Da: Il Sussidiario.net
IL FRATELLO DI CAPASSO: “NON È UN MOSTRO, HA AVUTO UN BLACKOUT”
Strage Cisterna di Latina: parla Gennaro Capasso, fratello del carabiniere che ieri ha commesso una strage di famiglia, uccidendo le due figlie e sparando alla moglie prima di togliersi la vita. Luigi Capasso non era un mostro secondo il fratello, che ai microfoni de Il Tempo ha cercato di spiegare chi fosse: "Mio fratello non era un mostro. L’ho visto poco fa nella bara, ho visto le mie principesse. È uscito di testa, ha avuto 15 minuti di blackout". Parlando del ruolo di papà del fratello e sul presunto terrore delle figlie nei suoi confronti: "Voleva tornare a casa e ha fatto di tutto per riuscirci. Non so se sia stato un marito pessimo, sicuramente era un ottimo padre e adorava le sue bambine. Quando Antonietta lavorava, era lui, se non in servizio, a guardare le figlie. Tutto questo terrore per il padre le mie nipoti non lo hanno mai avuto: le portava a danza, al cinema, faceva tutto quello che fanno i papà". (Agg. Massimo Balsamo)
Gennaro Capasso fratello di Luigi Capasso |
Che volete che dica il povero fratello di un uomo che ha commesso uno scempio indicibile. E' una vittima anche lui, essendo solo uno che voleva bene a suo fratello. Come accade spesso, non è che un fratello o un altro parente, per quanto ci si voglia bene, conosce tutti gli aspetti della vita intima della famiglia del suo consanguineo. Gli eventi umilianti che subiva innocentemente la cognata probabilmente non gli erano noti, suo fratello, per quanto gli parlasse spesso, probabilmente non lo metteva al corrente delle angherie a cui sottoponeva moglie e figlie con la sua immotivata violenza. In buona fede egli dice che le bambine non avevano paura del padre ma la registrazione della telefonata, che l'assassino stesso ha fatto e che ora è pubblica, smentisce questa sua errata convinzione, in essa Antonietta, per quanto vittima di suo marito, invita la figlia Alessia ad andare al telefono reclamata dal padre, ma la bambina è timorosa e titubante e la madre, al contrario di quanto credeva suo cognato, cerca di convincerla dicendole: "Ale, vuoi parlare con tuo padre che ti deve chiedere una cosa? Dai, ti chiede solo una cosa, su..".
Da: La Repubblica
a Pomeriggio Cinque viene trasmessa una telefonata tra Luigi Capasso e la moglie Antonietta Gargiulo, del 9 dicembre scorso.
La telefonata era partita con quella richiesta di Capasso di andare al parco con le figlie, e la moglie gli dice che se vogliono possono farlo: "Mica che io le obbligo....Io glielo dico sempre, se volete vedere papà, se lo volete chiamare o lo volete sentire...".
Lui chiede di parlare con Alessia, e la moglie risponde: "Se la devono sentire loro...", riferita sempre al voler vedere o chiamare il padre. Poi chiama Alessia e le dice che il padre vuole parlarle: "Ale, vuoi parlare con tuo padre che ti deve chiedere una cosa? Dai, ti chiede solo una cosa, su..". E lei, la ragazzina, ci va al telefono, e si sente proporre di andare l'indomani pomeriggio a vedere le luminarie al Parco di Ariccia: "Ti farebbe piacere vedere domani pomeriggio con me?". La ragazzina è incerta: "Domani pomeriggio?". Lui la rassicura, le dice "se vuoi pure sul tardi...Esci con le ragazze...". "Non lo so...", la risposta. E qui lui le dice "Non... non ti preoccupare di papà, non ti faccio niente, ho bisogno pure io di...", e la figlia risponde di essere certa di non aver nulla da temere dal padre, "lo so che tu non mi faresti mai del male...", anche se resta il dubbio se dare corso o meno all'invito, "però non lo so, cioè subito, così...". Luigi Capasso prova a convincere Alessia, ma questa replica "Però da soli io non....".
Lui dice subito, per tranquillizzarla, che vorrebbe ci fosse anche l'altra figlia, Martina, 7 anni, ed anche la moglie: "No, tu, Martina, se mamma vuole venire, io non...Digli pure a mamma se vuole venire per me è uguale, chiediglielo 'mamma vuoi venire pure tu?' Mi farebbe piacere, se vi va, lo sai, ci tengo a voi...non mi sono dimenticato e ci tengo a voi lo sai". A quel punto la conversazione è solo tra adulti, tra marito e moglie. Luigi: "Senti, se vi fa piacere vi vengo a prendere e mi dite a che ora volete venire...Antò, io non ti farei mai del male, già te ne ho fatto io...".
La donna chiede se sta registrando la telefonata e lui le dice di no, "mi puoi dire quello che vuoi...". Di rimando Antonietta Gargiulo dice "No, io non ho niente da dire...lo sai come la penso...Io te l'ho detto fin dall'inizio: con la separazione forse recuperavi i buoni rapporti con me, perchè adesso non è che non mi fidi di te, io non mi fido più di nessun uomo al mondo". Lui prova a fare breccia ma la donna è ferma, nel tono e nelle parole: "Ora sto tranquilla con le mie figlie a riprenderci perchè - scandisce - io-sto-male". E aggiunge: "Ci ho messo una settimana per riprendermi, ho un cuore mio da ricostruire, 20 anni di sogni, desideri e speranze distrutti...".
Luigi Capasso prova a interromperla, "Tonia...", ma la donna va avanti: "Allora, non mi far dire sempre le stesse cose, io adesso voglio la separazione...", e poi ancora al marito: "Stai male, io me lo immagino, nessuno è contento...però tu sai tutta la verità, tu sai tutto quello che io ho fatto per te...che cosa ho consentito". Il marito insiste, ma sempre con tono di una calma che è anche raggelante se si pensa a quello che poi da lì a due mesi e mezzo sarebbe accaduto: "Tonia, io te lo dico e te lo ripeto.. ". Antonietta: "Sai tutto...sai ti manca fare l'albero di Natale, purtroppo dovevi perdere tutto per capirlo? E quante volte, quanti alberi di Natale ti sei fatto sul divano che ti dovevo pregare come Gesù Cristo in croce?".
Quella che parla è una donna provata ma anche capace di volere per il marito un futuro, sebbene lontano dalla famiglia costruita: "Allora io, spero che tu veramente faccia un percorso, e diventi l'uomo migliore che tu puoi essere perché tu di base ce le hai le qualità, però c'hai tante problematiche, tante problematiche". E lui: "Va bene Tonia, allora, io ho capito tutti gli errori miei, verso di te, verso le bambine, verso tutto quello che vuoi tu. Se tu con la separazione reputi che stai bene, io te l'ho detto. T'ho dato l'accordo l'altro giorno..". Quello della donna diventa uno sfogo: "E io col matrimonio sedici anni come sono stata? Dimmi sono stata felice sedici anni di matrimonio? Sono stata felice? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata... Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita, perchè lo sai che non me lo meritavo".
Lei incalza dicendo "Perchè non è solo l'episodio qua fuori, io e te sappiamo la verità...Perchè se era una volta che è successo, dici 'io mi sto curando'. Ma non..Io e te la sappiamo la verità...". Luigi Capasso tenta di dire qualcosa, come a volersi giustificare: "Tonia...tanto io non...", ma non riesce a finire la frase. Lei va avanti: "Poi se l'hai capito mi fa solo piacere perchè, se tu diventi la persona migliore che puoi essere, io sono solo felice di..". Il carabiniere dice a quel punto "Ma io senza di voi non riesco".
La moglie va avanti nel suo discorso, segue il filo del suo sfogo: "...di vederti un padre, un padre migliore...". Allora lui le chiede "Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine...Per favore...", ricevendo per risposta "ma non te la devo dare io la possibilità..", e aggiunge: "Ma allora se io vedo mia figlia in ansia impaurita...Io non la obbligherò a fare niente perchè tu le hai obbligate, le hai obbligate per anni a fare cose che non volevano, io non obbligo più nessuno...". Il marito insiste: "Tonia, ascoltami, per favore...". Antonietta: "Mi dispiace...", e il carabiniere: "Era soltanto...". La donna prosegue dicendo "Io prego...Sappi che io e loro, questo le obbligo, a pregare per te..Questo glielo dico..'Pure una Ave Maria per papà la dovete dire sempre'".
Lui ringrazia e aggiunge "Pure io prego per voi, prego per la nostra famiglia", ma lei continua nel suo discorso: "e poi i progetti di Dio e il futuro stanno nelle mani di Dio. Avevi tutto, avevi tutto. Due figlie intelligenti, una moglie che ti stra-amava, ti adorava, capito?! Che mi pigliano pure per il c..., 'ma questo e' il marito che ti portavi in cielo?'. E me devo stare anche zitta perchè hanno ragione, capito? Mi prendono pure per il c...alla fine...". A quel punto Luigi Capasso comprende che la conversazione non può più pensare di guidarla o gestirla: "Va beh...". La moglie continua dicendo "Che io sono solo la deficiente che ti ha stra-amato...Sbagliato...E quindi...Adesso penso a me e alle mie figlie come stanno, perchè ho dato la mia vita per te. Ho dato la mia vita, e davanti a Gesù, cammino a testa alta...".
La conversazione si chiude con lei che dice "Mi dispiace...Hai superato tutti i limiti...". Il finale della telefonata è un insieme di reciproci stringatissimi saluti:Luigi Capasso dice "Va bene...Grazie..."; lei un altrettanto "va bene..." e infine lui con "Buona serata..Ciao", a cui lei risponde con "Prego, ciao, pure a te..". I toni sono calmi, specie quello di Luigi Capasso: a posteriori si potrebbe dire che nella sua mente quel tono di persona rassegnata in realtà indicava una persona forse già avviata verso il baratro. In cui avrebbe trascinato le figlie e tentato di fare lo stesso con la moglie.
Lui chiede di parlare con Alessia, e la moglie risponde: "Se la devono sentire loro...", riferita sempre al voler vedere o chiamare il padre. Poi chiama Alessia e le dice che il padre vuole parlarle: "Ale, vuoi parlare con tuo padre che ti deve chiedere una cosa? Dai, ti chiede solo una cosa, su..". E lei, la ragazzina, ci va al telefono, e si sente proporre di andare l'indomani pomeriggio a vedere le luminarie al Parco di Ariccia: "Ti farebbe piacere vedere domani pomeriggio con me?". La ragazzina è incerta: "Domani pomeriggio?". Lui la rassicura, le dice "se vuoi pure sul tardi...Esci con le ragazze...". "Non lo so...", la risposta. E qui lui le dice "Non... non ti preoccupare di papà, non ti faccio niente, ho bisogno pure io di...", e la figlia risponde di essere certa di non aver nulla da temere dal padre, "lo so che tu non mi faresti mai del male...", anche se resta il dubbio se dare corso o meno all'invito, "però non lo so, cioè subito, così...". Luigi Capasso prova a convincere Alessia, ma questa replica "Però da soli io non....".
Lui dice subito, per tranquillizzarla, che vorrebbe ci fosse anche l'altra figlia, Martina, 7 anni, ed anche la moglie: "No, tu, Martina, se mamma vuole venire, io non...Digli pure a mamma se vuole venire per me è uguale, chiediglielo 'mamma vuoi venire pure tu?' Mi farebbe piacere, se vi va, lo sai, ci tengo a voi...non mi sono dimenticato e ci tengo a voi lo sai". A quel punto la conversazione è solo tra adulti, tra marito e moglie. Luigi: "Senti, se vi fa piacere vi vengo a prendere e mi dite a che ora volete venire...Antò, io non ti farei mai del male, già te ne ho fatto io...".
La donna chiede se sta registrando la telefonata e lui le dice di no, "mi puoi dire quello che vuoi...". Di rimando Antonietta Gargiulo dice "No, io non ho niente da dire...lo sai come la penso...Io te l'ho detto fin dall'inizio: con la separazione forse recuperavi i buoni rapporti con me, perchè adesso non è che non mi fidi di te, io non mi fido più di nessun uomo al mondo". Lui prova a fare breccia ma la donna è ferma, nel tono e nelle parole: "Ora sto tranquilla con le mie figlie a riprenderci perchè - scandisce - io-sto-male". E aggiunge: "Ci ho messo una settimana per riprendermi, ho un cuore mio da ricostruire, 20 anni di sogni, desideri e speranze distrutti...".
Luigi Capasso prova a interromperla, "Tonia...", ma la donna va avanti: "Allora, non mi far dire sempre le stesse cose, io adesso voglio la separazione...", e poi ancora al marito: "Stai male, io me lo immagino, nessuno è contento...però tu sai tutta la verità, tu sai tutto quello che io ho fatto per te...che cosa ho consentito". Il marito insiste, ma sempre con tono di una calma che è anche raggelante se si pensa a quello che poi da lì a due mesi e mezzo sarebbe accaduto: "Tonia, io te lo dico e te lo ripeto.. ". Antonietta: "Sai tutto...sai ti manca fare l'albero di Natale, purtroppo dovevi perdere tutto per capirlo? E quante volte, quanti alberi di Natale ti sei fatto sul divano che ti dovevo pregare come Gesù Cristo in croce?".
Quella che parla è una donna provata ma anche capace di volere per il marito un futuro, sebbene lontano dalla famiglia costruita: "Allora io, spero che tu veramente faccia un percorso, e diventi l'uomo migliore che tu puoi essere perché tu di base ce le hai le qualità, però c'hai tante problematiche, tante problematiche". E lui: "Va bene Tonia, allora, io ho capito tutti gli errori miei, verso di te, verso le bambine, verso tutto quello che vuoi tu. Se tu con la separazione reputi che stai bene, io te l'ho detto. T'ho dato l'accordo l'altro giorno..". Quello della donna diventa uno sfogo: "E io col matrimonio sedici anni come sono stata? Dimmi sono stata felice sedici anni di matrimonio? Sono stata felice? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata... Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita, perchè lo sai che non me lo meritavo".
Lei incalza dicendo "Perchè non è solo l'episodio qua fuori, io e te sappiamo la verità...Perchè se era una volta che è successo, dici 'io mi sto curando'. Ma non..Io e te la sappiamo la verità...". Luigi Capasso tenta di dire qualcosa, come a volersi giustificare: "Tonia...tanto io non...", ma non riesce a finire la frase. Lei va avanti: "Poi se l'hai capito mi fa solo piacere perchè, se tu diventi la persona migliore che puoi essere, io sono solo felice di..". Il carabiniere dice a quel punto "Ma io senza di voi non riesco".
La moglie va avanti nel suo discorso, segue il filo del suo sfogo: "...di vederti un padre, un padre migliore...". Allora lui le chiede "Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine...Per favore...", ricevendo per risposta "ma non te la devo dare io la possibilità..", e aggiunge: "Ma allora se io vedo mia figlia in ansia impaurita...Io non la obbligherò a fare niente perchè tu le hai obbligate, le hai obbligate per anni a fare cose che non volevano, io non obbligo più nessuno...". Il marito insiste: "Tonia, ascoltami, per favore...". Antonietta: "Mi dispiace...", e il carabiniere: "Era soltanto...". La donna prosegue dicendo "Io prego...Sappi che io e loro, questo le obbligo, a pregare per te..Questo glielo dico..'Pure una Ave Maria per papà la dovete dire sempre'".
Lui ringrazia e aggiunge "Pure io prego per voi, prego per la nostra famiglia", ma lei continua nel suo discorso: "e poi i progetti di Dio e il futuro stanno nelle mani di Dio. Avevi tutto, avevi tutto. Due figlie intelligenti, una moglie che ti stra-amava, ti adorava, capito?! Che mi pigliano pure per il c..., 'ma questo e' il marito che ti portavi in cielo?'. E me devo stare anche zitta perchè hanno ragione, capito? Mi prendono pure per il c...alla fine...". A quel punto Luigi Capasso comprende che la conversazione non può più pensare di guidarla o gestirla: "Va beh...". La moglie continua dicendo "Che io sono solo la deficiente che ti ha stra-amato...Sbagliato...E quindi...Adesso penso a me e alle mie figlie come stanno, perchè ho dato la mia vita per te. Ho dato la mia vita, e davanti a Gesù, cammino a testa alta...".
La conversazione si chiude con lei che dice "Mi dispiace...Hai superato tutti i limiti...". Il finale della telefonata è un insieme di reciproci stringatissimi saluti:Luigi Capasso dice "Va bene...Grazie..."; lei un altrettanto "va bene..." e infine lui con "Buona serata..Ciao", a cui lei risponde con "Prego, ciao, pure a te..". I toni sono calmi, specie quello di Luigi Capasso: a posteriori si potrebbe dire che nella sua mente quel tono di persona rassegnata in realtà indicava una persona forse già avviata verso il baratro. In cui avrebbe trascinato le figlie e tentato di fare lo stesso con la moglie.
E' evidente in tutta la sua drammaticità la realtà di una famiglia che aveva a che fare con un pazzo. Un pazzo lucido, ma sicuramente psicotico, depresso. Un pazzo che aveva tutto, come gli dice la povera Antonietta che riesce ancora a preoccuparsi di lui, e che ha distrutto una famiglia senza ragione e fatto alcuno se non la terribile cosa che aveva nella testa.
Non capisco come la Commissione che l'ha esaminato non se ne sia accorta. Ma sui giudizi delle Commissioni ho già scritto nel precedente post...
La gelosia immotivata ed ossessiva è descritta nei trattati di psichiatria.
Il controllo esasperato sulla realtà, che vorrebbe piegare alla sua follia senza riuscirci, le registrazioni delle telefonate che la moglie sapeva... intuiva.. come ha intuito che le figlie erano in pericolo mentre, stesa a terra ferita, ha detto ai soccorritori: "Le bimbe, ho paura per le bimbe, ha preso le chiavi.." Lei intuiva di cosa poteva essere capace il pazzo che aveva sposato. Ne da testimonianza anche l'asciutta, precisa avvocatessa che l'assisteva nella sofferta separazione:
Maria Concetta Belli, la legale di Antonietta. "Comincio ad accusare il colpo anche io, non riesco a togliermi dagli occhi le due bambine ogni volta che venivano con la madre, questa negazione della figura paterna, questa paura che era sicuramente motivata da quello che avevano visto". Dice l'avvocata ad Effetto Giorno su Radio. "Io sostengo che se e' vero, perche' vengo a scoprirlo oggi, che era stato sospeso per 8 giorni, come si fa dopo 8 giorni a dichiarare una persona idonea e soprattutto a ridargli la pistola d'ordinanza. In tutta questa storia c'e' una anomalia, la pistola. Questa e' l'anomalia piu' grande, perche' in questo caso specifico non dico che ci sia stata una sottovalutazione rispetto alla situazione della signora ma c'e' stato sicuramente un corto circuito da qualche parte. Non c'e' stata una relazione, non c'e' stato uno scambio di informazioni, è stato sottovalutato il suo modo di agire. Io non l'ho visto, pero' la signora mi diceva 'avvocato ha proprio gli occhi fuori dalla testa, è proprio fuori di testa'. Allora - aggiunge l'avvocata Belli - si puo' pensare che questa sia una valutazione di parte dettata dalla paura, pero' se e' stato sospeso 8 giorni, qual e' stata la motivazione? E in 8 giorni come si puo' pensare di guarire da un disturbo depressivo?".