Delitto Lidia Macchi, assolto Stefano Binda. Dopo 32 anni l'omicidio resta un mistero
Dal Quotidiano "LA REPUBBLICA"
Debbo dire che sono sollevata da questa assoluzione, perché mi è incomprensibile come si possa imbastire un processo su una specie di poesia inviata da qualcuno e, da perizia calligrafica, scritta da Binda, che ora, visto che è stata la pietra miliare della sua accusa, nega anche di averla scritta lui.
Addirittura comminare su questo un ergastolo, quando non lo hanno dato ad assassini condannati per ben altre pesanti prove o indizi univoci, gravi e concordanti.
Lidia aveva fatto visita ad un'amica ricoverata in Ospedale. E' arrivata alla sua auto parcheggiata nel parcheggio dell'Ospedale, male illuminato alle otto di una sera d'inverno.
Da quel momento il buio fino al ritrovamento, la mattina dopo, della sua Fiat Panda con il suo corpo, violentato sessualmente, appena fuori di esso ricoperto dall'assassino con un cartone.
La ragazza risultò vergine all'esame autoptico e, da vari segni, che si era difesa strenuamente.
Dal liquido seminale dell'assassino stupratore non si riuscì, con i mezzi dell'epoca, a ricavare un DNA completo: era il 1987.
Nelle notizie frammentarie raccolte qua e là nei giornali ho letto che il mostro Piccolomini, molestatore sessuale delle proprie innocenti figlie ancora bambine ed in seguito autore di due omicidi, sarebbe stato prosciolto perché dei reperti lasciati dall'assassino non corrisponderebbero a lui.
Ma nemmeno a Binda mi pare, dato che l'accusa non aveva questo importante riscontro di prova attribuibile a lui, che è stato condannato all'ergastolo in Assise solo per quello sproloquio, definito poesia, inviato ai genitori di Lidia il giorno del funerale.
Sembra che la grafia sia attribuibile a quella dell'accusato, ma anche se l'avesse scritta lui, che faceva uso di eroina, come può dirsi una prova che l'assassino è lui?
Come dice l'ottima Roberta Bruzzone questa lettera non descrive le circostanze dell'omicidio, come ha inteso leggerci qualcuno, ma si presta nella sua nebulosità a qualsiasi interpretazione.
Questo il testo scritto in modo leggibile per tutti:
IN MORTE DI UN’AMICA
LA MORTE URLA
CONTRO IL SUO DESTINO. GRIDA DI ORRORE PER ESSERE MORTE : ORRENDA CESURA , STRAZIO DI CARNI .
LA MORTE GRIDA
E GRIDA L’UOMO DELLA CROCE . RIFIUTO , IL GRANDE RIFIUTO . LA LOTTA LA GUERRA DI SEMPRE . E LA MADRA , LA TENERA MADRE COI FRATELLI IN PIANTO .
PERCHE’ IO .
PERCHE’ TU . PERCHE’ , IN QUESTA NOTTE DI GELO, CHE LE STELLE SON COSì BELLE, IL CORPO OFFESO, VELO TI TEMPIO STRAPPATO , GIACE .
COME PUOI RIMANERE
APPESO AL LEGO . IN NOME DELLA GIUSTIZIA , NEL NOME DELL’UOMO NEL NOME DEL RISPETTO PER LUOMO PASSI DA NOI IL CALICE .
MA LA TETRA SIGNORA
GRIDA ALTE LE SUE RAGIONI. CONSUMATUM EST QUESTO LO SCOTTO DELL’ANTICHISSIMO ERRORE.
E TU
AGNELLO SENZA MACCHIA . E TU AGNELLO PURIFICATO CHE PIEGHI IL CAPO TIMOROSO E DOCILE , AGNELLO SACRIFICALE , CHE NULLA STREPITI , NON UN LAMENTO.
EPPURE UN SUONO ,
PERSISTE UNA BREZZA RISTORO ALLE NOSTRE ARIDE VALLI IN QUESTA NOTTE DI PIANTI.
NEL NOME DI LUI ,
DI COLUI CHE CI HA PRECEDUTI,
CROCIFISSA ,
SOSPESA A DUE TRAVI .
NEL NOME DEL PADRE
SIA LA TUA VOLONTA’
"Tuttavia, ritenere che chi ha scritto la lettera sequestrata sia l’autore del delitto, mi lascia perplessa, anche perché ho avuto modo di leggerla e penso che vi siano più chiavi di lettura altrettanto plausibili. Mi auguro che la procura abbia in mano qualcos’altro perché basare la misura cautelare e la valutazione tecnica sulla lettera mi pare un elemento non in grado di reggere anche in fase di grado di giudizio. Vedremo la Cassazione come si pronuncerà"
Roberta Bruzzone
In effetti, dal momento del ritrovamento al funerale, qualche giorno è passato, voci su dove l'avevano ritrovata e come era stata uccisa ne erano girate.. In questo scritto si dice solo che era una notte di gelo.. Non è difficile arguirlo per chi viveva in quei luoghi tanto da conoscere l'indirizzo dei genitori per poter spedire loro questo criptico messaggio intriso di riferimenti religiosi. Per me dovrebbero rivedere la pista di Piccolomo che alle povere figlie aveva confessato questo delitto. E' stato prosciolto perché le tracce sul risvolto della giacca di Lidia non erano attribuibili a lui, ma nemmeno a Binda però, che è stato ugualmente processato e condannato all'ergastolo. |
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