Il principio di non-refoulement
La Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati, all'art.33, sancisce il principio di non-refoulement prevedendo che
"Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche".
Il divieto di respingimento è applicabile a ogni forma di trasferimento forzato, compresi deportazione, espulsione, estradizione, trasferimento informale e non ammissione alla frontiera. È possibile derogare a tale principio solo nel caso in cui, sulla base di seri motivi, un rifugiato venga considerato un pericolo per la sicurezza del Paese in cui risiede o una minaccia per la collettività.
Tale principio costituisce parte integrante del diritto internazionale dei diritti umani ed è un principio di diritto internazionale consuetudinario.
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SULLA BASE DI QUANTO SOPRA RIPORTATO, ALLA LETTERA, I GIORNALI DI SINISTRA COME "LA REPUBBLICA" SCRIVONO:
Ma la legge internazionale vieta i respingimenti in mare
14 LUGLIO 2018 DI VLADIMIRO POLCHI
ORA RILEVO VARIE AFFERMAZIONI IN
CODESTI SCRITTI:1 - L'ART. 33 DELLA CONVENZIONE DI GINEVRA SULLO STATUS DEI RIFUGIATI
E' CHIARO: "Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in
qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua
vita o la sua libertà sarebbero minacciate Ed elenca i motivi di
codeste minacce.Ora chi si avventura a sbarcare in Europa, in primis in Italia, è
accertato che è in maggioranza chi cerca di migliorare la propria
condizione economica non essendo minacciato da alcuno, né per la sua vita né
per la sua libertà. Avendo alla spalle solo governanti occupati ad arricchirsi
che ignorano i propri cittadini e i loro bisogni di lavoro, economici, di
salute.DUNQUE ALLORA COSA C'ENTRA L'ART. 33 DELLA CONVENZIONE DI GINEVRA CON I
RESPINGIMENTI DI GENTE CHE VUOLE ENTRARE PER FORZA IN ITALIA SOLO PER VIVERE
MEGLIO DI COME VIVE NEL PROPRIO PAESE?
CERTO CHE POSSIAMO E DOBBIAMO RESPINGERLI!
Scrivere, come fanno
Scrivere la parola profughi è
fatto falso, giacché chi ha stabilito che trattavasi di profughi, non
risultando provenienza da nazioni in guerra?
L'affermazione generica che "i
respingimenti sono vietati dal diritto internazionale" non trova riscontro
nella realtà, ma è un uso distorto e fuorviante dell'art. 33 già esaminato che
definisce specifiche situazioni.
Questo è il giornalismo del pensiero di sinistra in questo momento storico del nostro Paese.