Ogni particolare fa la differenza e cambia l'idea precedente che i commentatori televisivi si erano fatta proponendocela.
Dapprima, pensando che la fruttivendola che aveva visto passare la donna poi trovata morta potesse essersi sbagliata di giorno dell'avvistamento, le ipotesi si orientavano più o meno velatamente sul fatto che la donna non fosse mai uscita viva di casa, per questo i suoi cellulari, che lei portava sempre con sé, erano rimasti lì...
Poi al puzzle giallo arriva la tessera che conferma l'avvistamento della fruttivendola: una telecamera della piazza che sta un poco più avanti rispetto al negozio di frutta ha ripreso la donna. Dunque ella è uscita viva. Rimane il quesito se senza cellulari o con essi. Questo fa una grande differenza nell'interpretazione del giallo: se li ha lasciati a casa volontariamente il gesto potrebbe spiegare l'ipotesi del suicidio, se li aveva con sé una sola persona può averli riportati a casa. Il marito non è indagato ma molti lo sospettano perché un uomo, un antico amante della donna, dichiara che l'aspettava quella mattina come accadeva tutti i martedì dal mese di settembre, in cui lei si recava da lui a stirargli le camice dopo che si erano rincontrati al cimitero dove lei era andata a trovare sua madre e lui sua moglie morta da poco. L'uomo, ormai 82enne, dice anche che in quei giorni la donna doveva informare il marito della sua intenzione di lasciarlo per andare a vivere con lui.
Questa tessera del puzzle sposta le ipotesi sull'uxoricidio: la donna ha informato il marito e lui l'ha uccisa. Parliamo di una donna di 63 anni e di un uomo di 72. Ma il marito dice che non sapeva nulla e che lo apprende ora dagli inquirenti e dai giornalisti. Dunque la donna non avrebbe fatto in tempo a dirglielo. Ma questo lo dice lui e sta agli inquirenti accertare se dice il vero.
Giornalisti fermano la figlia dell'82enne con cui la donna morta doveva andare a vivere entro la fine di dicembre, così lui dice, mentre esce dalla casa del padre dove l'uomo viveva da solo dopo essere rimasto vedovo. Chiedono alla donna cosa sa e la donna risponde: "Nulla." Non conosceva Liliana Resinovich, non sapeva dell'amicizia con suo padre, né tantomeno che a breve sarebbe andata a vivere con lui. "Ma sapeva che da settembre ogni martedì andava a stirargli le camicie?" Chiede la giornalista. No, ribadisce la donna, a domanda risponde che sapeva che aveva persone che andavano ad aiutarlo nelle faccende domestiche ma non sa altro. Questa è una tessera del puzzle sorprendente, che accende dubbi sull'ex amante di tanti anni fa: possibile che nell'imminenza di un così importante cambiamento della sua vita questo signore nulla avesse detto alla figlia?
Si vede bene che a questo punto del puzzle le ipotesi sono tutte aperte. L'ex amante di tanti anni fa, circa 40, dice ai giornalisti, e forse anche agli inquirenti, che la cosa con Liliana, nubile, durò un paio di anni e non lo seppe nessuno. Il classico uomo sposato che fa le corna alla moglie e ha tutto l'interesse che non si sappia. Parla oggi solo perché la moglie è morta.
Liliana conobbe il marito dieci anni dopo quella relazione con l'uomo sposato. Ma il matrimonio non avvenne subito, come racconta il marito stesso, ma solo 16 anni fa. Una lunga relazione di circa 15 anni perché anche lui era sposato? L'uomo parla di un'ex moglie e saltano fuori anche qui due figli: una morta alcuni anni fa e un figlio con cui da anni non ha rapporti che gli è ricomparso accanto nella funerea circostanza della morte della seconda moglie.
Tessere che fanno parte di un mosaico umano che va componendosi a poco a poco e che solo alla fine daranno un quadro chiaro di queste tre persone: Liliana che amava uomini sposati, l'ex che la voleva alla luce del sole solo perché ormai la moglie non c'era più, il marito ignaro con rapporti familiari tristi di cui non sappiamo le ragioni, ma comunque anomali fra un figlio ed un padre. Quali e di chi le colpe?
I parenti della morta dimostrano ostilità e dubbio nei riguardi del marito e, stranamente, confidenza verso l'ex 82enne di cui però nulla sapevano anche loro. Si rimprovera al marito di non essere andato subito, nel pomeriggio stesso, ad esporre denuncia di scomparsa, lo stesso fa la trasmissione "Chi l'ha visto", contraddicendosi però rispetto a quanto sempre documentato sulle scomparse: che chi va a presentare denuncia si sente quasi sempre rispondere di aspettare almeno le 24 h prima di farlo... La persona potrebbe essere intanto ritrovata o tornare...
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