mercoledì 30 agosto 2017
Ingiustizie italiane fuori dal Diritto e dalla Logica
Questo ritaglio del quotidiano "Il Messaggero" mi ha dato amari spunti di riflessione.
Questo signore, che ha meritato per la Giustizia 6 anni di carcere per le sue azioni illegali, aggravate dalla sua Responsabilità politica, scrive l'articolista che "ha ricevuto un'ammenda salata" per aver omesso di pubblicare la dichiarazione dei redditi come prescritto da Leggi e Regolamenti per i Pubblici Amministratori:
Euro 1.200.
Salata per uno che guadagna molto bene:
da "Lettera 43" 2 agosto 2016
un consigliere comunale a Roma percepisce 129,31 euro lordi per ogni seduta alla quale partecipa: non sono previste retribuzioni per le mancate presenze, le serie e i periodi di malattia. Il tetto massimo è di 19 sedute al mese a cui si partecipa per un totale di 2.440 euro lordi al mese: una volta superata questa cifra non si ottengono altri gettoni di presenza. Sono però previsti rimborsi spese per le trasferte istituzionali.
Aggiungo che il Consigliere Comunale può continuare a svolgere il suo lavoro, avendo a disposizione i congedi per la sua attività politica di persona eletta.
Non faccio i conti in tasca a Mirko Coratti, ma di sicuro il suo reddito netto mensile non sarà come quello medio di un Dirigente Scolastico (ex Presidi dopo la Legge 107/2015 del Governo Renzi) che gira intorno ad euro 2.400 netti nel Lazio, dato che tale cifra può variare in più o in meno a seconda della Regione, ma nella media la cifra è quella del Lazio.
Ebbene ho notizia certa e verificabile che da tale stipendio netto un Dirigente Scolastico della Provincia di Roma ha dovuto togliere una multa anche più salata di quella del condannato a 6 anni di reclusione per reati gravi Mirko Coratti: Euro 1.300, comminata non dall'Autorità Nazionale Anticorruzione per validi motivi, bensì dalla ASL di appartenenza della Scuola diretta dal Dirigente in essere per i motivi, allucinanti sul piano del Diritto, che vado qui ad illustrare affinché si sappia come funziona il Diritto nel nostro Paese.
Un comune della Provincia di Roma nel 1999 acquista un palazzo in centro da suore di un ordine religioso per adibirlo ad edificio scolastico. Il Sindaco è di destra e, si dice in paese, molto sensibile ai voleri del Vaticano. Comunque ci sono delibere comunali che approvano codesta spesa particolarmente onerosa per un piccolo comune, si dice di circa 16,5 miliardi delle vecchie lire! Nessuno si preoccupa di mettere a norma l'edificio; molti sanno che la cifra è eccessiva e sanno che in seguito altro denaro pubblico verrà gettato per "adeguamenti" vari, senza che però tale edificio arrivi mai a rispettare le normative, ed è per questo che il Dirigente Scolastico, giunto a dirigere tale edificio nel 2016, dovrà pagare con il suo stipendio la multa di euro 1.300!
Voi vi stupirete di quanto sto illustrando e direte "cosa c'entra il Dirigente Scolastico"?
Eh, già, cosa c'entra? Nulla, giacché gli ex-Presidi, promossi a Dirigenti Scolastici dalla Legge renziana e contro cui si sono scagliati i Sindacati chiamando le nuove figure "Preside Sceriffo", sono promossi a sopperire ad un coacervo di Responsabilità che non sono legalmente le loro ma che, un'assurda interpretazione della Legge 81/2008 che li assimila alla Responsabilità di un Datore di Lavoro, chiede a loro conto di inadempienze di altre Istituzioni.
Torniamo dunque al racconto kafkiano e all'edificio scolastico pagato profumatamente alle suore dal piccolo comune della Provincia di Roma e messo a norma non completamente con altri fondi dei contribuenti.
Il recente fortissimo terremoto del centro Italia si sente, anche se attenuato, pure nel paese di cui narriamo. Il Dirigente Scolastico da subito l'ordine di evacuazione e tutto il personale, addestrato alla bisogna, procede a far uscire i bambini attraverso le scale di sicurezza che portano al cortile laterale dell'edificio, piuttosto insufficiente al numero delle persone ospitate nella scuola che, fra bambini, docenti, bidelli e personale amministrativo consta di circa 1.200 persone! Ma il Dirigente Scolastico non può che usare quello che il Comune ha progettato e predisposto per la sicurezza dell'edificio, anche se dietro l'edificio medesimo c'è un ampio spazio a verde dove forse sarebbe stato più giusto mettere una scala di sicurezza in più per convogliare le persone, costrette invece in un cortile prospiciente la pubblica via dove, causa terremoto, potrebbero cadere calcinacci dai cornicioni.
Spaventati dalla scossa molti genitori accorrono alla scuola dove pretendono di avere subito i loro bambini ormai ammassati nel cortile. Ma le insegnanti non possono rilasciare i bimbi senza i dovuti controlli e l'immediatezza richiesta dai genitori confligge con la Responsabilità che la legge mette in capo ai docenti. Il rilascio avviene controllando a chi lo si da il minore, controllando dove sono state lasciate le cartelle nella concitazione dell'abbandono edificio.. Questo, forse a causa dello spavento, crea qualche isterismo in qualcuno che pretende tutto subito e non comprende la necessità dei controlli da parte degli insegnanti, che invece sono una garanzia per i bambini e per i genitori.. Questo qualcuno chiama i Carabinieri e dalla vicina Stazione arriva un Carabiniere che è anche padre di uno dei piccoli studenti. Forse non rendendosi bene conto delle leggi e delle normative egli fa rapporto alla ASL. Gli ispettori della ASL nei giorni successivi fanno un'ispezione nella Scuola e notano innumerevoli mancanze da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune che verbalizzano, fra queste la mancanza nelle porte che conducono all'esterno dei maniglioni antipanico: il comune non li ha mai installati e, per chi non lo sapesse, i Dirigenti Scolastici non hanno alcuna giurisdizione sugli edifici scolastici né alcun fondo spesa per essi. Ma gli ispettori della ASL applicano la legge che da al Dirigente Scolastico la Responsabilità del Datore di Lavoro per la sicurezza dell'edificio, anche se, a differenza di altri Datori di Lavoro, egli NON ha alcuna possibilità di intervento sull'edificio medesimo: la multa viene comminata perché "in mancanza dei maniglioni antipanico omessi dal Comune egli doveva lasciare almeno mezza porta aperta e con il paletto alzato"!
Inutile la logica che porta ad obiettare quale sicurezza si può garantire ai bambini di una scuola elementare e media se si lasciano le porte che danno all'esterno aperte? Chiunque può introdursi senza passare dal portone principale controllato dal personale di portineria; d'inverno con freddo e pioggia come garantire la salute dei minori?
Il Dirigente Scolastico, avendo omesso di sopperire alla mancanza dei maniglioni antipanico con il paletto alzato e le porte spalancate, viene multato e deve pagare Euro 1.300 (più di Mirko Coratti) con il suo lauto stipendio!
Questa è la nostra Italia.
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