La Corte di Cassazione ha sede in Roma, presso quello che i romani chiamavano "il Palazzaccio", a Piazza Cavour. Posto che io ho nella mente fin dalla mia tenerissima infanzia, essendo nata quando i miei genitori abitavano in Via della Mercede, dove ho vissuto fino ai miei 5 anni, avendo vissuto per sei mesi circa in Via dei Soldati per poi trasferirci sull'altra sponda del Tevere in Via Ottaviano, dove ho vissuto fino ai miei 18 anni.
Il "Palazzaccio" con la sua grossa mole un po' barocca, un po' tardo rinascimentale, e un po' umbertina, era visibile da Via dei Soldati, abitando allora in un palazzo che faceva angolo con Via dell'Orso. Ma già da prima, quando abitavamo in Via della Mercede, andavamo nel palazzo che sorgeva fra i giardini di Castel S.Angelo e il "Palazzaccio" in cui c'era la sede della Casa Madre dei Mutilati ed Invalidi di Guerra. Mio padre era Invalido di Guerra e andavamo lì per prendere alcune delle provvidenze ed agevolazioni che lo Stato gli riconosceva.
Il Palazzo che ospita la Casa Madre dei Mutilati ed Invalidi di Guerra. Alla sua destra nella foto si intravede il "Palazzaccio", oggi sede della Suprema Corte di Cassazione. |
Dopo, trasferitici nel Rione Prati, era normale capitare in Piazza Cavour, o andare a giocare nei giardini della vicina Mole Adriana.
Non vi sono mai entrata, né mai vi è entrato alcuno dei miei familiari.
Ho dovuto dunque documentarmi per capire cosa è la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha emesso una sentenza che ha colpito tutte le persone che credono nello Stato basato sulla Legge e sull'onestà.
Tale sentenza parla di "ragioni umanitarie e di dignità" da riconoscere ad un uomo che ha vissuto di sopraffazioni e di omicidi e che non si è mai pentito di aver così vissuto.
Inevitabilmente il pensiero va a Corrado Carnevale, magistrato di Corte di Cassazione che annullava tutte le sentenze di condanna ai mafiosi.
Dott. Corrado Carnevale classe 1930 ancora in vita. |
Con la carica di Presidente della prima sezione penale della Corte suprema di cassazione Corrado Carnevale assume di fatto il monopolio del giudizio di legittimità sulle sentenze di mafia. In questa veste il collegio da lui presieduto cancella circa cinquecento sentenze di mafia, per vizi di forma[5],
fu al centro di un controverso caso giudiziario in cui venne accusato di aver favorito, durante la presidenza della prima sezione penale della Cassazione, alcuni imputati eccellenti in processi di Mafia,
Fu però definitivamente assolto nel processo per concorso esterno in associazione di tipo mafioso
Da: PalermoToday
"Totò Riina deve continuare a stare in carcere e soprattutto rimanere in regime di 41 bis", dice in modo più netto il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, in un'intervista al Corriere della Sera. Quello della Cassazione, spiega, è un "annullamento con rinvio, il Tribunale dovrà integrare la motivazione sui punti indicati dalla Cassazione e sono certo che a quel punto reggerà l'intero impianto. Questa decisione non mi preoccupa". La Cassazione dice che non è motivata a sufficienza l'attualità del pericolo, ma "siamo perfettamente in grado di dimostrare il contrario - afferma -. Abbiamo elementi per smentire questa tesi. E per ribadire che Totò Riina è il capo di Cosa nostra", "le indagini sono in corso e non ho nulla da dire, né potrei farlo. Ma vorrei ricordare che il pubblico ministero Nino Di Matteo vive blindato proprio a causa delle minacce che Totò Riina ha lanciato dal carcere. Se non è un pericolo attuale questo, mi chiedo che altro dovrebbe esserci".
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Il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti |