Il libro è in gran parte una copia del testo di Enrichetta Caracciolo "Memorie di una monaca napoletana". Alcune situazioni e dialoghi si ritrovano quasi testualmente in questa opera precedente. Il testo della Hornby però non regge il confronto con quello della Caracciolo, fortemente drammatico anche per la sua natura di memoir. Le poche parti originali della Hornby sono molto sentimentali e banali.
Sto ancora leggendo il libro commentato dalla Arzillo e debbo sempre riconoscere che Simonetta Agnello Hornby ha una ottima padronanza della scrittura, come ho potuto constatare leggendo altri suoi libri come "La Mennulara" e "Il veleno dell'oleandro". Ma in questo che sto leggendo avevo sentito una mancanza di spontaneità, avvertito una costruzione, non sempre giustificata dalla necessaria documentazione storica ricca di particolari ed ineccepibile, e quello che scrive la Arzillo non fa onore a questa brava scrittrice.
Oltre alla puntigliosa ricostruzione storica dei luoghi e della società del tempo di cui narra, la Agnello Hornby usa dei vocaboli ricercati per indicare oggetti, situazioni e luoghi specifici, segno di una grande e raffinata documentazione.
Leggendo avevo avvertito richiami a libri già letti, come "Storia di una capinera" di Giovanni Verga, ravvisando nella madre di Agata, la protagonista del libro "La Monaca", la matrigna dell'infelice monacata a forza "capinera".
Ora, grazie alla lettrice Margherita Arzillo, scopro una storia vera di una sacrificata al chiostro: Enrichetta Caracciolo. Ma costei si ribella e si riscatta come persona, come donna, combattendo contro un mondo di becchini che vogliono seppellirla a tutti i costi dentro un abito monacale che soffoca e uccide.
Enrichetta Caracciolo
Nobildonna colta, progressista e dalla spiccata personalità, Enrichetta è oggi considerata tra le più note protagoniste femminili del Risorgimento italiano nonché figura di riferimento per il movimento femminista.
Costretta come molte sfortunate ragazze di "buona famiglia" del suo tempo alla monacazione contro la propria volontà, lottò a lungo con sofferenza e caparbietà per liberarsi dai voti, si fece ben presto fama di pericolosa rivoluzionaria e divenne un'attiva garibaldina. La maggior parte delle notizie che si posseggono sulla sua vita provengono dall'opera autobiografica Misteri del chiostro napoletano, apparsa per la prima volta a Firenze nel 1864 e più conosciuta in tempi recenti con il titolo: "Diario di una monaca napoletana".
Se si leggono i cenni biografici di questa donna forte si scopre che la sua vita segue passo passo le vicende narrate dalla Agnello Hornby su Agata, la protagonista di "La Monaca"... Addirittura le due monache sorelle del padre... La madre che si risposa senza che lei sappia nulla... Quasi un plagio..