venerdì 20 dicembre 2019

La salle de bain

Rita Coltellese *** Scrivere: Quando la Scuola Pubblica fa Cultura


Sopra il link al resoconto di un delizioso spettacolo che si tenne nel 2016 a Palazzo Primoli a Roma, sempre su iniziativa di uno di quegli impagabili Professori della Scuola Pubblica che fanno cultura con appassionato amore per il proprio lavoro, così mal pagato da un mondo politico che elargisce le nostre stressate economie a figure lavorative non così qualificate.

La Scuola è sempre la stessa, la Professoressa anche: Professoressa Bianca Lamanna del Liceo Linguistico Lucio Lombardo Radice di Roma. Il luogo è diverso: il Centro Studi Saint Louis, Istituto Francese, vicino Piazza Navona.



Le 7 deliziose e bravissime studentesse/attrici del Lombardo Radice hanno recitato da attrici professioniste l'atto unico scritto dall'attrice e scrittrice francese Astrid Veillon.
Astrid è montanara essendo nata nel 1971 nella zona di Lione e di origini nobili come rivela il suo vero cognome: Veillon è nome d'arte. 
Ha scritto questa effervescente e lieve breve commedia delineando con affettuosa ironia il mondo femminile.
La scena si svolge nella toilette di una casa dove, oltre la protagonista che festeggia il suo trentesimo compleanno, si muovono sua madre, una donna ancora giovane che vorrebbe vedere sua figlia con un marito, e le sue amiche confluite in casa sua per la sua festa.
Ognuna ha il suo problema: c'è chi lo esplicita apertamente come Marie, chi lo nasconde come Ange, chi lo sfugge ma poi lo affronterà come la padrona di casa Loulou.


Le 7 deliziose studentesse
Il lavoro di Professori come la Prof.ssa Lamanna meriterebbe un riconoscimento stipendiale commisurato al livello culturale e all'eccellente impegno. Poco importa che la passione per il proprio lavoro gratifichi queste persone che profondono tanto impegno nel loro lavoro, come Stato dobbiamo arrossire nel leggere che la loro retribuzione supera di poco quella di un bidello, oggi, con più farraginosa definizione, collaboratore scolastico.

Il lavoro dell'insegnante fatto in codesto modo aiuta in particolare gli studenti che vengono da famiglie non particolarmente acculturate, che solo nella scuola possono realmente crescere aprendo i propri orizzonti.

Tutte brave le 7 fanciulle senza eccezione alcuna. Posso però esprimere senza tema di parzialità una mia particolare simpatia per Federica Tiberti che interpretava Ange, la quale nascondeva la sua paura e fragilità dietro modi spicci e sicuri  e una abbondante e fiammeggiante capigliatura.