Storie dal Paese di Babiloburo
La Scuola a Babiloburo
Babiloburo è un Paese che è stato chiamato così giacché è governato da una Babilonia Burocratica costituita da burocrati inamovibili, impunibili, insensati, che applicano regole contraddittorie, irrazionali in modo perentorio a cui tutto il popolo deve attenersi, sballottato da un ufficio all'altro, da un burocrate all'altro. I babiloburi escono di casa con il cuore stretto dalla più assoluta incertezza quando debbono affrontare una qualsivoglia pratica che regola la loro vita. Spesso i babiloburi non hanno un lavoro, oppure ce l'hanno ma il futuro è incerto, potrebbero essere licenziati, sono per questo sfruttati, lavorano anche 14, 15, 16 ore al giorno! Mentre i burocrati che comandano l'organizzazione della vita del Paese lavorano solo in alcune ore, in alcuni casi non più di 36 ore settimanali, e il loro lavoro è garantito per tutta la vita.
Questo rende i burocrati di Babiloburo potentissimi e neppure il sistema politico riesce a toccarli.
La Scuola è gestita da Uffici che hanno potere su Ambiti Territoriali preposti all'Istruzione. In questi Uffici si gestiscono le Cattedre da assegnare agli Insegnanti.
In Italia questo avviene in base a precise regole codificate e non potrebbe mai accadere quello che videro alcune Professoresse del Paese di Babiloburo mentre attendevano di avere una cattedra in supplenza!
Tale Francisca, supplente, fu convocata dall'Ufficio dell'Ambito Territoriale dove aveva fatto domanda: ella era al 60° posto nella graduatoria e con tutti gli altri convocati stava pazientemente attendendo l'assegnazione di una cattedra, sperando, come tutti gli altri in attesa, che fosse in una buona scuola e in una sede non troppo disagiata.
Arrivò una convocata accompagnata dalla mamma, come se andasse al primo giorno di scuola da scolaretta e non da insegnante. Nell'elenco delle cattedre a disposizione ce ne era una particolarmente ambita: in un prestigioso Liceo di un prestigioso quartiere cittadino, molto ben frequentato.
Una delle Professoresse presenti disse a Francisca: "Questa Cattedra l'altro giorno non c'era.. Io sono in alto nella graduatoria e sono stata convocata prima... Ho dovuto accontentarmi di una cattedra in una Scuola in periferia, lontana da casa mia.. Come mai questa Cattedra l'altro ieri non c'era? Eppure è una delle prime scuole della città e di sicuro aveva dato la disponibilità di una delle sue cattedre più importanti per prima.." La perplessità della collega ebbe un'immediata risposta: la ragazzetta accompagnata dalla mamma entrò in una delle "sante" stanze dell'Ufficio dell'Ambito Territoriale, la mamma salutò confidenzialmente qualcuno che era all'interno. La porta si richiuse. Dopo un po' uscì un'impiegata e tolse dall'elenco esposto la Cattedra del prestigioso Liceo, segno che era stata assegnata. Dopo un po' Francisca e la sua collega, che era tornata anche quel giorno per controllare l'andazzo, pur avendo già ottenuto la cattedra in periferia in cima alla lista due giorni prima, videro uscire con aria defilata ma soddisfatta la ragazzetta e la mammina dalla stanza da cui poco prima era uscita l'impiegata per depennare l'ambita cattedra, che quel giorno era stata messa miracolosamente a disposizione.
Francisca era al 60° posto, ma la sua collega che era in cima alla graduatoria non aveva avuto, grazie agli intrighi, alcun vantaggio.
Di fronte a tale caos un baldo giovane politico salito al governo di Babiloburo pensò di mettere ordine e restituire giustizia.
Si accesero molte speranze.
Ziner, così si chiamava il riformatore, studiò con i suoi collaboratori una Legge che doveva mettere a posto tutto. Promulgata, egli volle che venisse immediatamente applicata. Era uno deciso che non voleva perdere tempo con le assurde lungaggini burocratiche che asfissiavano la vita dei babiloburi.
Ma i burocrati incapaci, indolenti, corrotti e soprattutto impuniti, al riparo da qualsiasi richiesta di rendere conto del loro operato, continuarono ad agire in modo che la Riforma di Ziner si afflosciò e la Scuola fu come prima e peggio di prima.
Ziner non aveva previsto un sistema di responsabilizzazione degli impiegati burocrati e di conseguente punizione per i loro errori, omissioni ed elusioni fatti in buonafede e in malafede, a seconda se solo cretini o corrotti per creare vantaggi a terzi, per conoscenza, scambi di favori, regali o soldi.
I danneggiati potevano, come sempre a Babiloburo, ricorrere ad un generico Tribunale Amministrativo che chiamava a rispondere l'intero Apparato Amministrativo, senza individuare e tantomeno punire il singolo o più impiegati che avevano commesso l'errore provocando un danno. Al riparo da un simile sistema deresponsabilizzante gli "errori" e le conseguenti ingiustizie si moltiplicavano e la Scuola ricadde nel caos.
Gli insegnanti venivano inviati nelle scuole senza un criterio di merito ma, come palline impazzite, sparati a centinaia di chilometri da casa e le cattedre gestite con favoritismi vari, senza che i professori potessero operare un controllo sul criterio adottato.
Alle proteste i burocrati rispondevano con noncuranza: "Fate ricorso, tanto non succede niente!"
L'abuso più totale nell'indifferenza e nella totale impunità dello Stato Burocratico! Cose che possono accadere solo a Babiloburo, in Italia non potrebbe accadere mai! Perché in Italia esiste una Costituzione e se un burocrate sbaglia mica ci si rivolge ad un generico Tribunale che spalma la colpa su una generica ed indistinta Pubblica Amministrazione! Il burocrate in Italia deve spiegare se ha fatto l'errore senza dolo, se ha nascosto le cattedre per favorire qualcuno, mica come a Babiloburo!
Ad esempio a Babiloburo un Professore di ruolo se vuole avvicinarsi a casa, avendo una sede di titolarità a centinaia di chilometri da essa, deve mettersi in una graduatoria e puo' accadere di ritrovarsi in fondo ad essa perché un'impiegata gli ha tolto ben 12 punti! Alla richiesta di spiegazioni l'impiegata, per nulla mortificata, anzi con impudenza, risponde al Professore che lei non ha tenuto conto del punto del suo curriculum in cui egli citava il suo essere vincitore di Concorso, dando gli estremi di esso, perché c'era scritto "DD" seguito dalla data di uscita della graduatoria di merito e lei non sapeva cosa significasse DD!
"Ma è l'abbreviazione di Decreto Dirigenziale." Dice il Professore esterrefatto!
Ma quella, invece di vergognarsi della propria ignoranza, risponde che non è tenuta a saperlo!
E siccome è ignorante toglie 12 punti ad un Professore, favorendo così altri!
Ignoranza o corruzione?
Lo stesso Ufficio, non si sa se stessa impiegata, fa uscire un'informazione sbagliata che è importante per i Professori che vogliono presentare domanda sempre per avvicinarsi alla sede dove hanno casa e famiglia. Secondo quell'informazione errata un Professore non presenta la domanda perché quell'informazione esclude questa possibilità. Scaduti i termini di presentazione l'Ufficio fa uscire un comunicato di rettifica con l'informazione giusta, ma ormai i termini sono scaduti, però il Professore fa domanda lo stesso, citando a motivo della presentazione oltre scadenza l'errore dell'Ufficio e allegando la rettifica che riporta la data di quando è stata fatta.
L'errore ha creato un danno al Professore, un danno rimediabile, che però l'Ufficio che riceve tali domande non rimedia, pur vedendo che l'errore è stato fatto non dal Professore, ma da un Ufficio della stessa Struttura di Babiloburo.
Sempre a Babiloburo, perché in Italia non potrebbe mai accadere, un Professore vede non accettata la sua domanda per avvicinarsi e ricongiungersi alla sua famiglia, tramite un'altra strada, un'altra graduatoria, ma non viene accettata, senza spiegazione e senza pubblicare tale graduatoria. Però le cattedre a disposizione ci sono ma vengono assegnate a insegnanti senza ruolo...
Un abuso e un'illegalità impensabili in Italia! Praticamente una Burocrazia dittatoriale che decide senza trasparenza e senza dare spiegazioni.