lunedì 20 settembre 2021

Barbara Palombelli linciata

 "Sono stata vittima di una diffamazione senza precedenti. Coloro che si sono resi protagonisti di questa palese falsità ne risponderanno in tribunale". Barbara Palombelli al contrattacco dopo le polemiche scatenate dalle sue parole sui femminicidi .


Le Società cambiano e anche in fretta. Io sto al mondo da quasi 75 anni e, se leviamo i primi tre di cui ho solo dei flash di memoria, dai tre in poi posso testimoniare che sono stata una bambina dalla sorprendente capacità di registrazione di ciò che mi capitava intorno, dunque sono una testimone del mio tempo per quasi 72 anni. E posso dire che se in molte cose la nostra Società è migliorata da un po’ di tempo si registra un imbarbarimento preoccupante.

E’ venuto meno il senso di responsabilità personale e ciascuno, soprattutto se scarsamente acculturato, si sente in diritto di aggredire chiunque si permetta solo di accennare un pensiero che gli appare contrario al suo, non cercando nemmeno di approfondire i concetti in uno scambio di idee appena civile, ma aggredendo immediatamente chi ha proferito questa o quella frase che egli ha interpretato a suo modo e lo fa insultando, minacciando e calunniando.

Se la TV, soprattutto la RAI di cui lo Stato pretende un canone-imposta, è scaduta a livelli di attricette assurte a conduttrici che ridono sguaiatamente e chiamano tutti “belli di zia”, i social non sono da meno e da essi ci si può difendere solo non entrandoci affatto o bannando le persone.

Ma chi sono queste persone che, ad esempio, hanno valangato la Palombelli di insulti, minacce e calunnie per aver dato uno spunto di riflessione agli ascoltatori della trasmissione che conduce su Rete 4?

Ecco cosa ha detto la conduttrice: "Parliamo della rabbia tra marito e moglie. Come sapete negli ultimi sette giorni ci sono stati sette delitti, sette donne uccise, presumibilmente da sette uomini. A volte però è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c'è stato anche un comportamento esasperante, aggressivo anche dall'altra parte? E' una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo in questa sede soprattutto, in un tribunale, esaminare tutte le ipotesi".

Apriti cielo! L’assoluto esiste, ed è quello che queste menti senza freni hanno in testa. E l’assoluto non si tocca!

Ogni uccisione è un orrore, ha voluto dire Palombelli, ma forse in alcuni casi si può prevenire non esasperando le situazioni.

No! L’assoluto nelle teste urlanti parolacce contro Palombelli è che la vittima ha sempre ragione, in quanto vittima, e il suo comportamento non ha inciso in nulla nell’evento finale!

Se così fosse, secondo la teoria dell’assoluto, la giurisprudenza non terrebbe conto delle attenuanti, tipo la provocazione ad esempio.

Palombelli ha solo detto la verità e cioè che il nostro agire deve essere improntato alla prudenza, sia nelle scelte che facciamo sia nei comportamenti che teniamo. Basta pensare alla saggezza dei proverbi e agli insegnamenti dei nostri genitori se abbiamo avuto la fortuna di averne e perbene.

Certo non tutti hanno questa fortuna, certo ci sono persone sfortunate già dalla nascita che dunque non hanno guida e debbono imparare da sole con la propria esperienza cosa conviene fare, da quali persone tenersi lontano.

Ma la massa insultante stabilisce un canone assoluto e guai a te se non ti attieni a quello. Guai a richiamare ad un benché minimo senso di responsabilità personale!

Le donne uccise sono vittime e hanno tutte ragione in quanto tali e non ci sono differenze nei loro comportamenti: da quella fatta sparire in una notte gelida in pigiama di cui non si trova neppure il cadavere, tradita dal marito e dalla sua migliore amica, di cui si fidava, la quale lavorava nell’impresa messa su anche con i suoi soldi, e che dopo pochi mesi dalla sua sparizione si è installata in casa sua, continuando a lavorare nell’impresa anche sua, che si è presa anche i suoi figli i quali, lungi dal giudicarla, l’hanno accettata, a quella che vuole separarsi lasciando il marito in mutande e vuole rifarsi una vita con un altro uomo usando i soldi che pretende dal marito tramite il Tribunale. Uguali. Stessa situazione, per gli assolutisti.

Guai a porsi domande tipo Palombelli!

L’hanno assimilata a quelli che dicono che se una viene violentata è perché portava la minigonna.

Certo, non tutti gli uomini sono bruti che assaltano una donna in minigonna e la violentano, ma bisogna mettere in conto che esistono, e indossare la minigonna in circostanze in cui non si vada poi a passeggiare in luoghi solitari. Si chiama prudenza non "limitazione della mia libertà". 

Insomma, non viviamo in una realtà sterile né sterilizzata dalle Leggi, che pure esistono, e dobbiamo muoverci tenendone conto.

Invece questi barbari che insorgono e che si credono progrediti pretendono la libertà assoluta nei comportamenti e il discarico totale di responsabilità personali che possono renderci vittime e, a volte, carnefici.

A me, che non sono famosa come Barbara Palombelli, è capitato qualcosa di simile, e stavo anch’io per muovermi come la giornalista ha minacciato di fare, per aver rimpianto una giovane e bella vita di un ragazzo puro e generoso che è stato ucciso dall’amante pakistano di sua madre di appena 10 anni maggiore di lui e 20 più giovane di sua madre. Anch’io per una frase piena di amaro rimpianto-sarcasmo: “Se la madre non fosse stata così vogliosa suo figlio ora sarebbe vivo.” Quello che hanno scritto degli esseri umani su facebook, intrufolandosi pure sulla mia chat messenger e addirittura nel mio quasi inusato profilo Instagram, che ho aperto solo per stare in contatto con un mio nipote, è qualcosa di inimmaginabile. Questo l’articolo che ho scritto su tale fatto.

http://www.ritacoltelleselibripoesie.com/2021/05/un-fatto-di-sangue-e-un-commento-che.html

Ne consegue che la Società attuale si identifica in gran parte con chi agisce senza prudenza, senza responsabilità, e guai a dare spunti di riflessione, vengono presi come condanne, giudizi e cattiverie fuori luogo.