Un bel matrimonio
6^ puntata
Laurie lasciò rapidamente quel luogo gelido e triste in cui aveva rivisto il bel volto di Bruno sia pure per un fugace momento, lo stretto necessario per annuire con il capo che "Sì, era lui", per poi raggiungere l'Aeroporto di Nizza dove doveva affrontare un'altra dura prova: l'incontro con i familiari di Bruno.
Era appena uscita dalla Morgue che si presentò agli addetti della Sala Autoptica un distinto signore sui cinquanta anni mostrando un tesserino della Polizia di Stato con la sua foto ed il suo nome: Louis Bérnard. Chiese di parlare con il Medico Legale che aveva esaminato il corpo di Bruno Rezzi. Era stato mandato lì dal magistrato incaricato di quella indagine. Il Tecnico della Morgue a cui si era rivolto gli disse che l'autopsia non era stata ancora eseguita, naturalmente, e il Dott. Martin, di turno, aveva solo fatto un esame esterno del cadavere.
"Certo, - assentì Bérnard - ma abbiamo bisogno di notizie per le indagini, se orientate verso un suicidio o altro."
Il tecnico non fece altre obiezioni e lo pregò di attendere: sarebbe andato a cercare il Dott. Martin.
Il Dott. Julien Martin non si stupì di quella visita ma di vedere una faccia nuova che in quella Morgue non si era mai vista.
Fatte le presentazioni, mostrato di nuovo il tesserino rilasciato dallo Stato, Bérnard passò alle domande.
"Come si presentava il corpo?":
Martin: "Ha due tagli, ciascuno su ogni polso."
Bérnard: "Quindi suicidio?"
Martin: "Non posso dirlo senza autopsia.. Sembrerebbe.."
Bérnard: "Come sarebbe sembrerebbe?"
Martin: "Di sangue ne è uscito poco.. Anche il collega che è intervenuto con l'ambulanza ha detto che l'acqua della vasca in cui era immerso era sì rossa di sangue, ma non nella quantità che ci si aspetterebbe da un uomo di quella corporatura a cuore battente.."
Bérnard: "Certo sarà l'autopsia a dare il giusto responso. La farà lei?"
Martin: "Se il magistrato mi incaricherà sì, altrimenti sarà il perito che incaricherà.."
Bérnard: "Naturalmente, - assentì il funzionario mandato dal Ministero - non si può valutare quanto sangue è uscito ad occhio." Concluse con un sorriso.
"Comunque ci sono le foto che avete fatto voi sulla scena del ritrovamento che saranno utili a ricostruire gli avvenimenti." Disse Martin.
Gli occhi di Bérnard a questa ovvia osservazione del dottore ebbero un guizzo. Gli si era affacciata alla mente qualcosa a cui fino a quel momento non aveva pensato.
Si congedò dal Dott. Martin ringraziandolo e si diresse al Commissariato.
Chiese di Roux mostrando il tesserino e dicendo che era inviato dal Prefetto per aiutare e fare da interfaccia con la stampa.
Fu introdotto immediatamente nella stanza del Commissario, il quale lo accolse correttamente ma dentro di sé non senza perplessità e domande senza risposta per quell'aiuto non richiesto e non desiderato.
"Sono stato alla Morgue e il Medico Legale mi ha detto che è sicuramente suicidio. Avete sentito la vedova? Ha un'idea del motivo?"
Roux si mostrò sorpreso: "Non è stata fatta l'autopsia mi pare... Il magistrato deve indicare il perito."
"Si ma è evidente! Si è tagliato le vene dei polsi con una lametta mi ha detto Martin.. L'avete repertata no?"
Roux rispose con un leggero disagio di cui lui stesso non avrebbe saputo dire la ragione: "Abbiamo repertato tutto, stia sicuro e fatte le foto..."
"Ah! Ecco delle foto volevo parlarle! Posso vederle?"
Il Commissario, sempre più serio e leggermente seccato, chiamò il Reparto Investigativo e chiese se le foto del caso Rezzi erano pronte.
Avutane risposta affermativa chiese che gli fossero portate.
Bérnard allungò la mano per prendere la busta dalle mani del Commissario il quale a questo punto lo gelò con lo sguardo trattenendo la busta e aprendola.
"Non le ho viste nemmeno io ancora." Disse con voce pacata.
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