domenica 11 febbraio 2018

Giovani vite bruciate

Da: Il Gazzettino.it  Venerdì 9 Febbraio 2018

di Valerio Bertolio
ARSIÈ - È di origini arsedesi, la 19 enne colf uccisa a coltellate da un tranviere a Milano. In paese né lei né il padre Stefano, conducente della Linea 2 della metropolitana meneghina, però, si sono mai visti. La famiglia di Jessica Valentina, con un figlio dato in adozione, ha chiare origini feltrine visto che la nonna paterna, Luigiana Faoro, anche lei ragazza madre, era nata ad Arsiè nel 1949. La donna che nel capoluogo lombardo è arrivata al seguito del padre Angelo (bisnonno di Jessica) e della madre Michelina negli anni Sessanta, è venuta alla luce in una casa di via Roma sulle rive del Corlo, in un appartamento che un tempo apparteneva alla locale Cooperativa di consumo. Un negozio quello a suo tempo gestito dalla cooperativa e che ora ha cambiato proprietà e ospita un panificio.

Un delitto efferato quello avvenuto nell'appartamento di via Brioschi a Milano per mano del tranviere 39enne Alessandro Garlaschi che ha lasciato il segno nel Feltrino. L'origine del ceppo dei Faoro è, infatti, esclusivamente feltrina. Chi porta questo cognome vive o ad Arsiè oppure sull'altopiano di Lamon...

Da: Il Corriere della Sera  9 febbraio 2018

di Andrea Galli

"Io non ho sensi di colpa. L’ho sempre aiutata". Annamaria Natella è la mamma di Jessica Valentina, la 19enne uccisa mercoledì mattina in un appartamento di via Brioschi. Sceglie di comunicare via chat su Facebook

Annamaria Natella è la mamma di Jessica Valentina. Sceglie di comunicare via chat su Facebook. Soltanto Annamaria e il suo ex marito Stefano possono sapere i reconditi segreti della loro famiglia e dei problemi che, fin da subito, hanno spinto i Servizi sociali ad allontanare la piccola dai genitori, piccola poi passata attraverso un labirinto di famiglie affidatarie e comunità. Nel corso del tempo, i contatti con la stessa madre e il padre sono avvenuti in ambienti protetti, sorvegliati.
Ma come ha fatto sua figlia a vivere come viveva prima di essere uccisa, per strada, con i balordi, i delinquenti, andando a dormire dove capitava? Quali sensi di colpa ha?
«Mia figlia voleva essere libera. Io non ho sensi di colpa. Io l’ho sempre aiutata».
Insistiamo: le sembra normale quella discesa negli abissi?
«Tante volte sono stata chiamata dai vigili urbani e sono andata a prenderla sempre e sempre l’ho riportata a casa mia... Poi lei diceva “esco con il mio ragazzo ci vediamo stasera” e invece non ritornava. Io non ho la coscienza sporca, io ho testimoni di quello che sto dicendo... È stato suo padre che mi ha portato via Jessica Valentina e l’altro mio figlio».
Inutili i periodi dalle famiglie affidatarie e inutili quelli nelle comunità... Un vero calvario, non un’esistenza da bimba e da ragazzina. 
«Quando lei scappava dalle comunità, chiamavo i carabinieri e la polizia per la sua scomparsa ma la comunità se ne fregava. Io amo mia figlia e l’amerò per sempre. La colpa se mia figlia non c’è più, è tutta di suo padre...».
Il suo ex marito sostiene il contrario, che le responsabilità siano invece sue, Annamaria.
«Se lo vuole sapere, io e mia figlia ci sentivamo sempre. Anche il giorno del mio compleanno mi ha mandato un messaggio con gli auguri. Prima di sputare fango con quello che voi giornalisti scrivete, sappiate che state scrivendo solo delle falsità... di quello che la gente dice di male su me e mia figlia non me ne frega un c... e adesso lasciatemi in pace».

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