Prescritte le accuse al genetista che non trovò il Dna di Restivo su Elisa Claps
Potenza, 14/4/2018 - Si è concluso a Salerno "per intervenuta prescrizione" il processo al prof. Vincenzo Pascali, imputato del reato di falso in perizia, per quella genetica in cui escludeva la presenza di tracce di Dna di Danilo Restivo sugli abiti di Elisa Claps. In primo grado il genetista era stato condannato a un anno e sei mesi (pena sospesa). Lo ha reso noto il fratello di Elisa, Gildo Claps, che ha commentato:"Provo a cercare tra le pagine del codice i termini di prescrizione al nostro dolore, in 25 anni sarà ben prescritto, sfoglio ma non li trovo, sarà una disattenzione del nostro legislatore". Grazie a un’altra perizia, Restivo è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione. Attualmente è detenuto in Gran Bretagna per aver ucciso la vicina Heather Barnett.
Giustizia non è stata fatta. Chi ha fatto una perizia falsa, chi ha nascosto il giubbetto sporco di sangue dell'assassino, tutta la gente che l'ha protetto, dal prete, all'avvocato, alla donna magistrato moglie di quell'avvocato... tutti costoro sono colpevoli del secondo omicidio commesso da questo soggetto, psicologicamente malato, ma lucido nell'uccidere: la povera sarta inglese e i suoi due orfani che, tornando da scuola e scoprendone il cadavere, hanno assistito all'orribile scempio che il mostro aveva compiuto sulla loro mamma.
Proteggendolo hanno consentito forse anche ad un altro omicidio, non sicuramente addebitabile all'assassino di Elisa, ma ci sono molti indizi che sia stato lui: una fanciulla che attraversava un parco nella zona dove l'assassino viveva in Gran Bretagna.