L'Economia Domestica un tempo era una materia di insegnamento negli Avviamenti Professionali, corsi di studio ormai scomparsi, cancellati da varie riforme della Scuola e dell'Università.
Ma cancellati soprattutto dal cambiamento della Società, sempre più uniformatasi al consumismo.
Io sono per forma mentis contraria al consumismo, un po' per educazione ricevuta e un po' per carattere.
Per questo, finché per vestirsi si usava comperare stoffe e andare dalla sarta, ho portato vestiti disegnati da me e rimessi a modello sempre su disegno mio, riutilizzando stoffe che negli anni sessanta, quando io ero adolescente, erano stoffe buonissime, quasi eterne. In quegli anni a Roma non esistevano i negozi di "Confezioni", i primi uscirono allora e si diceva: "E' un vestito di confezione." Tali abiti non erano mai perfetti come quelli fatti su misura, bisognava sempre apportarvi qualche aggiustatina che i negozi offrivano in cambio di un modesto contributo.
Oggi quasi nessuno si serve dalla sarta, essendo diventato economicamente non conveniente.
Io, però, continuo ad applicare i rimedi pur di non gettare un vestito di confezione.
Cinque anni fa ho comperato tre vestiti da Camaieu ad euro 25 ciascuno.
Camaieu è una catena di negozi francese che proprio nel 2020 ha chiuso tutti i punti vendita in Italia, ed è un peccato perché i prezzi erano davvero buoni.
Un abito che è costato euro 25 in pesante rasatello di cotone è un ottimo prezzo, ed io anche se ha 5 anni lo considero nuovo, avendo abiti che ancora metto che hanno 30-40 anni, dato che la moda classica che ho sempre scelto non mostra il tempo.
Ora è successo che mentre versavo la varecchina con un dosatore nella vaschetta della lavatrice uno schizzo dispettoso andasse fuori, verso terra, dove poco distante era un cestino con dei panni di colore in attesa del lavaggio. Ho sperato che non avesse preso l'abito rosa di 5 anni fa, invece purtroppo uno spruzzo aveva creato macchie di colore scomparso su due lati dell'orlo.
Anni fa mentre preparavo la lavatrice con la varecchina macchiai i pantaloni che indossavo: costavano euro 10 comperati al mercato settimanale, ma io decisi di tingerli neri piuttosto che buttarli, quanto di più coprente in fatto di colore. Eppure nel punto delle due macchioline il nero si intravedeva leggermente più chiaro, per accorgersene bisognava vederlo da vicino quindi li portai lo stesso fino ad usura, ma questo mi ha fatto desistere dall'idea di ripetere la cosa anche perché all'epoca il colore per tingere costava poco, ma ora mia figlia, espertissima nel fai-da-te su tutto, mi dice che il colorante costa euro 10. Allora no, non ne vale proprio la pena su un vestito comperato 5 anni fa a 25 euro.
Ma gettarlo giammai. Allora aguzzo l'ingegno: andare in merceria a comperare un'applicazione floreale coprente lo spruzzo? Poi ricordo che nella casa di Rocca ho conservato alcune delle perle di cui una sposa aveva ricoperto i tavoli del suo pranzo di nozze.. Quel matrimonio purtroppo è già finito.. Ma io ho conservato le perle (finte naturalmente) di Silvia.. E le ho applicate su ogni macchiolina dello spruzzo con del filo che avevo dello stesso colore del vestito. Il filo fa parte di quelle treccine di gugliate multicolori che è sempre bene avere in casa.
Questo il risultato:
A sinistra dell'immagine una sola perlina per uno schizzo solo. |
Tenuto dalla stampella e poggiato addosso per far vedere l'effetto: purtroppo le perline si intravedono poco dato l'effetto specchio ripreso dal mio cellulare. |