e al marito che glie ne chiedeva il perché rispose che era troppo gravoso il lavoro (suppongo peraltro in nero!), per evitare che, apprendendo dell'agguato, suo marito andasse a rompere le corna al maiale compromettendosi. Ma la allora giovane lavorante parlò con la collega più anziana che tristemente le disse che sapeva delle abitudini del proprietario del forno e per questo aveva preso il posto della sua giovane figlia, già insidiata. Tempo dopo la ex giovane lavorante ebbe modo di parlare con la moglie del maiale la quale dimostrò identico livello di schifo del suo coniuge dicendo più o meno: "Quelle che ci cascano sono puttane, ma lui torna a casa da me la sera e a me mi chiamano Signora..."
Dunque benissimo denunciare, ma prima di togliere il lavoro alle persone, come sta accadendo al regista Fausto Brizzi, bisognerebbe arrivare, dopo le denunce, ad una sentenza. Certo a sentire le testimonianze si rimane sconcertati ma, o le denunce vengono fatte nelle sedi opportune e non soltanto nei media, o Brizzi a questo punto se non è vero deve querelare e una sentenza deve uscire per forza e ci rimetterà chi mente.