domenica 29 gennaio 2017

Repubblica Italiana: due Poteri: Politico e Magistratura, fanno acqua da tutte le parti entrambi

Dalla Carta Costituzionale:

Organizzazione generale

Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al Parlamento, al governo spetta il potere esecutivo, mentre la magistratura, indipendente dall'esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario, con il presidente della Repubblica che è la massima carica dello Stato e ne rappresenta l'unità.
La legge fondamentale della Repubblica Italiana forma la Costituzione; una raccolta appunto di tutte le leggi la quale indica i principi fondamentali della Repubblica, i diritti e i doveri dei cittadini e fissa l'ordinamento della Repubblica. Il potere legislativo statale spetta al Parlamento ai sensi dell'art. 70 della Costituzione, suddiviso in due camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Tutte le leggi, in ultima istanza, devono essere promulgate dal Presidente della Repubblica il quale può rinviare al Parlamento una legge se ritiene che questa sia in contrasto con la Costituzione (diritto di veto), ma esclusivamente per la prima volta. Il presidente del Consiglio dei ministri del governo si regge su una maggioranza parlamentare, tipicamente costituita a partire da una consultazione elettorale su tutti gli aventi diritto di voto.

La separazione dei poteri

Solo in casi di necessità ed urgenza il Governo può emanare un atto avente forza di legge e chiamato decreto legge, che deve essere confermato successivamente dal Parlamento entro 60 giorni, pena la sua decadenza. Inoltre il Parlamento può delegare il Governo tramite una legge chiamata legge delega affinché legiferi su una certa materia stabilendo nel contempo i limiti e i tempi entro i quali il Governo può muoversi nel legiferare. L'atto normativo emanato in questo modo dal Governo prende il nome di decreto legislativo.

Vi sono poi alcuni casi in cui il potere legislativo spetta al popolo sovrano attraverso l'istituto del referendum abrogativo e, in materia costituzionale, attraverso l'istituto del referendum confermativo delle leggi costituzionali. In generale dunque il potere di iniziativa legislativa viene attribuito a ciascun parlamentare, al popolo, attraverso l'istituto della proposta di legge di iniziativa popolare effettuata tramite la raccolta di almeno 50 000 firme, e al Governo, le cui proposte di legge devono comunque essere controfirmate dal presidente della Repubblica.

Credo che questo piccolo riepilogo sia sufficiente per ripassare il nostro ordinamento.
Se si parla con la gente qualsiasi quasi tutti non hanno più alcuna fiducia nei Politici e, purtroppo, ne hanno ragione, in quanto anche quando vogliamo essere fiduciosi ci deludono puntualmente.
Chi incappa in qualche problematica giudiziaria dichiara puntualmente "che ha fiducia nella Magistratura", in realtà è fifa di non riuscire ad avere Giustizia e rilascia codeste dichiarazioni nel timore di mettersi contro i Magistrati. Se si parla in generale e senza telecamere davanti nessuno ha fiducia nella Magistratura.
Come mai gli Italiani sono ridotti così? Politica e Magistratura sono Poteri fondamentali per il buon andamento del Paese e la fiducia del cittadino medio è a pezzi. Non dipenderà da fatti troppo spesso ripetuti che tolgono ogni fiducia anche ai più accaniti ottimisti?
Sfrondiamo dall'analisi i Politici corrotti e i Magistrati disonesti, restando sui corretti ed onesti, che sono la maggioranza, perché la sfiducia rimane? Un inguaribile disfattismo del cittadino medio? Oppure troppi personalismi e interessi di parte sia del Potere Politico che del Potere Giudicante?
Le ultime notizie sui Magistrati ci mostrano una categoria ben pagata: 4 ottobre 2015 il Fatto Quotidiano così titolava:

Stipendi settore pubblico, magistrati al top. I più poveri sono gli insegnanti

Ma il sito INTERESSE LEGITTIMO scrive:
 Semplicemente non è vero che i magistrati ordinari guadagnano come i Parlamentari. L'equiparazione con i Parlamentari é solo per il Primo Presidente della Corte di Cassazione che prende uno stipendio molto maggiore. Gli stipendi “maggiorati” riguardano solo alcune figure apicali della magistratura ordinaria il cui numero è di pochissime unità (5) rispetto alle migliaia di magistrati in servizio. Questi magistrati apicali, inoltre, prendono tale stipendio solo al termine della loro carriera, dopo decenni di servizio. Lo stipendio iniziale dei Parlamentari (anche se sono appena maggiorenni e sono stati appena nominati)  è quindi equiparato a quello della figura apicale di tutta la magistratura ordinaria a fine carriera. Inoltre i parlamentari hanno moltissimi altri benefit.
 semplicemente non è vero che lo stipendio annuo MEDIO lordo dei magistrati ordinari sarebbe di circa 140.000 €.  La retribuzione media lorda dei magistrati ordinari (inclusi i contributi previdenziali e le imposte sui redditi), ammonta a circa 115.000 euro.
LO STIPENDIO DEI MAGISTRATI ORDINARI  (CHE SI OCCUPANO DI CIVILE E PENALE)  NON DEVE ESSERE CONFUSO CON QUELLO DEI MAGISTRATI AMMINISTRATIVI (CHE SI OCCUPANO, AD ESEMPIO, DELLA IMPUGNAZIONE DI ATTI AMMINISTRATIVI, GARE DI APPALTO, CONCORSI PUBBLICI)  I QUALI  PERCEPISCONO UNO STIPENDIO MAGGIORE E CHE POSSONO GODERE DI NUMEROSI INCARICHI CHE FANNO LIEVITARE NOTEVOLMENTE LA LORO RETRIBUZIONE REALE.
A fronte di affermazioni così contrastanti siamo alle solite: il cittadino medio non ha la possibilità di avere le idee chiare su niente, a meno che non conosca la cosa molto da vicino.
Ma al di là della remunerazione è stato sotto gli occhi di tutti il tentativo del governo Renzi di ridurre la ferie dei Magistrati al numero di giorni degli altri dipendenti dello Stato e la risposta durissima della categoria a difendere i propri privilegi, in totale contraddizione con le continue lamentele sul fatto che il lavoro si accumula e non si riesce a smaltirlo in tempi che rendano reale Giustizia, anche grazie alla prescrizione che rende tutto il processo una beffa.
Ma l'Associazione Nazionale Professionale dei Segretari Comunali e Provinciali G.B. Vighenzi il 1° agosto 2016 scrive:

01/08/2016 - Le ferie dei deputati e quelle dei magistrati: 40 a 30

tratto da unsognoitaliano.it
Le ferie dei deputati e quelle dei magistrati: 40 a 30
di Salvatore Sfrecola
“Stremati dal lavoro”, come scrive Il Fatto Quotidiano oggi, i nostri parlamentari si prendono 40 giorni di ferie. In pratica torneranno al lavoro a metà settembre. Il giornale dà conto della produttività di alcuni deputati e senatori, delle loro assenze e della assiduità con la quale alcuni seguono i lavori parlamentari, si impegnano nelle discussioni e nella presentazione di iniziative legislative, mentre altri denunciano assenze superiori al 99%. 
E si lancia in una difesa dei 15 giorni di ferie tolti da Matteo Renzi ai Magistrati giustificandoli come necessari a "scrivere le sentenze a casa".
Per la mia esperienza di madre di una Preside, oggi Dirigente Scolastico, posso affermare per vita vissuta che è costretta continuamente a scrivere Atti Amministrativi  a casa, ultimamente anche fino alle ore due del mattino, per rispettare scadenze che l'Ufficio Scolastico Regionale continuamente scaraventa addosso ai Presidi, spesso con comunicazioni già vicinissime alla data di scadenza degli Atti da presentare. E questo uscendo alle h. 8:00 del mattino da casa, quando non prima causa scioperi degli insegnanti o degli scarsi bidelli per sopperire alla bisogna, rientrando alle h. 20:00 in famiglia! Ma gli "Sceriffi", come certa disinformata stampa ha scioccamente scritto, non hanno 15 giorni di ferie in più per scrivere gli Atti Amministrativi di ogni tipo (contratti, appalti, richieste di fondi per la Scuola ecc. ecc.) a casa! E, cosa non secondaria,  nemmeno gli stipendi dei Magistrati: qualsiasi essi siano secondo le contrastanti notizie pubblicate.
Stendo un velo pietoso con didascalia "Senza Parole", come sotto certe barzellette-vignette, sui 40 giorni di ferie dei Parlamentari....