Prima di scrivere le mie personali impressioni su questo sceneggiato ho voluto leggere alcune recensioni di persone, peraltro mi sembra giovani da come scrivono, su vari siti che si occupano di spettacolo.
Ebbene ho riscontrato esattamente le mie impressioni.
Non si comprende perché gli sceneggiatori, che poi ottengono finanziamenti per costruire la loro opera, mettano in dette opere tante superficiali ed inutili scene che danno fastidio, a quanto leggo, anche ai giovani.
Inserirò in questa recensione una mia personale esperienza: mia figlia era portata sia per le arti che per la scienza e sondò diverse strade. Una di queste, non potendo accedere alla scuola di regia che avrebbe preferito, fu tentare di scrivere delle sceneggiature. Niente di meglio che imparare da chi fa lo sceneggiatore di mestiere riuscendo anche a camparci. Il padre chiese ad un noto scrittore, regista e attore, con il quale ebbe una casuale conoscenza, se poteva indirizzarla a qualche sceneggiatore introdotto nell'ambiente per imparare. Il personaggio indirizzò mia figlia ad uno sceneggiatore e gratuitamente ella provò a lavorare con lui. Dopo un po' mia figlia capì che nulla di creativo e spontaneo avrebbe mai potuto scrivere perchè con molta sincerità, quasi con umile imbarazzo, lo sceneggiatore disse che in quella sceneggiatura che stavano costruendo bisognava metterci un po' di sesso, un po' di questo e un po' di quello che andava di più in quel momento, secondo i finanziatori s'intende, per farlo piacere alla gente... Da cascare le braccia. Mia figlia ringraziò e non ci andò più.
Le recensioni dei giovani che leggo, che costituiscono la "gente" come me, invece pensano in modo molto meno banale di come si figurano coloro che gestiscono il portafogli dello spettacolo in genere. Non si comprende dunque, allora come adesso, questo manierismo nel costruire situazioni sempre poco veritiere e spontanee. In che mondo vivono coloro che finanziano queste sceneggiature? Di certo non lo stesso della maggior parte della gente. E' vero che La Compagnia del Cigno ha avuto tanti telespettatori, ma intanto perché non c'è molto da vedere la sera in TV, e poi il merito va ascritto solo ed esclusivamente agli attori.
Penso alla sorte dell'attore. Di quello bravo, che deve soggiacere a sceneggiature non sempre accettabili... Ma deve pur vivere e quello dello spettacolo è un ambiente che se dici troppi no non lavori più.
Poi ci sono i registi. Se sei fortunato e capiti con uno bravo tanto di guadagnato, ma spesso sei costretto a soggiacere ad impostazioni che magari non condividi e non sempre ti puoi permettere di obiettare.
Il posto ideale per l'attore bravo è il Teatro e i testi teatrali consolidati: Pirandello, Shakespeare, Ibsen ecc.. Lì i personaggi sono ben costruiti, leggi il testo e puoi discutere con il regista se vuoi dargli una tua personale interpretazione, si discute insieme, si crea..
Mi dispiace che attori come Alessio Boni, che ho visto in varie interpretazioni, sia stato sacrificato dentro un Maestro d'Orchestra isterico, inutilmente aggressivo.. Eppure è riuscito, nonostante la sceneggiatura e il regista, a dare un volto intenso e sofferto al personaggio.
Dispiace per Anna Valle, sicuramente meno brava come attrice di Boni, ma comunque chiusa in un personaggio che non convince, appena sussurrante, mai uno scatto d'ira, mentre a Boni è stata chiesta l'esagerazione opposta.
Ario Nikolaus Sgroi - Musicista e attore. Di lui mi ha colpito lo sguardo: bellissimo, profondo, espressivo. |
Ario qualche anno fa: stesso sguardo intenso.
Poi le immancabili, imbarazzanti, scene di sesso. Ma per chi le fanno? Per i guardoni? La gente normale non ha bisogno di vedere che Boni si mette sopra Valle mimando un atto sessuale! Ci sono mille modi diversi per far capire che un uomo ed una donna che si amano fanno l'amore. Perché questa fantasia da porno film quanto più possibile esplicito? Perché costringere Anna Valle a mostrare i suoi capezzoli? E' bassa filmografia questa. Non ha senso. Persino quelle brave allieve, sembra prese dai conservatori dopo selezione, lo sceneggiatore e regista le ha costrette a mimare atti sessuali mostrando i propri seni. A che serve ai fini della storia? A quali spettatori è diretta questa roba? Se vogliono vedersi film porno non guardano una storia che vuol essere umana e di musica classica.
Peccato perché quei ragazzi sono tutti bravissimi anche come attori.
E che dire della brava (con una splendida voce) Natoli, troppo sclerotizzata in un rapporto madre-figlia innaturale, non spontaneo. E il bravissimo attore che interpreta il padre di Domenico costretto a recitare un pezzo di sceneggiatura di maniera privo di senso, imbarazzante, invitato a tavola con la Natoli...
Tutti bravi tranne la mente stupida di chi ha creato quelle scene.
Molte delle mie impressioni le ho ritrovate, come detto, nelle recensioni di persone giovani sul WEB, ad esempio su MyMovies.
Mio marito ha faticato a seguire i dialoghi innaturalmente sussurrati, a differenza degli urli imposti a Boni quando angariava i suoi studenti. Dato che ha un'età ha temuto di essere diventato sordo.. Invece altri spettatori giovani hanno denunciato questo modo di recitare il cui uso è invalso da un po' di tempo: un modo che vorrebbe forse far sembrare più spontanea la recitazione e invece, come scrive un recensore, "non parla così la gente".
Fabrizio Ferracane interpreta il padre di Domenico uno dei giovani musicisti |
Anche sull'omosessualità ho letto critiche dirette e spontanee, vere.
Si esagera. Va bene che esiste ed è sempre esistita ma certo non riguarda la maggioranza della popolazione, dunque perché metterla dappertutto? Non lo scrivo io, anche se lo noto anch'io, ma dei giovani nei loro commenti. Anzi, qualcuno su La Compagnia del Cigno si è lamentato che alcune scene fossero volgari. Io non trovo questo, ma la scena in cui lo zio di Matteo cerca di nascondere le sue mutande nel divano tenendole in mano l'ho notata come esagerata. Non c'era bisogno di quelle mutande per far capire cosa stavano facendo con il suo amico quando Matteo è entrato in casa.
Insomma, peccato per gli attori, tutti bravi, anche i giovani musicisti.