Dopo la scelta degli italiani circa la responsabilità civile dei magistrati, il Parlamento approvava (13 aprile 1988) la legge n. 117 sul «Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati», nota come «legge Vassalli», (votata da DC, PCI e PSI) il cui disposto, secondo i radicali, si allontanava decisamente dalla decisione presa dagli italiani nel referendum, facendo ricadere la responsabilità di eventuali errori non sul magistrato ma sullo Stato, che successivamente poteva rivalersi sullo stesso, entro il limite di un terzo di annualità dello stipendio
Dal sito dell'Avv. Francesco Miraglia
Anna Giulia adottata: il suo calvario inizia ora 14/06/2017
L’avvocato Miraglia: “I genitori li ha, è il Tribunale dei Minori di Bologna che l’ha resa orfana”
REGGIO EMILIA. «Non c’è da cantare vittoria, non c’è nulla da festeggiare: l’adottabilità di Anna Giulia
Camparini è la sconfitta per la giustizia». L’avvocato Francesco Miraglia interviene sulla vicenda legata
alla piccola di Reggio Emilia, ormai quasi dodicenne, da dieci anni allontanata dai
genitori per una serie di errori e sentenze emesse non certamente per garantire il benessere dellapiccola.
Il legale si è sempre battuto a fianco dei genitori per riportare Anna Giulia a casa propria, tra le loro braccia.
«La sentenza di adottabilità ha soltanto una valenza politica» sostiene Miraglia, «emessa dal Tribunale
dei Minori di Bologna solo per salvare se stesso e la propria faccia, in un caso in cui chiaramente si è fatto
gli interessi di tutti tranne quelli di Anna Giulia». La piccola erastata allontanata da casa dopo una
perquisizione, dall’esito tra l’altro negativo, alla ricerca di droga a casa dei genitori. Dopo un primo
allontanamento, i Servizi sociali non riscontrarono motivi ostativi al suo rientro a casa, e la Procura della
Repubblica era ugualmente d’accordo. Ma Anna Giulia a casa da mamma Gilda e papà Massimiliano non
è tornata più. Collocata in un istituto prima, presso una famiglia affidataria poi. Tanto che i genitori,
disperati, arrivarono a rapirla in ben due occasionie conobbero il carcere pur di averla con sé.
«Dichiarando adottabile Anna Giulia» prosegue l’avvocato Miraglia «il Tribunale dei Minori di Bologna ha
voluto salvare solo se sesso, non potendo ammettere di aver commesso un clamoroso errore giudiziario,
che ha suscitato grande clamore, anche mediatico. Senza minimamente pensare al benessere della ragazzina,
che adesso ormai è adolescente e come tuttii giovani che sono stati adottati sicuramente se non oggi,
tra qualche anno, si porrà delle domande sulla sua famiglia di origine, cercherà in internet e scoprirà
cosa hanno fatto i genitori per lei, arrivando pure ad assaggiare il carcere pur di riabbracciarla, ascoltando
il suo grido di dolore: fu la piccola, ricordiamolo bene, a chiedere ai genitori di tornare a casa.
Con loro stava bene, erano la sua mamma e il suo papà. Con loro era felice. Perché dunque strappargliela?
Il lavoro del tribunale non fu certo egregio, il presidente poco dopo venne allontanato e mai si fece chiarezza
sul sistema degli allontanamenti e dei successivi affidamenti familiari che avvenivano a quel tempo.
Per una volta che Procura della Repubblica e Servizi sociali erano d’accordo e in linea con la famiglia
e chiedevano quindi il reintegro della piccola, non si è voluto ascoltarli e si è andati dritti per una strada
completamente errata. No, il calvario di Anna Giulia non finisce con la sua adozione, semmai comincia
proprio ora e quando scoprirà che è stata una pedina in un intreccio di interessi che nulla hanno a che
vedere con il benessere suo e degli altri bambini, a chi andrà a chiedere conto se non al tribunale che
l’ha resa orfana, pur avendo lei due genitori amorevoli?».
La mia esperienza di spettatrice attenta
della trasmissione "Chi l'ha visto" fin dal
suo inizio, mi ha fatto vedere innumerevoli
casi di persone adottate da genitori
amorevoli che cercavano comunque iloro genitori biologici che li avevano
abbandonati rendendoli adottabili.
Ho ascoltato parole d'amore verso chi
li aveva messi al mondo, che ribadivano di non portare
alcun rancore per l'abbandono, rendendosi in molti casi
disponibili ad aiutare i genitori naturali che li avevano
rifiutati. Qui, a me sembra, che si sia andati oltre il
diritto naturale di vivere con i propri genitori, ancorché
imperfetti.
Anna Giulia Camparini cancellata all'anagrafe nel nome
e nel cognome, con genitori viventi che si sono disperati
per riaverla, forse un giorno saprà che aveva un'altra
identità che questo Stato Democratico le ha cancellato,
che ha dei genitori "desaparecidos" ma vivi e forse ricorrerà
alla troppo tenera Legge Vassalli e pagheremo noi
contribuenti eventuali errori dei giudici.