Commenti sotto un filmato che riguarda il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi
Non appena è diventata ministro degli esteri, ha invitato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi , il ministro degli esteri canadese Stephane Dion e il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni ad aprile e il ministro degli esteri giapponese Fumio Kishida a maggio e ha discusso di avere buoni rapporti diplomatici con questi paesi. [ Citazione necessaria ]
Inizialmente, accettando la posizione del Consigliere di Stato, ha concesso l'amnistia agli studenti che sono stati arrestati per opporsi al disegno di legge nazionale per l' istruzione e ha annunciato la creazione della commissione sullo stato Rakhine , che ha avuto un lungo record di persecuzione della minoranza musulmana di Rohingya . Tuttavia, il governo di Aung San Suu Kyi presto non ha gestito con i conflitti etnici negli Stati di Shan e Kachin , dove migliaia di rifugiati fuggirono in Cina e alla fine la persecuzione della Rohingya dalle forze governative si è esaltata fino al punto che non è chiamato in modo raro Un genocidio. Aung San Suu Kyi, quando ha intervistato, ha negato le accuse di pulizia etnica. [182] [183]Ha anche rifiutato di concedere la cittadinanza alla Rohingya, invece di intraprendere azioni per emettere carte d'identità per residenza, ma senza garanzie di cittadinanza. [184]
Da: RAI News
Myanmar, esercito contro civili con colpi di artiglieria Almeno 92 sono i morti nelle violenze in Birmania divampate venerdì scorso nello stato di Rakhine
di Tiziana Di Giovannandrea 26 agosto 2017
Centinaia sono i civili in fuga dai villaggi popolati dalla minoranza musulmana Rohingya sotto i colpi di mortaio dell'esercito birmano nel Myanmar. Lo racconta un giornalista di France Presse che si trova sul posto al confine di Ghundhum nello stato di Rakhine. La tensione tra esercito e civili Rohingya dipende dal mancato rispetto dei diritti umani per gli appartenenti alla popolazione musulmana (un milione su 54 milioni di abitanti) in un paese dove la maggioranza è buddista (90%). Alle persone di religione musulmana viene negata la cittadinanza ed altri diritti fondamentali e vengono considerate come immigrati illegali dal Bangladesh anche se hanno radici nella regione in cui vivono. In base a una legge del 1982, non sono considerati appartenenti a nessuno dei 135 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti e non hanno quindi la cittadinanza e non votano. Apolidi, anche se alcuni vivono in Birmania da generazioni, formano una casta "invisibile" che non ha accesso al mondo del lavoro e solo un accesso parziale all'assistenza sanitaria. Anche la loro pratica religiosa è sotto sorveglianza. Nella zona settentrionale del Myanmar, nello stato di Rakhine, all'improvviso i soldati hanno usato l'artiglieria e i mitra contro la popolazione intrappolata nei combattimenti tra esercito ed alcuni ribelli militanti Rohingya nonostante le parole di Renata Lok-Dessallien, coordinatrice delle Nazioni Unite in Birmania che aveva chiesto di non usare la violenza. Si parla di 92 morti ma la cifra delle vittime non è certa.
L'esercito del paese guidato dal Nobel
della pace Aung San Suu Kyi ha fatto fuoco sui civili ed il giornalista di
France Presse ha riferito di aver visto l'esercito sparare mentre la
popolazione civile cercava di fuggire:
"Hanno sparato su donne e bambini che avevano trovato riparo dietro le colline vicino alla linea di confine, e lo hanno fatto improvvisamente con mortai e mitragliatrici senza avvisare nemmeno noi", hanno raccontato le guardie di frontiera del Bangladesh. Venerdì scorso un migliaio di miliziani musulmani dell'etnia Rohingya aveva lanciato un'offensiva notturna nello Stato. Il governo birmano ha denunciato l'attacco da parte dei "militanti bengalesi" e l'azione è stata rivendicata dall'Esercito di Salvezza Rohingya di Arakan (Arsa) che ha detto di voler vendicare l'ulteriore giro di vite imposto dopo "al popolo più perseguitato del mondo" dopo gli attacchi di ottobre. Già nel 2012 un'ondata di violenze aveva lasciato sul terreno 160 morti e imposto la creazione di 67 campi per accogliere i 120.000 sfollati.