Storie dal Paese di Babiloburo
Un brevetto a Babiloburo.
Babiloburo è un Paese che è stato chiamato così giacché è governato da una Babilonia Burocratica costituita da burocrati inamovibili, impunibili, insensati, che applicano regole contraddittorie, irrazionali in modo perentorio a cui tutto il popolo deve attenersi, sballottato da un ufficio all'altro, da un burocrate all'altro. I babiloburi escono di casa con il cuore stretto dalla più assoluta incertezza quando debbono affrontare una qualsivoglia pratica che regola la loro vita. Spesso i babiloburi non hanno un lavoro, oppure ce l'hanno ma il futuro è incerto, potrebbero essere licenziati, sono per questo sfruttati, lavorano anche 14, 15, 16 ore al giorno! Mentre i burocrati che comandano l'organizzazione della vita del Paese lavorano solo in alcune ore, in alcuni casi non più di 36 ore settimanali, e il loro lavoro è garantito per tutta la vita.
Questo rende i burocrati di Babiloburo potentissimi e neppure il sistema politico riesce a toccarli.
Anche fare un brevetto a Babiloburo è diventato arduo a causa della burocrazia.
Un anziano scienziato, che aveva lavorato tutta la vita nella Ricerca Scientifica Statale e aveva fatto diversi brevetti, anche oltre i confini di Babiloburo ma registrati anche in altri Paesi, dunque internazionali, ormai in pensione, ma non con il cervello, presentò la richiesta per un nuovo brevetto su un'apparecchiatura elettromedicale.
Un ingegnere burocrate lo sorprese perché gli disse che scritto così non andava bene, richiesto dall'anziano professore su cosa non andasse bene quello gli fece degli appunti sul fatto che una frase doveva essere scritta in un altro modo, che in pratica però diceva la stessa cosa.
Anche se seccato da un appunto che gli apparve privo di senso il professore cambiò la frase e tornò all'Ufficio Brevetti. Ma il medesimo ingegnere gli disse che un'altra frase non doveva essere scritta su quel rigo ma su un altro e che così non andava bene.
Il professore era una persona molto ben educata ma molto intelligente e di grande esperienza, dunque pur molto seccato si mise a cercare di capire cosa l'ingegnere volesse. Quello ripeteva che la sintassi doveva essere sempre uguale e richiamare le parole delle righe sopra... Il professore, pur con tutta la pazienza possibile, fece notare che la Legge per ottenere il brevetto, che lui ben conosceva avendone già fatti, non richiedeva particolari costruzioni sintattiche, di certo non quelle che pedissequamente ripeteva l'ingegnere burocrate.
La terza volta che aveva cercato di accontentare le strane richieste del burocrate si sentì dire che ancora non andava bene.
A questo punto il professore si sentì ostacolato senza senso ma, cosa mai accaduta le volte precedenti, non sapeva come venirne a capo, dato che quello non accettava la domanda di brevetto richiedendo ogni volta cose non logiche e dunque non comprensibili.
"Si faccia aiutare da qualcuno che sia esperto di compilazioni di domande di brevetti." Gli disse il burocrate impiegato dell'Ufficio Brevetti di Babiloburo.
A questo punto il professore si sentì giustamente insultato e gli ricordò quanto già detto: aveva quaranta anni di Ricerca Scientifica sulle spalle ed aveva fatto numerosi brevetti, solo ora non sapeva più come si scriveva una domanda?!
Uscì arrabbiato e nel disappunto consapevole che quel tanghero era un ostacolo incomprensibile ma non superabile!
La moglie, a casa, gli disse: "Questo vuole la mazzetta. Denuncialo!"
"Con quali prove? - Obiettò il professore. - Non mi ha chiesto soldi."
"No, - rispose la moglie - ma conoscendo come vanno le cose a Babiloburo quello si aspetta che tu glieli offra.. Qui mica siamo in Italia! Lo sai come vanno le cose. Ogni pidocchioso burocrate corrotto vuole lucrare sul suo lavoro frapponendo ostacoli!"
"Ora che mi dici così, - fece l'uomo di Scienza - credo di aver capito il meccanismo. Quando mi ha detto si faccia aiutare da qualcuno esperto.. Appena fuori dall'Ufficio c'erano attaccati ai muri pubblicità di Studi Legali che si dicevano esperti nella presentazione di brevetti. La mazzetta viaggia così: lui crea ostacoli con motivi pretestuosi spingendo le persone a rivolgersi a questi Studi, i quali poi hanno un corridoio preferenziale e il burocrate accetta la domanda presentata da loro e loro lo remunerano."
Il professore cercò di cedere in parte a quello che appariva un pretesto messo ad hoc e andò a sentire uno di questi Studi Legali specializzati nelle pratiche di brevetti. L'avvocatessa che lo ricevette sentendo le difficoltà e l'oggetto del brevetto, uno strumento con specifiche per lei non comprensibili, insomma non un oggetto di semplice meccanica come "la forchetta che gira da sola", disse al professore che per questi brevetti più sofisticati avrebbe dovuto parlare con l'Ingegnere della cui consulenza lo studio si serviva.
Lo scienziato, volendo andare fino in fondo, perse dell'altro tempo e si presentò all'appuntamento presso lo Studio Legale con questo ingegnere.
Se lo scienziato era anziano costui sembrava Matusalemme. Nascondendo educatamente lo sconcerto il professore espose al vecchio quanto detto dal burocrate dell'Ufficio Brevetti laureato in Ingegneria (Laurea breve? Non si sa. Nella Babilonia ormai chiamano ingegnere anche uno con un corso triennale!). Il vecchio aveva parlato con l'avvocatessa e si era preparato alla consulenza. Tirò fuori un foglio stampato su cui campeggiava la scritta Wikipedia. Ebbene si, anche a Babiloburo si può consultare la facile Wikipedia! Quando il vecchio Ingegnere cominciò ad illustrare il suo sapere declamando: "E' scritto pure su Wikipedia..." Lo scienziato sbalordito lo interruppe: "Ma cosa dice?! Wikipedia?" In una frazione di secondo pensò a chi era e a cosa ci faceva lì! Per gli intoppi incomprensibili messi da un burocrate ottuso e forse corrotto lui che si era occupato di Scienza tutta la vita, creando innovazioni nel suo campo di studio presso l'organismo statale dove aveva prestato la sua opera di ricerca, lui che aveva assegnato tante tesi di laurea sperimentali a studenti mandatigli da due università diverse, seguendo e guidando gli esperimenti legati a più di 20 tesi diverse e portando altrettanti giovani alla laurea, giovani che, diventati a loro volta scienziati anche di fama, lo cercavano ancora per un consiglio, per un parere... lui.. era lì, in uno squallido studio di praticoni che lucravano sulle domande di brevetto elargendo consulenze, parlando di fonti di informazione prese da Wikipedia!!!Si alzò e se ne andò indignato!
Raccontò a sua moglie la sua per certi versi esilarante esperienza e ne risero insieme. Lui si disse stanco di provare ancora ad ottenere l'ennesimo brevetto, i tempi erano cambiati ed era buffonesco che il politico di turno alla Presidenza del Consiglio di Babiloburo parlasse di innovazione tecnologica, senza sapere chi c'era negli Uffici dove si presentavano le domande di brevetto per vera innovazione, oltre a quelli tipo forchetta che gira da sola, naturalmente!
La moglie era iscritta ad una Associazione di consumatori, una delle poche cose buone rimaste in un Paese in Babilonia totale, e incitò il marito a parlare con uno degli avvocati di detta Associazione; dato che lui era riottoso si offrì di accompagnarlo e insieme illustrarono gli intoppi messi dal burocrate dell'Ufficio Brevetti ad una intelligente avvocatessa, che già aveva risolto molte questioni poste dall'intraprendente moglie del professore, dato che a Babiloburo non funziona quasi niente e l'infingardaggine dei burocrati sfiora ormai la delinquenza.
L'avvocatessa non solo scrisse a tale Ufficio chiedendo lumi, ma vi si recò di persona e, dal medesimo burocrate responsabile di quello sportello dove si presentavano le domande, si fece scrivere esattamente cosa voleva. Dopo ne rise anche lei con il professore e sua moglie dato che le fu chiaro, dal suo punto di vista di Legale, che si trattava di pedestre ragione per creare ostacolo.
"Scriva come ha scritto lui sul mio foglio, lo assecondi, ora non potrà più inventarsene un'altra come faceva con lei, io sono un avvocato di un'Associazione che difende l'utenza e lei in questo momento è un utente che si rivolge, come suo diritto, ad un Ufficio dello Stato per presentare una domanda per un brevetto. Ora ha scritto quello che vuole e non potrà più cambiare le carte in tavola dicendo che è lei che ha capito male."
Il professore, sia pur seccato e riluttante per la miseria di tutta quella storia, rinviò il suo brevetto.
Questa volta non tornò indietro con il solito appunto sempre nuovo a pretesto, ma anche passarono i mesi e nessuno si fece più vivo.
Il professore non sollecitò, stanco da tanta miseria.
Nel frattempo una segretarietta dall'accento un po' burino telefonò dicendo che "l'ingegnere" dello Studio Legale esperto in domande di brevetto aveva preparato la fattura della sua consulenza: euro 3.000.
Qui il professore, per quanto superiore alle miserie e perso dietro la sua Scienza, diventò freddamente raziocinante: "Come no? Consulenza la chiama? Un foglio stampato da Wikipedia? Mandi, mandi tutto per iscritto poi vedremo. Con i miei titoli l'ingegnere dovrà dimostrare perché e come io possa aver avuto bisogno di Wikipedia, per di più attraverso lui!"
Inutile dire che non si fece più vivo nessuno, né "il consulente" né l'avvocatessa titolare dello Studio Legale "esperto in brevetti".
Stranamente un giorno arrivò la lettera di una ignara dottoressa dell'Ufficio Brevetti, la quale annunciava l'archiviazione della domanda per brevettare la sofisticata apparecchiatura elettromedicale entro 60 giorni dato che il richiedente non aveva risposto alla raccomandata che l'Ufficio aveva inviato. Prese in mano la situazione l'intraprendente moglie del professore appurando che effettivamente una raccomandata era stata inviata ma trascorsa la giacenza era stata rinviata indietro e la giacenza trascorsa era comunque come una notifica, dunque i termini stavano scadendo.
Qui neppure la tendenza della moglie dello scienziato a fare il segugio riuscì a fare luce sul fatto che loro, pur avendo una cassetta della posta da cui non era sparito mai nulla, non avevano mai ricevuto alcun avviso di giacenza... Richiesti lumi sia alla postina sia all'Ufficio Postale restò il mistero.
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