Duemila ds a Roma per protestare e ottenere risposte a molti problemi
Da: Repubblica.it sede di Bologna
La goccia, l’ultima almeno in ordine di tempo, è stato l’obbligo sui vaccini nelle scuole: saranno i presidi a controllare. "Ma certo, anche questa", sono sbottati i più. Prima c’era stato il fronte del panino libero in mensa, poi gli infiniti e contradditori adempimenti sull’anticorruzione e la trasparenza, la privacy e i contratti. Insomma, presidi sempre di corsa su più scuole, talvolta dalla città al “plesso” fin sull’Appennino, con segreterie al collasso e famiglie che assediano i loro uffici, travolti da un mare di burocrazia, responsabili di tutto e di tutti a stipendio che si aggira intorno ai 2.600 euro al mese. Non proprio una busta paga da dirigenti. Per questo oggi saranno a Roma a protestare, alla manifestazione indetta dall’associazione nazionale presidi (Anp). Non tutti, a partire coi pullman saranno un’ottantina di presidi emiliano romagnoli (una ventina da Bologna). Altri andranno all’assemblea indetta dai Confederali stamattina al liceo Sabin e poi al presidio sotto le finestre del direttore scolastico regionale Stefano Versari. Qualcuno sciopererà con l’Udir, nuova sigla.
Nelle scuole bolognesi sta girando una raccolta di firme su un documento che rappresenta il malessere dei dirigenti, pronti per protesta a non compilare il “portfolio” introdotto dalla Buona scuola per valutarli o a non rendersi più disponibili a guidare più scuole. Quella di un solo preside su due istituti è un’altra emergenza: il prossimo anno su 533 istituti scolastici in regione le reggenze saranno 153, quasi un terzo, destinate a salire a 180 dopo i pensionamenti e i trasferimenti.
Sul piatto c’è anche il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici. Cgil, Cisl, Uil e Snals, vogliono «aprire immediatamente il confronto». E chiedono di «escludere
dalle responsabilità della dirigenza scolastica i compiti impropri ed estranei al servizio educativo». Lamberto Montanari, presidente regionale Anp, mette in fila i problemi: «Contestiamo la burocrazia inetta e inutile che ci travolge, abbiamo una retribuzione che è la metà di qualsiasi altro dirigente statale, con una media di 150 dipendenti da seguire, oltre agli studenti, per i quali siamo responsabili".
Sul piatto c’è anche il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici. Cgil, Cisl, Uil e Snals, vogliono «aprire immediatamente il confronto». E chiedono di «escludere
Dal sito dello SNALS Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori della Scuola
Gli articoli comparsi sui quotidiani sono necessariamente frammentari sui vari problemi che investono la figura del Dirigente Scolastico, dato che sono ormai un coacervo e per poter scriverne bisognerebbe fare un'inchiesta. Bisognerebbe vivere per alcuni giorni accanto ad un Dirigente Scolastico che illustri le problematiche, mentre il giornalista VEDE con i sui occhi e sente con le sue orecchie l'assurdità della situazione.
Pseudo giornalisti scrivono cavolate senza saperne nulla, da ciò che scrivono si capisce che vanno per sentito dire, portando pochi esempi di veri e propri "matti" come ce ne sono purtroppo in tutte le categorie... In particolare mi riferisco ad un articolo su Il Fatto Quotidiano scritto da un tizio due giorni fa in cui costui scrive di Dirigenti Scolastici che lavorano mezza giornata! Fantascienza!
Gli adempimenti e le responsabilità non lo consentono, anche volendo.
Poi parla di selezione. Tanti in passato sono diventati Presidi provenendo dalla carica di Direttore Didattico, ma i nuovi Dirigenti Scolastici, coloro che hanno affrontato il Concorso quando già la Legge aveva definito la nuova figura dirigenziale, hanno superato delle prove concorsuali durissime.
Mi dicono alcuni di costoro che fra i professori e, per chi dirige Istituti Comprensivi, fra i maestri, esiste una ignoranza totale delle leggi, delle normative e delle procedure che il loro Dirigente Scolastico ha sulle spalle. Mi sembra di aver letto che l'autore di quell'articolo si definisce "maestro"...
L'aspetto della retribuzione poi è importante, ma non quanto le responsabilità penali di cui ho parlato in un precedente post.
Non sono i 2600 euro netti al mese, che in alcuni casi sono anche meno giacché c'è una quota variabile, quanto il fatto che gli imbucati nelle sedi del Ministero, grazie alle raccomandazioni, prendono il doppio senza avere le responsabilità di chi dirige un Istituto con 1500 o 1200 persone sotto la propria responsabilità penale e civile: come ha detto a chiare lettere il Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi.
Nel corso della manifestazione, una delegazione rappresentativa delle provenienze territoriali dei manifestanti è stata ricevuta dai Capi Dipartimento dott.ssa Bono e dott. Chiappetta che hanno preso atto delle legittime richieste dei dirigenti, rispetto alle quali il MIUR ha espresso la sua valutazione positiva scontrandosi con il veto ostativo dell'organo di controllo del MEF.
Hanno ribadito che la decisione sulla questione è di competenza politica
Pseudo giornalisti scrivono cavolate senza saperne nulla, da ciò che scrivono si capisce che vanno per sentito dire, portando pochi esempi di veri e propri "matti" come ce ne sono purtroppo in tutte le categorie... In particolare mi riferisco ad un articolo su Il Fatto Quotidiano scritto da un tizio due giorni fa in cui costui scrive di Dirigenti Scolastici che lavorano mezza giornata! Fantascienza!
Gli adempimenti e le responsabilità non lo consentono, anche volendo.
Poi parla di selezione. Tanti in passato sono diventati Presidi provenendo dalla carica di Direttore Didattico, ma i nuovi Dirigenti Scolastici, coloro che hanno affrontato il Concorso quando già la Legge aveva definito la nuova figura dirigenziale, hanno superato delle prove concorsuali durissime.
Mi dicono alcuni di costoro che fra i professori e, per chi dirige Istituti Comprensivi, fra i maestri, esiste una ignoranza totale delle leggi, delle normative e delle procedure che il loro Dirigente Scolastico ha sulle spalle. Mi sembra di aver letto che l'autore di quell'articolo si definisce "maestro"...
L'aspetto della retribuzione poi è importante, ma non quanto le responsabilità penali di cui ho parlato in un precedente post.
Non sono i 2600 euro netti al mese, che in alcuni casi sono anche meno giacché c'è una quota variabile, quanto il fatto che gli imbucati nelle sedi del Ministero, grazie alle raccomandazioni, prendono il doppio senza avere le responsabilità di chi dirige un Istituto con 1500 o 1200 persone sotto la propria responsabilità penale e civile: come ha detto a chiare lettere il Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi.