Come ho scritto altre volte quello fra lo scrittore e il lettore è un incontro che crea qualcosa che non è solo quello che lo scrittore esprime ma quello che il lettore recepisce dalla lettura e quello che questa crea dentro di lui.
Per questo di uno stesso libro possiamo leggere commenti addirittura opposti.
Sono al terzo libro di Amos Oz ed indubbiamente egli mi piace: molto.
Quello che mi colpisce è quanto parla di religione ebraica e dell’ebreo Gesù.
L’ebreo Philip Roth, a cui sembra volessero dare il premio Nobel, non parla mai di religione: la sua religione è il sesso.
Da un’intervista rilasciata da Amos Oz a Manuel Disegni nel 2010:
Disegni : Ebreo secolare, così si definisce Amos Oz. Cosa rimane dell’ebraismo se gli sottraiamo la religione?
Oz: La religione, a parer mio, è solo un aspetto dell’ebraismo, non l’ebraismo tout court. Esso è piuttosto una civiltà, un complesso e intrecciato patrimonio di cultura, lingua, letteratura, gastronomia e filosofia. Non c’è alcuna contraddizione nell’essere un ebreo non religioso.
Mi sembra anche ovvio quello che rispose Amos: potrei dire la stessa cosa del mio essere nata cattolica, che vuol dire una formazione culturale, di valori che rimangono anche nell’evoluzione nel corso della vita in cui si arriva, come sono arrivata io, a capire che non c’è nessun Dio che somigli all’Uomo ed abbia un particolare interesse per esso, bensì è l’Uomo che si è creato Dio perché ne ha bisogno.
Non so se Amos Oz fosse credente, nelle brevi ricerche che ho fatto si parla molto di lui sul piano politico oltre che letterario, ma da nessuna parte ho trovato qualcosa che mi potesse svelare se egli era ateo come me. Essere non religiosi non vuol dire non essere credenti: vuol dire credere senza praticare i riti religiosi. Dunque non so se Amos sia giunto alla fine della sua vita credendo in un Dio antropomorfo come se lo figurano, sia pure con le sue varianti, le tre religioni monoteiste nate in Medio Oriente: ebraismo, cristianesimo nelle sue varianti, islamismo.
So che lui parla molto nei suoi scritti del millenario passato scritto nei libri come la Bibbia e il Talmud.
Ecco, questo mi colpisce, perché anche se capisco che è uomo dagli studi letterari e filosofici, non capisco come possa, vivendo il presente scientifico che ci ha svelato la Terra e l’Universo come non mai prima di questo tempo, ancora rifarsi a scritture di uomini di un passato in cui si viveva all’oscuro di tutto e dunque si interpretava la realtà necessariamente in modo simbolico-fantastico. Che senso possa avere per Amos dare importanza e peso a quei testi e come essi possano essere in qualche modo significativi per l’Uomo dei secoli XX e XXI dell’era cristiana, non lo comprendo.
Invece Amos parla ancora in base ai simbolismi rifacentisi alla figura di Gesù Cristo e del suo discepolo Giuda. Eppure, da ebreo, egli tiene conto del conteggio degli anni partendo da molto prima che nascessero queste due figure del Nuovo Testamento, essendo la storia degli ebrei più antica: data, ad esempio, la morte della madre nel 5712, l’8 del mese ebraico di Tevet.
La Bibbia, dal greco antico βιβλίον, plur. βιβλία (biblìa) che significa "libri"[1], è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana.
La Bibbia di Gutenberg | |
Autore | Vari sconosciuti |
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1ª ed. originale | Per alcuni Salmi a partire dal X secolo a.C. Per ilPentateuco non prima del VI secolo a.C. |
Genere | testo sacro |
Lingua originale | ebraico, aramaico, Koinè greca |
Ambientazione | Palestina |