Minorenni violentano 13enne, Crepet: "Imbarbarimento da savana. Punire, basta condonare"
24 marzo 2017 ore 12:17, Adriano Scianca
"Sono già scattati avvocati e assistenti sociali per perdonarli". È l'amaro commento dello psichiatra Paolo Crepet al terribile caso di cronaca che ha visto un tredicenne di Giugliano violentato per 4 anni da un branco di minorenni. E a IntelligoNews dice: "Se i giudici alzano le mani, vuol dire che siamo tutti responsabili".
Si tratta di fenomeni che si spiegano con contesti degradati oppure è semplicemente un imbarbarimento generale?
«Questo è imbarbarimento puro. Il fatto che continuino a esserci queste cose con la cultura e gli strumenti che abbiamo oggi significa che c'è imbarbarimento. Il fatto che in Italia, oggi, ci siano dei ragazzini che si comportano come gorilla in mezzo alla savana a me fa rabbrividire. Ma sa qual è la cosa peggiore?».
Dica pure...
«Che questi ragazzini saranno perdonati. Sono già scattati avvocati, contro-avvocati, assistenti sociali, tutti dalla parte di chi offende l'umanità. Ma cosa c'è di più vigliacco che prendersela con un ragazzino disabile? Cosa c'è di peggio? E noi stiamo qui a perdonare il peggio? E allora chi semina vento raccoglie tempesta».
Peraltro alcuni di loro non sono neanche imputabili in quanto minori di 14 anni.
«Questo è un discorso da giudice. Io non sono giudice, non me ne frega nulla di sapere che questi hanno meno di 14 anni. Hanno fatto una cosa di un'immoralità e di una gravità immane. Quindi anche se sono sotto i 14 anni dobbiamo fare qualcosa. Il problema è che oggi a 14 anni si fa la vita che un tempo si faceva a 16 o 17 anni. Noi condoniamo tutto, siamo un Paese che condona e basta. Noi dobbiamo saper punire, la civiltà è basata sulle punizioni, non sui condoni. Dobbiamo trovare una forza etica, morale. Non condonare. “E poverino di qua, magari aveva la nonna malata...”. Questi hanno stuprato un bambino, ma ci rendiamo conto».
La radice di questo imbarbarimento ha a che fare con un rapporto deviato con la sessualità?
«Non so se ci sia uno specifico problema con la sessualità, so solo che si tratta di un fatto di una enorme gravità. Peggio di una ferita fisica, perché questo bambino per tutto il resto della vita dovrà pagare gli effetti di questa cosa. Io chiedo ai giudici cosa facciamo. Se i giudici e la magistratura alzano le mani al cielo e dicono che non si può fare niente vuol dire che siamo tutti, magistratura compresa, complici dell'imbarbarimento».
L'umanità è sempre in bilico sul burrone dell'orrore. La civiltà si conquista ogni giorno, con ogni minimo atto di ciascuno di noi. Ognuno di noi può contribuire al progresso della civiltà o al regresso allo stato bestiale.
Non dimentichiamo la barbarie eletta a sistema dalla Germania hitleriana in pieno secolo XX, secolo di scoperte scientifiche e tecnologiche come mai prima!
Lo psichiatra Crepet si distingue, in mezzo ad altri dei salotti televisivi, per il suo concreto buonsenso, che non concede nulla alle mode narcisistiche che fanno dire ad altri sciocchezze siderali.
Interrogato sull'ennesimo efferato delitto sulle motivazioni psicologiche che avevano spinto l'ennesimo assassino ad infierire sadicamente sulla sua vittima, Crepet rispondeva semplicemente e lapidariamente che non bisogna cercare chissà quali profonde e complicate motivazioni: esiste la malvagità pura e semplice nell'uomo e, in particolare, in quell'individuo che ha compiuto quel delitto di cui spasmodicamente i giornalisti intervistatori vorrebbero trovare rassicurante spiegazione.
Tutti cercano spiegazioni rassicuranti: è pazzo, è deviato, è schizofrenico... No, può essere anche sanissimo chi compie atti empi: è solo malvagio e immorale, semplicemente. Non potendo mettere l'etichetta che rassicura, perché poi tutti possano dire "io non sono così", ecco l'insicurezza destabilizzante.
Crepet ha ragione su tutto quello che dice.
Senza punizione non c'è civiltà. L'uomo allo stato brado, in cui a tutto bisogna trovare una spiegazione e una giustificazione, è l'uomo bestia immonda preda dei propri bassi istinti: l'ES, di cui parlava Freud.
Bisogna dire anche che i tempi svaccati che viviamo non aiutano i ragazzini lasciati a sé stessi da genitori distratti e senza etica da trasmettere.
Porto un esempio recente. Non molto lontano dalla casa dove ho la residenza, da anni, in pieno giorno e per tutto il giorno, c'è una prostituzione che è la faccia del degrado dell'Italia: donne di colore espongono il loro fondo schiena ai passanti con le mutande abbassate quasi a livello delle ginocchia. Nessuno fa nulla per far cessare questo inaccettabile spettacolo non richiesto da chi passa, anche se ne scrisse anni fa un giornale locale molto seguito: Il Mamilio. Nel mio piccolo ho iniziato a parlarne su questo blog e, insieme ad altri, sto raccogliendo delle firme per una petizione da presentare alle immobili Istituzioni. La mia indignazione per l'indifferenza delle Istituzioni mi ha spinto via via ad usare termini sempre più forti, prima per me inusuali: usavo parole come "nudità", "sedere".. Ora scrivo culo, giacché è tanta la volgarità della situazione, lasciata crescere nell'indifferenza nei riguardi di chi è costretto a passare per quella strada, che la parola esplicita non può essere più triviale di ciò che la gente è costretta a vedere, magari avendo in auto anche dei bambini.
E vengo al dunque: questi bambini vedono queste visioni oscene e triviali... E in Italia non sono solo nella mia zona: sono ovunque.
Nell'ultimo post in cui ho di nuovo accennato a questo problema volevo pubblicare delle foto forti, foto che documentassero quanto io vedo quando passo di lì, e sulla barra di Google Immagini ho scritto: "prostituzione stradale nudità", poi "prostituzione stradale culo nudo". Le immagini che mi sono apparse avevano poco di quello che mi serviva per la pubblicazione, ma moltissimo di osceno e non attinente!
Questo per dimostrare che qualsiasi ragazzino può accedere tramite un PC ad immagini orrendamente oscene!
Dunque nulla si fa per preservare i minori dall'oscenità più triviale: sulla pubblica via come sul WEB.
Ed ecco che, su chi non ha adeguata guida familiare, possono prodursi effetti criminali ed immorali, come questo orrore di cui oggi parlano i giornali, alcuni dei quali contribuiscono al disastro chiamando questi mostri in erba con il solito tenue termine di: bullismo!