Lorenzo Fioramonti, ora ministro di Istruzione, Università e Ricerca nel precedente governo era viceministro con delega sull’accademia
laurea in Filosofia all’Università di Siena, professore in aspettativa all’Università di Pretoria (Sudafrica)
Sul fronte scolastico, che gli è meno affine e dove ha dovuto battere la concorrenza interna dell’altro sottosegretario uscente, Salvatore Giuliano, del deputato Luigi Gallo e del senatore Nicola Morra, Fioramonti ha già detto che bisogna combattere le classi pollaio: “I miei figli studiano in Germania e lì non si superano i ventun posti per aula”, ha detto. Sarà interessante capire perché preferisce l’istruzione tedesca a quella che ora dovrà dirigere. Crede nell’assorbimento del precariato docente e individua in due miliardi le necessità di bilancio aggiuntive della scuola italiana. Vuole, ancora, una forte virata al decreto sull’autonomia differenziata, cavallo di battaglia leghista: sistema scolastico e stipendi degli insegnanti devono restare nazionali. Se le Regioni vorranno aggiungere, a casa loro, benefit individuali e affitti calmierati per i docenti in trasferta, saranno applaudite.
Altro giro altro Ministro all'Istruzione. Leggo che come vice ministro del governo appena chiuso aveva la delega per occuparsi di Università, ma sembra che il mondo della Scuola gli sia meno affine.
Di nuovo, dunque, il mondo che è il vivaio delle intelligenze del futuro sarà trascurato perché da lontano se non ci sei dentro non capisci niente.
E' il mondo della Scuola un luogo vivo e palpitante, delicatissimo, perché ogni adempimento tocca la vita delle persone: ad iniziare da chi dirige i plessi scolastici, i Dirigenti, che nonostante la nuova qualifica si continuano a chiamare Presidi, i Professori, i discenti e, per le classi della Primaria, le loro famiglie spesso malamente interferenti nella vita scolastica dei loro figli.
Dietro questo mondo vivo e sotto gli occhi di tutti si muove il mondo ministeriale, fatto dei suoi impiegati nelle varie strutture che dovrebbero organizzare al meglio la vita che si svolge negli Istituti Scolastici e che, invece, sembrano ostacolarla complicandola con continui errori che non paga nessuno: né gli impiegati che sbagliano, né i loro Capi Servizio che, secondo una vecchia legge, dovrebbero rispondere di codesti continui errori che creano un lavoro immane ai Presidi, i quali debbono organizzare tutto quel che riguarda la didattica (e non solo), e sconvolgono la vita dei Professori e delle loro famiglie.
Lo sa il nuovo Ministro precedentemente Vice?
Deve saperlo. Qualcuno lo informi come lavorano gli uffici che una volta si chiamavano Provveditorati e oggi Ambiti Territoriali, peggio ancora sigle (AT) oppure USR (Uffici Scolastici Regionali).
Non mi illudo che questo mio post che riporta semplici fatti reali possa essere preso in considerazione da chi potrebbe fare realmente qualcosa per cambiare le cose, in primis imponendo a impiegati e chi li dirige di fare il loro lavoro bene!
Ho lavorato 26 anni nella Pubblica Amministrazione e sempre con coscienza. Tenendo ben presente che in ogni adempimento amministrativo erano coinvolte vite umane.
Lo sciattume con cui lavorano tanti amministrativi del Ministero dell'Istruzione crea inenarrabili sofferenze a tanta gente.
Da: Wikipedia
L'ufficio scolastico regionale è un ufficio periferico del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca italiano, presente in 18 capoluoghi di regione (non c'è in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, dove vige una disciplina separata).
Istituito con d.P.R. 6 novembre 2000, n. 347, la sua disciplina è attualmente contenuta nel d.P.R. 21 dicembre 2007, n. 260, e segnatamente nell'art. 7. Ha sostituito il precedente provveditorato agli studi.
L'ufficio scolastico regionale, al quale è preposto un direttore generale, dipende funzionalmente dai capi dei dipartimenti del Ministero, in relazione alle specifiche materie da trattare. Si articola sia per funzioni che per ambiti territoriali in uffici ai quali sono preposti dirigenti di seconda fascia.
L'articolazione territoriale è solitamente a livello provinciale, in centri di erogazione di servizi amministrativi, di monitoraggio e di supporto alle scuole, denominati fino al 2006 centri servizi amministrativi (CSA), ridenominati uffici scolastici provinciali (USP) dal 2006 e uffici con competenza per ambiti territoriali (AT) dal 2010.
Mi sono occupata di vari aspetti della Scuola su questo blog, ora vorrei mettere l'accento sull'aspetto delle assegnazioni provvisorie, che sono le collocazioni annuali dei Professori che ne fanno richiesta per la necessità di avvicinarsi quanto più possibile alle famiglie, avendo la titolarità di cattedra a centinaia di chilometri anche dai figli minori. Queste assegnazioni fatte dalle varie strutture degli ex Provveditorati offrono ogni anno delle sorprese per il modo caotico ed oscuro con cui vengono assegnate. E' così caotico ed oscuro che si è portati a pensare che alcune cattedre libere nell'ambito territoriale richiesto vengano occultate per favorire i soliti "segnalati". Sicuramente dato il costume italico che non muore mai questo avverrà pure in molti casi, ma si scopre inconfutabilmente che spesso le cattedre vengono frammentate in spezzoni di ore, lasciando le Scuole scoperte di Professori che vagano distribuiti anche su tre scuole diverse afferenti a tre comuni diversi... Spiego meglio perché è un mondo folle difficile da capire: un Professore ottiene l'assegnazione provvisoria nell'ambito territoriale dove ha un figlio minore, condizione che dai regolamenti viene considerata, ma la ottiene su 3 scuole diverse, in 3 comuni differenti! Primo errore dell'impiegato dissestato che ha fatto ciò: non si possono dare cattedre frammentate in 3 comuni diversi! Al massimo su 2. Come ha fatto dunque il dissestato a fare un simile errore? Ne risponderà? Ne risponderà chi controlla o dovrebbe controllare il suo lavoro? Pongo il quesito al Ministro.
Chi deve rimediare a tanta follia?
La risposta è: le 3 Scuole coinvolte che dovrebbero dividersi il Professore a pezzetti. Tanto lavoro in più per gli impiegati amministrativi delle 3 Scuole, per i Presidi che debbono assicurare la copertura delle cattedre indi sistemare gli orari delle lezioni.
Nell'esempio reale che riporto (e che non è certo l'unico ma è paradigmatico) il Professore si è presentato diligentemente in tutte e 3 le Scuole percorrendo in un giorno Km. 102!
In una Scuola si sono meravigliati che glielo avessero assegnato per sole 7 ore su una cattedra che così rimaneva incompleta avendo la Scuola bisogno di almeno altre 14 ore. Si sarebbero attivati per chiederlo all'Ufficio preposto il cui operato è per loro incomprensibile.
Nella seconda Scuola, dove il pezzetto di Professore avrebbe dovuto coprire solo 2 ore hanno detto che loro quelle due ore non le avevano richieste dato che il Preside aveva provveduto ad accorparle ad altro. Avrebbero fatto la dovuta comunicazione all'Ufficio preposto il cui operato è per loro incomprensibile.
Nella terza Scuola hanno accolto il Professore a braccia aperte non spiegandosi perché mai a loro avevano assegnato solo un pezzetto di lui che copriva solo 9 ore quando avevano bisogno di coprire un'intera cattedra di 18 ore ed altre che risultavano ancora scoperte. Si sono immediatamente attivati per accaparrarsi il Professore almeno su 1 cattedra intera!
Ora, non è che ad inizio anno scolastico le Segreterie degli Istituti non abbiano niente da fare! TUTTO QUESTO E' LAVORO IN PIU' PER GLI IMPIEGATI e debbono ringraziare il collega dell'ex Provveditorato, oggi AT USR o quello che vi pare, a cui piace lo spezzatino!
Ma altra cosa assurda oppure oscura, fate voi, è che il Professore dell'esempio che sto illustrando, ha un corridoio preferenziale nel comune di residenza del suo figlio minore, e nessuna delle 3 scuole coinvolte si trova in quel comune!
Si vede che non c'erano cattedre, direte voi, invece in quel comune c'è una Scuola con una cattedra totalmente scoperta nella disciplina d'insegnamento di detto Professore!
Giallo!
E' inutile dunque che il Ministro parli solo delle classi "pollaio" portando ad esempio i suoi figli che vanno a scuola in Germania dove le classi non possono superare i 21 alunni!
Anche qui ci sono precise regole che stabiliscono il tetto massimo!
Ma consiglio il Ministro di andare nelle Scuole dove anche volendo i Dirigenti Scolastici non riescono a stare dentro quel numero fissato anche in Italia dai Regolamenti.
E lo consiglio di farsi un giro negli Ambiti Territoriali, Provinciali, Regionali e chiedere conto di follie come questa da me illustrata dato che ormai tutto è digitalizzato fra le Scuole e il Ministero, ma forse qualcuno lavora con i piedi.