Da: MERIDIONEWS 17 FEBBRAIO 2018
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l'automobilista alla guida della sua Fiat Pandaavrebbe perso il controllo del mezzo in prossimità di una curva. L’auto avrebbe iniziato asbandare, invadendo la corsia opposta lungo la quale procedevano tre scooter affiancati: quello guidato da Renzo Formosa e altri due con tre suoi coetanei a bordo. Per gli altri giovani solo lievi lesioni, mentre il 15enne, dopo 24 ore di ricovero all'ospedale Umberto I di Siracusa in prognosi riservata, è deceduto a causa delle gravi ferite riportate nello scontro.
Una strada larga, che curva dolcemente, con spazio ampio per il transito dei due sensi di marcia: come si fa a perdere il controllo invadendo il senso di marcia opposto dove tre ragazzini stanno tornando da scuola con tre scooter, e investirli tutti e tre uccidendone uno: Renzo.
Il magistrato ha disposto il sequestro dei mezzi e ascoltato tutti i protagonisti per comprendere meglio la dinamica dell'incidente, i cui rilievi sono stati svolti dagli agenti della polizia municipale siracusana. Intanto, durante lo scorso mese di ottobre, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per Salerno da parte del pubblico ministero Antonio Nicastro cui era stato affidato il fascicolo aperto dalla procura aretusea.
Un incidente gravissimo, inspiegabile l'agire del giovane conducente, ma non si fanno i rilievi tossicologici, né vengono richiesti dalla Polizia Locale intervenuta gli esami urinari per accertare lo stato del conducente.
L'auto, appartenente al padre del 23enne che ha ucciso Renzo, è sprovvista di Assicurazione risultando scaduta da 15 giorni e non essendo stato pagato il premio del rinnovo entro tale margine di tolleranza che la legge consente.
Il padre, intervistato da Ettore Rocchetti, giornalista della trasmissione "Chi l'ha visto?", pur essendo Vigile Urbano del Comune di Siracusa, non sa giustificare questa mancanza, dice soltanto che suo figlio ha preso l'auto "a sua insaputa". Il figlio dichiara che "stava tornando dal lavoro". Il padre dunque non sapeva che il figlio usava la sua auto per andare a lavorare? E comunque anche se ferma un'auto non può stare senza assicurazione, a meno che non la si custodisca dentro un luogo privato e chiuso.
I colleghi del proprietario dell'auto non hanno segnalato e disposto, come avrebbero dovuto, alla Motorizzazione Civile per la sospensione della patente, e l'assassino stradale ha avuto la patente per 9 mesi, finché i genitori straziati non si sono rivolti ai giornalisti della trasmissione "Le Jene" che hanno resa pubblica la notizia.