Capitolo III
Al giovane medico che stilò il verbale dell'intervento di Pronto Soccorso la donna chiese perché aveva avuto quella forte nausea insieme alla mancanza quasi totale di respiro: "E' la risposta vagale. - rispose gentile il dottore - Alcuni vomitano. Il nervo vago è intervenuto quando il suo cuore, stimolato dallo sforzo a cui lei l'ha sottoposto salendo di corsa la scala, ha diminuito la frequenza cardiaca, ma per fortuna ha compensato e lei si è salvata dall'infarto. Dovrà fare degli accertamenti approfonditi per capire da cosa è dipeso. Noi ora vediamo che è tutto a posto dagli esami a cui l'abbiamo sottoposta, ma va rivisto il comportamento del cuore nel momento dello sforzo."
Qualche giorno dopo Elena compì gli anni: 76. Pensava che è un'età giusta per morire. Sua madre diceva saggiamente che l'età media dell'uomo è 70 anni. Naturalmente nel ventesimo secolo e in Europa... Essendo la durata media della vita legata alle condizioni in cui si vive: il tempo e il luogo sono fattori importanti.
Si sottopose ad una TAC coronarica su consiglio medico che evidenziò senza dubbio una diffusa ostruzione delle arterie che irrorano il cuore. I Cardiologi dunque la sottoposero ad una Coronarografia nell'intento di applicarle degli stent.
Le avevano spiegato cosa fosse e un assaggio lo aveva già provato con la TAC coronarica quando le avano inettato il mezzo di contrasto: le avevano detto che avrebbe sentito un calore diffuso... Non piacevole, ma se si deve fare si sopporta.. Per la Coronarografia successiva sapeva che avrebbero infilato nelle sue arterie una sonda per arrivare fino alle coronarie e lì mettere gli stent: dalle ostruzioni evidenziate dalla TAC ne servivano 5 o 6. L'idea che privilegiassero la via femorale non le piaceva e fu sollevata quando vide che il Cardiologo Emodinamista aveva scelto la via radiale.
Sopportò... Si doveva fare... Altrimenti il suo cuore non era più alimentato dal sangue.. Ma ad un certo punto capì che non le avrebbe messo gli stent. Si preoccupò. Fino a quel momento si era fatta forza. Aveva sopportato e tenuta a bada la paura e l'ansia, ma il fatto nuovo le creò uno stato di ansiosa attesa. L'emodinamista spiegò che le sue arterie di diabetica non avrebbero tenuto a lungo gli stent e che in capo ad un anno o due potevano muoversi e si sarebbe dovuto intervenire d'urgenza per rimuoverli.
Era stato tutto inutile. I Cardiologi la passavano ai Cardiochirurghi per mettere almeno tre bypass.
L'idea non le piacque affatto. Suo figlio Chirurgo era arrabbiato con lei: "Ecco cosa hai combinato fregandotene del tuo diabete e mangiando ugualmente dolci!" La sua preoccupazione di fronte a quanto detto dal suo collega Emodinamista nasceva dalla consapevolezza dell'intervento a cui sua madre andava incontro.
"E' un intervento di Chirurgia maggiore e come tale comporta alti rischi." Le disse amareggiato.
Elena pensava ancora di poterlo evitare e decise di firmare ed andarsene dicendo ai Cardiologi perplessi che ci doveva pensare. "Per noi lei non può andarsene in giro con un cuore così messo, signora, dunque non possiamo dimetterla perché lei è a rischio che, uscita di qui, le prenda un infarto e noi non possiamo prenderci una simile responsabilità. Noi la passiamo ai colleghi Cardiochirurghi al di là del corridoio e loro potranno risolvere il problema." Il tono era gentile, molto comprensivo per l'incertezza e i timori della paziente, ma Elena firmò e uscì dall'ospedale.
A suo figlio disse: "Ma se sto attenta a non fare sforzi?"
"Mamma, allora tu non hai capito, può succedere in ogni momento, il tuo cuore non è più irrorato, è come se tu avessi una bomba sotto il sedere." Concluse con la sua solita franchezza.
Suo marito era terrorizzato ora che la situazione medica di sua moglie gli era chiarissima. Lei si manteneva calma, ma una sera lui si mise a piangere. "Ma amore mio.. Mi piangi già per morta?" Disse lei triste e commossa. La vita all'improvviso li aveva messi di fronte alla fine di uno dei due in modo chiarissimo, come mai prima.
Coronarografia |
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