Da: Dagospia che riporta un articolo di febbraio 2018 del Corriere della Sera a firma M. Gabanelli e A. Marinelli
La legge Severino, del 6 dicembre 2012, stabilisce chi si può candidare in Parlamento, Regioni, Enti locali, e chi no. Non possono essere candidati alla carica di deputato e senatore i condannati in via definitiva a più di due anni di reclusione. A livello locale, invece, basta una condanna in primo grado.
Mio marito si chiedeva: "Ma perché Bossi è in Senato? E la legge Severino?"
Ecco trovata la risposta: per non essere candidabili bisogna aver passato tutti i tre gradi di giudizio e Bossi è stato condannato solo in Assise, poi ci deve essere l'Appello e poi la Cassazione!
Hai voglia!!
Intanto siede in Senato e può votare le Leggi a cui tutti dobbiamo uniformarci.
Intanto lo Stato gli chiede dove ha messo 49 milioni di euro di denaro pubblico. Mica bruscolini!
Quante Scuole potremmo mettere in sicurezza con 49 milioni di euro?
Invece se li è pappati la Lega. Non amministrava Salvini, ma Bossi, uno che ha sempre urlato che Roma era ladrona.
Una faccia come il di dietro praticamente.
Di queste facce non ne possiamo più.
Salvini l'ha candidato perché è il fondatore della Lega e un branco di ignorantoni molto ottusi non credono che si sia pappato i soldi dei finanziamenti, poi rimborsi elettorali, estorti al popolo italiano che ha espresso in un referendum la volontà di non volergleli dare!
Che ci siano questi ignorantoni adoratori dell'ex tecnico che si spacciava per laureato in medicina, ce lo disse a pranzo in un ristorante, dove carinamente aveva voluto invitarci, un Sindaco leghista di una importante cittadina veneta. Un uomo intelligente, piccolo imprenditore di una nicchia molto specialistica che mio marito conosceva ed apprezzava da molti anni. Pur essendo leghista ci spiegò che dovevano comunque assecondare quella parte dei loro elettori rivelando, nel parlarne, un certo sottile disprezzo. La Lega professava molte cose giuste anche allora, molti anni fa, e da uomo molto intelligente egli badava solo al raggiungimento di quelle, ben conscio che dovevano dare in pasto "a questa marmaglia" un po' del folklore di cui si pasceva.
Bossi quindi è stato candidato in un collegio sicuro ed è entrato in Senato anche se un Tribunale ha detto che ha rubato, non i soldi della Lega, ma i soldi nostri dati alla Lega.
Salvini si trova così con le casse vuote perché deve restituire il maltolto.
Posso suggerirgli quello che facevano i Romani che si presentavano in Senato: si autofinanziavano e pagavano di tasca propria anche alcune opere pubbliche!
Se ce l'hanno fatta loro penso che può farcela anche la Lega di Salvini senza soldi pubblici!